Nuovi alleati per la lotta all'inquinamento.
È notizia di qualche giorno fa, che accidentalmente è stato scoperto un enzima "divoratore" di plastica, soprattutto efficiente contro il PET (Polyethylene terephthalate), materiale molto resistente e usato soprattutto per costruire le classiche bottiglie di plastica.
La scoperta (1) è ad opera di un’équipe di ricercatori guidata da Harry Austin e Gregg Beckham, che durante delle ricerche ed esperimenti, erroneamente hanno modificato un enzima capace di digerire la plastica già esistente in natura, trasformandolo in un tipo assai più efficiente.
Dato che la plastica non esiste in natura ed è comparsa per la prima volta sulla terra solo 80 anni fa, per prima cosa l'obiettivo era quello di determinare la struttura di questo enzima e di capire come si è evoluto, invece casualmente è stato fatto un ulteriore passo avanti e hanno progettato un "super enzima" che è in grado di scomporre ancora meglio la plastica PET.
[Immagine CC0 creative commons] LINK
Solo esattamente un anno fa si era fatta la scoperta (2), che esistono dei bruchi mangiatori di plastica, si tratta della larva della tarma della cera o Galleria mellonella.
Anche questa volta si è trattato di casualità. A scoprire per prima questa caratteristica di questi parassiti, è stata un’apicoltrice, Federica Bertocchini, che dopo aver rimosso queste larve dalle sue arnie, le ha riposte in una busta di plastica. Dopo poco tempo ha scoperto che la busta si è riempita di buchi!
A questo punto l'apicoltrice si è messa in contatto con il dipartimento di Biochimica dell’università di Cambridge e insieme hanno programmato un esperimento. Sono state sistemate un centinaio di larve su una busta di plastica e già dopo alcuni minuti sono comparsi i primi buchi, dopo solo 12 ore la massa della busta si era ridotta di quasi 100 milligrammi, un risultato stupefacente se paragonato ai batteri già conosciuti in grado di degradare solo 0,13 milligrammi di plastica nell'arco di una giornata.
Queste scoperte sono molto importanti, ma vanno ancora approfondite e sviluppate perchè grazie alle biotecnologie si potrebbero sviluppare enzimi sempre più efficienti e soprattutto in grande scala per poter finalmente eliminare le grosse quantità di plastica accumulate fino ad oggi.
Proprio qualche giorno fa, avevo visto un servizio in televisione, dove si vedevano vere e proprie isole gigantesche di plastica in mezzo all'oceano e di conseguenza c'erano anche pesci (che tra l'altro poi noi mangiamo), con lo stomaco pieno di plastiche o di altri tipi di materiale inquinante. Lo "spettacolo" è stato piuttosto affliggente e secondo me dovrebbero riproporlo più sovente per sensibilizzare l'essere umano, facendogli capire come sta distruggendo il suo stesso pianeta e quindi ad incentivarlo prima di tutto a limitare l'uso della plastica e soprattutto a riciclare il più possibile.
Se poi in aiuto arriveranno anche i vari bruchi, larve o enzimi artificiali ben venga, soprattutto per i danni che abbiamo già fatto, perchè non solo i mari sono pieni di plastica, ma anche il suolo ne è sempre più pregno, ma se vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti un pianeta sano dove vivere, dobbiamo essere noi stessi i primi a trattare bene e con rispetto la nostra amata terra.
Riferimenti:
(1) http://uopnews.port.ac.uk/2018/04/16/engineering-a-plastic-eating-enzyme/
un post davvero interessante...una potenziale soluzione a uno dei problemi più grandi che affliggono il nostro pianeta. un saluto @giornalista
Grazie!
Il mare e tutti gli altri ecosistemi sono fortemente corrosi dalla plastica. Questo potrebbe essere un passo in avanti fondamentale!
Bel post!
Grazie! Ed hai perfettamente ragione!