La leggenda di Jack Rotman

in #ita6 years ago (edited)

Un saluto a tutti voi Steemers appassionati di racconti! Oggi vi racconterò la storia di Jack Rotman, un personaggio inventato da me. Il genere è fantasy ma non sto qui ad annoiarvi quindi vi auguro una buona lettura!

La leggenda di Jack Rotman

wood-3319865_1920.jpg Immagine libera da copyright (pixabay.com)

Jack non era un tipo mattiniero. Amava crogiolarsi nel suo letto e dormire fino all'ora di guardia. Si, era un guerriero. Un abilissimo spadaccino che di giorno faceva la guardia nel Castello di Torminand dove vi governava Re Eriberto, un omone grasso e barbone capace di mangiare un maiale intero. E la sera?...beh, la sera Jack se ne andava in giro per le taverne della città a bere vino e corteggiare donne. Aveva un gran debole per le donne e infatti nei suoi 40 anni di vita ne aveva sposate più di dieci!
A Torminand non accadeva mai nulla di strano, filava sempre tutto liscio. Gli abitanti erano felici, erano benestanti e amavano il loro Re. Si sentivano sicuri e appagati. Ogni famiglia aveva un pezzo di terreno da coltivare e pane e vino da mettere sulla tavola.
Un giorno Jack, durante la sua ora di guardia, fece una proposta alquanto singolare al suo amico Paul, compagno di reparto.

Jack:"Ehi Paul, vogliamo provare qualcosa di diverso?"
Paul:"Che cosa intendi Jack?"
Jack:"Facciamo un viaggio, avventuriamoci nel Bosco delle Arpie"
Paul:"Cosa? Sei per caso ubriaco? Non hai sentito le storie dei profeti?
Jack:" Si si le solite sciocchezze di quei quattro vecchi rimbambiti. Draghi, arpie, mostri..credi davvero a queste cose? Sei un fifone."

Jack sapeva come far arrabbiare Paul e così lo convinse a partire.

Paul:" Io sarei fifone? Va bene. Partiamo per il Bosco allora. Ti dimostro che non ho paura di queste cose. Ci vediamo domattina all'alba."
Jack:" Diamine, non possiamo fare più tardi? Stasera ho un appuntamento..

Il mattino seguente, Paul andò alla taverna dove Jack aveva passato la sera prima e trovò il suo compagno di guardie steso su un letto con due donne al suo fianco e un bicchiere di vino, ancora pieno, in mano.

Paul:"Jack...Ehi Jack sveglia! E' ora di andare."
Jack:"Eh? Cosa? Ah si il bosco..andiamo!"

Così Jack, ancora ubriaco fradicio, afferrò il suo scudo e la sua spada e partì per il Bosco delle Arpie insieme a Paul. Le leggende su questo Bosco sono tantissime, si dice che una volta entrati non si trovi più la via d'uscita. Un Bosco pieno di strane creature alate, alberi viventi e una casa abbandonata proprio nel bel mezzo della selva. Jack conosceva queste leggende ma non gli dava molto peso. Credeva che fossero storie per spaventare i bambini, ma c'era sempre quella piccolissima parte dentro di sè che lo spingeva a credere a queste storie. Altrimenti non sarebbe mai partito.

I due spadaccini arrivarono ben presto all'ingresso del Bosco e un enorme cartello con una scritta rovinata avvisava di un possibile pericolo. Paul aveva paura ma non voleva dimostrarlo a Jack così fece lui il primo passo nel Bosco, proprio per far vedere al suo compagno che non era un fifone.
Una volta immersi in questa enorme selva, gli occhi di Jack e Paul si illuminarono. Non avevano mai visto una cosa simile. Alberi giganteschi con rami foltissimi ricchi di foglie rosse come il sangue. I raggi di sole che strisciavano tra i rami come i serpenti e riflettevano sugli scudi e sulle lame argentate dei due cavalieri. I cinguettii degli uccelli coloravano con una dolce melodia questo maestoso panorama. Non avevano visto mai niente di simile. Un sentiero fatto di piccole pietre condussero Jack e Paul nel bel mezzo del Bosco.

Il sole iniziò a calare e nel Bosco si presentò un timido vento gelido..

Paul:"Dobbiamo andare via Jack, il sole sta calando."
Jack:"Hai ragione, torniamo al castello."

I due cavalieri si incamminarono per la via del ritorno, ma ad un tratto il sentiero di piccole pietre scomparve e non sapevano più in quale direzione andare. Paul iniziò a sudare a freddo e anche Jack cominciò a preoccuparsi. Il vento si faceva sempre più gelido e più forte. Il sole era ormai calato e fece posto ad una grande e luminosa luna piena.

Paul:"Cosa facciamo? Dove andiamo Jack?!"
Jack:"Proviamo a seguire le stelle.."

Neanche Jack sapeva cosa fare. Ormai i due spadaccini erano persi nel Bosco. La notte prese il sopravvento e tra gli alberi cominciarono a sentirsi alcuni versi.

Paul:"Cosa sono? Lupi? Orsi? O peggio...Arpie?!"

Jack incominciò a diventare bianco come la neve. Le leggende sul Bosco forse non erano solo storie per spaventare i bambini. Non riusciva a credere a tutto ciò.
Paul sentì un rumore provenire da un cespuglio poco lontano da loro. Jack afferrò di colpo la spada e si mise in posizione da combattimento. Fecero piccoli passi indietro. Il vento tra gli alberi era sempre più forte e iniziò a piovere lentamente. Fu in quel momento che dal cespuglio balzò fuori una creatura alata con una luce accecante e spiccò subito il volo. Si fermò su un ramo ed emise un suono assordante. Era un richiamo. Improvvisamente dal bosco spuntarono centinaia di Arpie, maestose creature alate con enormi zanne pronte ad uccidere tutto quello che si trovavano davanti.

Paul:"Jack..Corri!!"

I due spadaccini cominciarono a correre e le arpie presero il volo e li inseguirono. La pioggia era sempre più forte e il vento andava sempre più veloce. Paul inciampò su un tronco caduto e cadde a terra.

Jack:"Paul!"

Jack tornò indietro per aiutare il suo amico ma era rimasto ferito. Un grosso pezzo di tronco gli si infilò nella gamba.

Paul:"Jack...vai! Corri! Salvati almeno tu"
Jack:"Non ti lascio qui"
_Paul:"Ho un pezzo di legno conficcato nella gamba non riesco a muovermi."

Jack provò a sollevare il povero Paul ma fu attaccato da un'arpia che lo scaraventò lontano.

Paul:"Vai via! Corri via da qui!"

Paul afferrò la sua spada e iniziò a combattere contro le Arpie. Il cuore di Jack, ancora a terra, divenne ghiaccio. Le Arpie stavano portando via il suo compagno di avventure, il suo amico, il suo compagno di guardia, davanti ai suoi occhi. Mentre le creature alate macellavano il corpo di Paul, Jack riuscì a scappare via mentre piangeva.

Una volta tornato al castello Jack non riusciva a darsi pace. Credeva di essere stato lui ad ammazzare Paul per averlo portato con sè nel Bosco. In preda al pianto Jack si tolse l'armatura e la gettò a terra. Prese la sua spada argentata, vide il suo riflesso sulla lama e se la infilò nel petto. Non riusciva sopportare il dolore per la scomparsa di Paul e così si tolse la vita. La lama divenne rossa come le foglie del Bosco. Il sole cominciò a sorgere e il corpo infilato con la sua lama giaceva a terra, nella sua stanza. Nella sua mano aveva un ciondolo di legno a forma di albero. Era di Paul. L'aveva portato con sè.

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