CDUMDS (come diventare un musicista di successo). Capitolo 5 - La bandasteemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago (edited)

In macchina con Elvio, c’erano altri due ragazzi, pressappoco miei coetanei.
Elvio aveva una decina d’anni in più, circa. La sua Lancia Delta marrone, seppure iniziasse ad avere un sapore "vintage", era erede e parente della Martini Racing HF integrale che vinceva gare ovunque, perciò aveva il suo fascino.
Tutti erano già in divisa: pantalone nero, scarpe nere, camicia color azzurro “nazionale”.

Entrai in macchina imbarazzato come non mai, e salutai timidamente; mi presentai e gli altri fecero lo stesso.
Conoscevo marginalmente Elvio, non avevo gran confidenza con lui, ma sia lui che gli altri mi fecero sentire a mio agio, trattandomi non come un novizio, ma come un collega di lavoro. Un nuovo collega.

Si scambiavano battute e idee su cosa avremmo trovato a destinazione, io più che altro li ascoltavo.

Il paese che dovevamo raggiungere, era a una ventina di chilometri da casa, un pochino isolato su una collina.
Paesino di poche centinaia di anime, si ripopolava in estate grazie ai turisti (per lo più parenti residenti all’estero che venivano a passare le vacanze nel bel paese) e ai tanti giovani studenti fuorisede, che una volta finite le sessioni di esami, tornavano dalle proprie famiglie.
La festività del Santo patrono radunava tutti, grandi e piccini indistintamente.

Arrivammo, e scesi dalla macchina, Elvio si preoccupò innanzitutto di fornirmi il necessario per sembrare uno di loro: camicia azzurra tre taglie più grande, leggìo portatile da Sax, e il libro degli spartiti del ragazzo che stavo sostituendo.

Indossai la camicia, inserii il leggio nella fessura apposita predisposta sul sax, e detti una rapida occhiata agli spartiti; un libricino dalle dimensioni simili a quelle di un quaderno, con quattro o cinque righe di pentagramma su ogni foglio.
Quello che mi risaltò, era che le partiture da secondo sax sembravano molto semplici. Poche note, che mi provocarono una sensazione simile a delusione.
Avevo sempre immaginato le bande, i complessi, i gruppi in generale, agglomerati di musicisti con competenze di altissimo livello.
Gli spartiti che mi avevano dato, invece, a prima vista erano assolutamente alla mia portata.

Equipaggiato, insieme al gruppo con cui ero arrivato, raggiungemmo gli altri componenti, che difficilmente si sarebbero confusi fra la folla.

La varietà degli strumenti che osservai in mano a quegli individui, mi incuriosì molto, perchè alcuni non li avevo mai visti prima di allora.
C’erano molti clarinetti, qualche tromba, trombone, flauto, altri sax, e poi ancora bombardino, basso, flicorno, cassa, rullante e piatti.


Ci eravamo raggruppati, e la preparazione, la partenza con le macchine, la sensazione di branco, mi piacque.
Trovavo delle similitudini con ciò che provavo quando partivo per le gare di atletica, e quell'idea mi rallegrò, mi diede frenesia, che mista all’imbarazzo mi faceva probabilmente apparire agli occhi degli altri come un pesce fuor d'acqua.


Mi presentarono al resto del gruppo, e dopo un saluto veloce, non mi fu aggiunta nessuna istruzione particolare: ero un componente della banda, non un bambino da educare. Avrei dovuto suonare la mia parte e fare quello che facevano gli altri. Non c’era altro da dire.

Al completo, ci schierammo.
Legni e flauti alle prime file, a seguire sax, trombe, tromboni, ottoni gravi, e infine cassa piatti e rullante.
ll nostro “servizio” poteva iniziare.

Un servizio con la banda, è l’attività per cui si viene pagati, e si incentra principalmente sulla processione del Santo.
Il servizio però comprende anche un giro dimostrativo per il paese, che ha il duplice scopo di far capire alle persone che la processione ci sarà a breve - visto che è arrivata la banda - e di pavoneggiarsi un po' facendo vedere quanto si è bravi e belli.

