Il segreto in soffitta

in #ita6 years ago (edited)

Con questo post partecipo al contest Una biografia immaginaria, proposto da @heidi71 con il supporto di @steempostitalia che ha come oggetto questo ritratto:


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[Ritratto ad opera di @heidi71 che autorizza l'uso per il contest].


Un ritratto senza nome, senza tempo.. che lascia spazio alla nostra immaginazione e ci concede la possibilità di fantasticare..

Siamo davvero quello che appariamo? Può semplicemente un volto dire qualcosa di una persona?

Così mi ritrovo a guardare e riguardare quel ritratto, immaginando grandi esperienze di donne che hanno cambiato la storia dell'umanità grazie alla loro capacità e tenacia: dalla scienziata Marie Curie al premio Nobel Rita Levi Montalcini, dall'aviatrice Amelia Earhart all'artista e anticonformista Frida Kahlo. Per citarne solo alcune..

Ma si sa, spesso l'immaginazione è contaminata dalla nostra esperienza e dal nostro vissuto. C'è sempre qualcosa di noi nelle storie che raccontiamo..

Così la mia biografia per questo ritratto ha come protagonista una donna "qualunque" e come scenario una soffitta, un lutto e una famiglia che si stringe a raccolta per condividere il dolore.

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Immagine cc0 - link


Maria era in soffitta, si era allontanata da tutti per piangere in silenzio la perdita di sua madre. Non era ancora pronta a dirle addio, non era riuscita ad arrivare in tempo per poterla abbracciare almeno un'ultima volta, dirle che nonostante tutti gli screzi e i battibecchi, l'amava con tutta se stessa e le era grata per tutti gli insegnamenti che le aveva dato.

A parlare di lei ormai restavano quegli oggetti, racchiusi in qualche scatolone impolverato che era rimasto in quella soffitta per anni senza che nessuno li toccasse. Maria con le lacrime che le accarezzavano il viso, cominciò ad aprirne qualcuno per sentirsi più vicina a lei.

Da uno di essi sputarono fuori dei vecchi vestiti, che raccontavano perfettamente l'epoca in cui era vissuta: gli anni '60 con le minigonne a quadri, le camicette, gli abiti a trapezio e i colori sgargianti e fluorescenti.
Sorrise immaginando sua madre vestita in quel modo, l'aveva sempre vista come una donna seria e severa.. e doveva esserlo perchè si ritrovò a crescere i suoi 3 figli in completa solitudine dopo la prematura morte del suo consorte.

Non era stata una vita facile quella di sua madre, sempre a dividersi tra mille impegni per non far mancare nulla ai suoi figli. Proprio per questa sua rigidità si era spesso scontrata con Maria, che aveva un animo da artista e la testa fra le stelle, sempre a cavallo di una nuvola che sembrava portarla dove il suo desiderio richiedeva.
Aveva sempre deluso sua madre, da quella volta in cui lasciò gli studi per vendere nelle fiere di paese oggettini in legno realizzati da lei, a quella successiva in cui partì sei mesi in meditazione sui monti dell'Himalaya.

Liti e riappacificazioni, questo era il riassunto del loro rapporto, dove di base c'era comunque un grande amore.

Provò alcuni di quei vestiti e le stavano benissimo.. era la fotocopia di sua madre, glielo dicevano tutti e a quanto pare quell'affermazione corrispondeva al vero.
Continuando a guardare tra quegli scatoloni, s'imbattè in qualcosa che solleticò la sua curiosità: una scatola più piccola quasi nascosta, sigillata per bene con il nastro adesivo. Non avrebbe mai potuto immaginare quale scoperta si apprestava a fare..

Lettere.. tantissime lettere. Provenienti tutte alla stessa persona, François Bonheur. In fondo alla scatola un ritratto in cui riconobbe chiaramente sua madre quando era ancora una ragazza.


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[Ritratto ad opera di @heidi71 che autorizza l'uso per il contest].


