Come diventare un musicista di successo (CDUMDS). Capitolo 3 - L'Epilogo pt.1

in #ita7 years ago (edited)

Ho descritto sommariamente le sensazioni che ho provato girando per ospedali, e successivamente la “cura”. Avrei potuto rendere il tutto più drammatico, enfatizzare la parte negativa, i dialoghi e le espressioni nelle cose che mi sono state dette. Volutamente invece ho sorvolato. Sto scrivendo la storia della mia vita, che è innanzitutto entusiasmante, ma allo stesso tempo grottesca.
L’audience derivante dalla tragedia, non fa parte del messaggio che voglio trasmettere, e per quanto quel periodo mi abbia segnato e abbia dovuto faticare per superarlo, e per quanto sia giusto non dimenticarlo, gli voglio dare l’importanza che ha: superficiale. E tale deve rimanere.
Quindi, dove eravamo rimasti?


Eravamo rimasti al rientro a scuola, che fu faticoso. Più o meno ci misi lo stesso tempo e feci la stessa fatica che fanno i genitori quando portano i loro cuccioli al nido.
L’inserimento al nido è drammatico, perché il bimbo non è abituato all’assenza della mamma, si trova in un ambiente sconosciuto, in mezzo a tanti bambolotti simili a lui. A partire dal primo giorno, ci si deve armare di santa pazienza e cercare di farlo stare un’oretta, insieme con la mamma. Il giorno dopo si cerca di allungare un pochino il tempo di permanenza, e così a piccoli passi, giorno dopo giorno.
Ci sono giornate in cui la mamma resta nascosta dietro una parete, a controllare quanto tempo passi prima che il bimbo si accorga che è rimasto solo.
Quando praticamente smette di cercarla , e si trova a suo agio nel nuovo ambiente con i nuovi compagni, si ottengono sostanzialmente due grandi risultati:

  • la mamma può tornare a contare su diverse ore al giorno di libertà condizionata.
  • il bimbo ha conquistato la sua prima forma di indipendenza e di interazione sociale.

Io feci più o meno lo stesso percorso, ma senza mia madre, e costretto a stare a scuola tutte le ore in programma.
Dovetti farmi strada pian piano, stringere amicizie, allacciare rapporti, e recuperare su grandissime parti di programma scolastico perdute.
Se per alcune materie fu più semplice, per roba tipo matematica o scienze fu decisamente più complicato.
Fortunatamente eravamo a poche settimane dalle vacanze di Natale, i professori capirono la mia situazione e non infierirono.
Pian piano recuperai perciò sia rapporti che conoscenza, e tutto andò bene, passai l’anno, e vissero per sempre tutti felici e contenti.


Questo excursus temporale era per coloro che si stessero preoccupando della mia integrità personale e scolastica, perché è risaputo che i ragazzini devono studiare e devono avere molti amici.
Tutto a posto, non vi preoccupate.
Chiudiamo perciò questa parentesi personale e torniamo al vero motivo per cui siamo qui.


Il passaggio dalle medie alle superiori, fu un momento strano. Dentro di me, e nella mia famiglia, cresceva la preoccupazione per quello che sarebbe stato. Gli impegni scolastici sarebbero stati più gravosi, e non mi potevo certo distrarre troppo con i miei hobby.
Il maestro Graziano, poi, come ogni anno aveva allentato di molto la sua costanza nelle lezioni. Conoscendo benissimo il mio rapporto con la tastiera, sapeva di non farmi un torto a saltare qualche lezione, o un mese intero.
In tutto questo calderone di pensieri, da Giugno iniziò a farsi strada timidamente l’ipotesi di chiudere con le lezioni di pianoforte.
Ero diventato anche abbastanza bravo, la mia professoressa delle medie lo sapeva bene, ma i miei progressi si erano bloccati già da tempo per vari motivi.
Mi trovavo ad un punto in cui o mi sarei dovuto preparare per il Conservatorio, e quindi studiare seriamente musica e pianoforte vero, oppure con quello che avevo imparato avrei potuto iniziare ad esibirmi più o meno come faceva mio fratello, monetizzare.
La prima ipotesi era fuori discussione, non c’era nemmeno da prenderla in considerazione, ma anche la seconda, vista la mia giovane età. Non potevo certo andarmene a fare il piano bar a quattordici anni.
Dopo tutti quegli anni, quindi, e “siccome il maestro noi lo paghiamo e tu non fai niente”, la soluzione non era di continuare a insistere, ma poteva iniziare ad essere il pensare di smettere, e concentrarsi esclusivamente sulla scuola.
A dare il colpo di grazia alla mia carriera musicale, oltre il consueto allentamento estivo, quell’anno, ci fu il successivo stop ospedaliero dei famosi due mesi.
Cinque mesi senza praticamente suonare più, misero spalle al muro ogni buon proposito di tutta la mia famiglia. Senza nessuna riunione ufficiale, la storia fece il suo corso, e il maestro Graziano fu dispensato dal proseguire oltre.

Aver perso due mesi di scuola, fece andare totalmente nel panico i miei genitori. Si arresero perciò all’idea di non aver messo al mondo il nuovo Beethoven. Quello che era stato era stato, non si sarebbe andato oltre.
E così, dopo quasi nove anni, le mie catene che dal caso furono forgiate e apposte, dal caso furono spezzate. Ero finalmente libero.

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[immagine di libero utilizzo pixabay]

Il premio di consolazione per i miei genitori, che hanno sempre voluto il mio bene, ma che hanno identificato il mio bene col nome “scuola” per un buon ottanta per cento del suo valore, fu che lo psichiatra mi aveva vietato di continuare con il Karate, sport troppo individualista, per dedicarmi a uno sport di squadra. Prima delle vacanze di Natale, perciò, chiusi con la musica e con il mio sport, abbandonando da cintura marrone.
Avrei dovuto sostenere l’esame per la nera a Gennaio, ma fuori allenamento com’ero, non l’avrei mai passato.
Libero da un lato, sconfitto dall’altro.


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Sinceramente ho gradito, ho letto il tuo nome diverse volte sulla chat, vado a vedere un po' indietro, intanto complimenti per questo lavoro

Grazie, e benvenuto allora :)
Farò lo stesso a farmi un giro sul tuo blog.

Cintura marrone, un colore, un significato.

Nutella. 💘

Quello è il prima.

Mi hai fatto lo scherzetto ieri e non hai pubblicato eh?
Ci sono rimasta un po' male per il maestro Graziano 😔.

Come non ho pubblicato, eccolo! Solo che la bandwith mi ha tenuto prigioniero fino a sera! Ma....ho già stesa la pt.2.... Speriamo che non piove sennò si bagna (e di pubblicare nel primo pomeriggio)

😂
Eh ma lo aspettavo ieri pom/sera.. l'hai pubblicato alla mezza io combattevo con nanerottolo..
Ps qui già piove 😑

P.s. non so se stiamo proprio proprio nello stesso quartiere. Ma di sicuro nella stessa città, e piove anche qui!!

Piacevole come sempre ☺️

:) posso contare sempre sui miei fedelissimi a quanto pare. Grazie cara!!

E certo ☺️ Figurati è solo un piacere!!

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