Bravi e belli. PARLIAMONE.

Una banda di paese, come tutte le organizzazioni che hanno un'origine ignota, è un “qualcosa” che viene coordinata da “qualcuno”, sulla base di determinate “condizioni” che devono essere rispettate, ma che non si ha il piacere di conoscere. Accade perciò che:

  • Qualcosa può essere una conduzione diretta del Comune, un’associazione culturale, o dei semplici esseri umani di buona volontà. Il qualcosa è ciò che crea la banda.
  • Qualcuno è di solito il maestro della banda. Maestro è un titolo che si acquisisce automaticamente, ma è altamente probabile che il suddetto non abbia nessun titolo di nessun genere. E' semplicemente quello che ha più voglia e tempo, come l’organizzatore delle partite di calcetto che si autoproclama capitano. Qualcosa esiste solo se c'è qualcuno, chiunque esso sia.
  • Le condizioni, sono beceramente economiche. Il budget a disposizione di qualcosa, prima che questa possa essere vendibile e percepire del denaro da poter dividere tra i componenti del qualcosa più i musicisti, è quello che viene erogato per le primissime necessità. Cassa, rullante e piatti, tutti di proprietà dei gruppi bandistici, sono la prima delle primissime necessità. Immediatamente dopo vengono le divise, e li bisogna contare quanti soldi sono rimasti.

Ci sono bande che sembrano uscite dal palazzo Reale della Regina di Inghilterra, e bande che sembrano uscite dalla cucina di una trattoria.

La banda a cui mi ero unito, aveva un qualcuno diplomato, preparato e volenteroso, ma era un’associazione culturale non direttamente partecipata dal Comune, perciò come qualcosa e come condizioni era pericolosamente vicina allo zero.
Le divise, dunque, erano una camicia. Unico elemento comune a tutti. Contate.
A me, infatti, era stata data quella del ragazzo che stavo sostituendo. Erano inoltre tutte della stessa taglia, e stesso modello per uomini e donne. Pregando che durassero globalmente il più a lungo possibile.
Per il resto dell’abbigliamento, bisognava arrangiarsi da soli.

Belli, dunque, discutibile.

Non tutti sanno che una banda non ha un numero definito di componenti.
Può essere composta da un numero appena sufficiente di elementi, da un numero gravemente insufficiente, o un numero largamente superfluo.
Il budget è la chiave di tutto, ma stavolta il budget del committente: un comitato organizzatore potrebbe richiedere sessanta elementi, un altro quindici. Dipende da quanto è disposto a pagare.

Nel caso gravemente insufficiente, vanno convocati esclusivamente i senatori, quelli che conoscono perfettamente le marce (le canzoni che si suonano con la banda si chiamano così), capaci di improvvisare se necessario, e si cerca di portare a casa il risultato come si può.

Negli altri casi, oltre ai senatori vengono convocati anche altri elementi suonanti, ma che non necessariamente saranno grandissimi professionisti, perchè in mezzo a tutta quella cambogia, se uno fa finta o non suona proprio tutte tutte le note, va bene uguale.

Bravi, dunque, dipende.

Quella mattina c’ero anch'io, e non era certo per meriti, non ancora almeno. Fate le vostre valutazioni.


Alle 9:00, schierati, il maestro chiamò il nome della prima marcia, contò uno, due, tre, quattro e iniziammo, camminando.

Stavo suonando, in mezzo a sconosciuti, un pezzo sconosciuto, e tutte queste prime volte le stavo avendo camminando. Era la cosa più difficile del mondo.

Abituato a stare ben fermo, se non seduto, quando suonavo il sax, faticavo a trovare il ritmo del respiro per camminare e suonare, e in più avevo difficoltà nel focalizzare le note sul leggio che mi si spostava a destra e sinistra ad ogni passo.