Ebbe un brivido, girando quel ritratto.. una firma e una scritta in francese: "avec tout mon amour, François."

Era lui, il François delle lettere. In un istante capì tutto o almeno pensava di averlo fatto. Ma la realtà ancora non era quella che immaginava.

Cominciò a leggere tutte quelle lettere, una dopo l'altra senza riuscire a fermarsi. Stava conoscendo davvero sua madre come non aveva mai fatto. Era infelice con suo marito, un matrimonio combinato che le stava troppo stretto.
Conobbe François ad una mostra dove accompagnò per caso sua sorella e dal primo sguardo capì che c'era alchimia tra di loro. Lui era un artista abbastanza conosciuto, aveva all'incirca 20 anni più di lei e lei era uno spirito libero imprigionato in un rapporto programmato dalle rispettive famiglie.

Le lettere raccontavano di una grande passione, che prendeva corpo nei momenti più fugaci.. ma anche di una grande gelosia di sua madre derivante dalle tante modelle che facevano la fila per posare per lui e spesso vi si concedevano senza pudore. Lui era sempre stato chiaro, voleva un rapporto aperto; d'altronde lei era sposata e aveva due figli.
Le lettere si interruppero febbraio del 1974, quando sua madre annunciava a François che era incinta e che era sicura che il figlio fosse suo. Non ci fu più riposta da parte di François e le lettere cominciarono a tornare al mittente.

In una di esse la rivelazione: suo padre non era morto ma era andato via una volta che sua madre gli aveva detto dei tradimenti e che il bimbo che portava in grembo non era il suo. Fu per lei più facile raccontare a dei bambini piccoli che il loro padre era morto piuttosto che dover ammettere che aveva commesso tanti errori nella sua vita per seguire i suoi sentimenti e che per questo motivo lui li aveva abbandonati.
La cosa che sconvolse Maria fu apprendere che il suo vero padre era François, perchè era lei la terza figlia, quella che non conobbe mai il padre perchè, a detta di sua madre, era defunto.

Si sedette per terra e pianse.. pianse tanto. Ma questa volta non era un pianto di dolore ma quasi di liberazione.

Si sentì più vicina a sua madre. Non avrebbe mai potuto immaginare quanto fossero simili e Maria riuscì finalmente a capire l'origine della propria passione per l'arte, il proprio carattere sopra le righe, l'amore sconfinato che sua madre riponeva in lei... ma capì perfettamente il perchè di tanta severità nei suoi confronti: non voleva che facesse i suoi stessi sbagli e forse in cuor suo le ricordava François.

Richiuse tutte le lettere nella scatola, insieme al ritratto di sua madre. Non era necessario che i suoi due fratelli sapessero, sua madre era morta e il loro padre era andato via abbandonandoli. Raccontargli tutto avrebbe provocato solo tanta sofferenza mentre in Maria avevano restituito la mamma che aveva sempre desiderato.

Quel ritratto era il suo riscatto. Quel ritratto era la sua libertà.

Sort:  

Meraviglioso: è sicuramente da podio!

Leggendo pezzi del genere, capisco chi dice d’aver abbandonato il Kindle da quando è su steemit... ehhehhehh!

🌈 Un caro abbraccio da @amico! 👍🏼

Grazie, sei davvero troppo buono! <3

grazie per il tuo contributo @steemcur!

Grazie a te cara per l'opportunità!

Bravissima Uri, confermi tutto quello che penso di te!
Ho trovato l'introduzione/riflessione d'ingresso davvero originale. La storia che ho letto, ben scritta e coinvolgente, è sicuramente qualcosa di personale.. si percepisce chiaramente.

Sono un libro aperto, vero? Grazie sei sempre troppo buono <3

Ottimo racconto, ben realizzato e strutturato, l'ennesima conferma della tua bravura, complimenti Uri

Grazie caro, è sempre bello vedere che un proprio racconto possa piacere! <3

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