Sottovoce, bentornata Serie A.

Vigilia della prima giornata di campionato.
Un avvio molto atteso, soprattutto in un paese come il nostro dove il calcio è molto più di un semplice gioco, e dove il calcio giocato, causa anche la non partecipazione della nostra nazionale ai mondiali di Russia, manca da più di due mesi.
Quello che sta per iniziare è un campionato molto atteso, anche per un calciomercato finalmente scoppiettante e come non si vedeva in Italia da molti anni.
Un inizio di stagione che però è diventato qualche giorno fa più silenzioso che mai.
Dopo i fatti di Genova ho letto in questi giorni molti pareri contrastanti sul posticipare o meno l’inizio del campionato per rispetto verso le persone colpite dall’enorme disgrazia di Ponte Morandi.
Non vorrei entrare nello specifico della vicenda ma mi piacerebbe parlare di cosa rappresentantano per me il calcio ed il tifo, soprattutto in momenti come questo.
Il calcio rappresenta per me prima di tutto unione, e principalmente in città come Genova, dove si respira calcio in ogni angolo, è qualcosa che riesce a tenere strette persone che molte volte si vedono soltanto quella volta a settimana in curva o in tribuna per sostenere la propria squadra.
Chi non ha mai vissuto uno stadio, una curva, non potrà mai sapere come si vivono quei 90 minuti, quanto ci si possa sentire uniti e protetti da chiunque sia intorno a te, quanto amore si respiri, quanto sentimento c’è in una curva piena.
Ecco, proprio le curve ed in generale le due tifoserie di Genoa e Sampdoria, sono tra le più belle d’Italia, sono quelle che, anche guardandole semplicemente in tv, trasmettono amore e calore, unione e forza.
Proprio a Genova inoltre, il giorno del match, che giochi Genoa o Sampdoria è indifferente, fin dalle prime ore del giorno la città diventa un catino colorato di rossoblu o di blucerchiato che sia, dove ognuno espone alle finestre i propri colori simboleggiando fierezza e appartenenza.
Questo fine settimana però, le bandiere sono riposte nel cassetto, così come le sciarpe, le due tifoserie non saranno presenti ne a Marassi ne a San Siro, si è deciso di rimandare le due partite delle due squadre di Genova a data da destinarsi e a me piace immaginare che anche questa volta, come negli altri casi in cui la città ligure è stata messa a dura prova, le due curve e le due tifoserie che tanto si beccano e stuzzicano durante la stagione siano unite in un unico grande abbraccio, accompagnato da quello delle curve delle altre squadre di Serie A impegnate in campo, che dia forza e coraggio a chi ha perso qualcosa che nessuno potrà mai dare indietro.
In punta dei piedi e sottovoce, buon campionato!

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