Fu un incubo.
Ma, terminata la marcia, mi sorpresi di avercela fatta. L’avevo suonata pur non conoscendola, ed ero riuscito a farlo camminando, in concerto con altre persone.

Agonismo e adrenalina, ero sbalordito.

Continuammo a camminare, e iniziai a scambiare qualche parola con gli altri colleghi. In quel frangente non era necessario essere rigorosi. Alternavamo una marcia al procedere semplicemente camminando e chiacchierando, e girammo praticamente tutto il paese fino ad arrivare dinanzi la Chiesa, intorno alle ore 10:00.

Era iniziata la Messa, perciò eravamo liberi.
Io mi avvicinai ad Elvio e gli altri che erano venuti in macchina con noi: ero davvero entusiasta fino a quel momento, quell'esperienza mi stava entusiasmando in ogni sua sfaccettatura.

Finita la Messa, in pochi secondi, l’attività divenne frenetica.
Riprendemmo i nostri strumenti di corsa, erano stati seminati ovunque. Sul marciapiede, sui muretti, sulle panchine, o semplicemente a terra. Ci saremmo dovuti far trovare pronti e schierati all’uscita del Santo dalla porta della Chiesa, perciò ci aggiustammo velocemente.
Uno, due, tre, quattro e partimmo con la marcia.
Il Santo uscì trasportato dai portatori, i fedeli si raccolsero, e noi ci incamminammo, mettendoci quasi a capo della processione.

L’atteggiamento questa volta era molto più professionale, silenzio assoluto durante il percorso, e un vago tentativo di tenere la fila sia col compagno di fianco, sia con quello che ci precedeva.
Facemmo tutto il giro del paese.

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[immagine dell'autore]

Ma per quella comunità non era sufficiente. Era una di quelle comunità che voleva di più, per cui una semplice processione è roba per principianti.
Il giro continuò per le campagne circostanti.
A piedi, noncuranti delle pendenze del terreno, e della temperatura pericolosa per gran parte delle persone che stavano prendendo parte al rito.

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[immagine dell'autore]

Due ore, 6 km di processione.

Il Santo trovò un po' di pace all’ombra della sua Chiesa solamente alle 13:00 circa, tra canti sfiancati e botti di festeggiamento.

Io, ero più sudato che dopo un allenamento di atletica. In linea con la condizione di tutti gli altri.

Stanco, per aver suonato a lungo (io studiavo un’oretta a casa, tutto quel tempo in più era straordinario), ma soprattutto per averlo fatto camminando, sudato, e con i piedi doloranti dalle scarpe scomode e infuocate, mi tolsi il sax di dosso.
Non ne potevo più.

Il maestro, passandomi di fianco, mi disse solamente “Bravo”.

Il servizio era finito, potevamo riorganizzarci per tornare a casa, e a me spettavano ben 10.000 lire


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Le processioni si fanno solo per 2 motivi:

  • Soldi
  • E perché si mangia gratis.

Però 6km son tantini ahahah

e la Religione, la fede, Dio, e tutte ste robe qua???

Ci sono altri modi per dimostrare la nostra fede ahah.

6 km?? 6 KM e non vi siete ribellati, niente lancio del sax liberatorio?!
Sembra una maratona.

Perché non li avete denunciati?
Ci mancava solo che vi inerpicavate per qualche sentiero non battuto, cavolo!!! 😂

Non è stato il record.... 🤐

Ma come?? da me hanno sempre fatto il giretto del paese e poi davanti alla chiesa e arrivederci e grazie!
Bene il discorso si infittisce😂

E si vede che al tuo paese investivano molto in botti e cantanti di grido, e poco nella band(a). 😂

Atletica, sax...anvedi @suryavoice come nascondi bene!!! Non l'avrei mai detto! Ma una domanda: quale saresti nelle 2 foto?

ti ho trovato...in effetti mi avevi detto che la tua foto si evolve con i post...sono le 23.56..abbi pazienza! Bravo bel post ma la prossima volta o aumenti le £ o diminuisci i km!!!

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