Il mio primo biscotto della fortuna e un pizzico di storia.

Sabato sera scorso sono andato insieme alla mia famiglia in un ristorante cinese della zona. Attualmente non andiamo molto spesso, ma quando mia moglie ed io eravamo fidanzati ci andavamo sovente, almeno una volta al mese, prima di tutto perchè era economico e poi perchè ci piaceva quel tipo di cucina. Ma nonostante siamo andati decine e decine di volte nell'arco degli anni e abbiamo cambiato parecchi ristoranti non ne abbiamo trovato mai uno che aveva i biscotti della fortuna, questo fino a sabato scorso, dove finalmente con grande sorpresa i gestori del locale ce li hanno offerti a fine cena. Ecco il mio:

I biscotti della fortuna, per chi non li conoscesse, sono dei biscotti croccanti realizzati generalmente con farina, zucchero, vaniglia e burro, "ripieni" di un bigliettino di carta con su scritto una profezia. Questo dolcetto mi era capitato di vederlo sempre e solo alla TV, soprattutto in film o serie televisive ambientate negli USA e soprattutto mia moglie diceva sempre: "Peccato che non ci sono anche da noi perchè sono delle cose carine!"
Ecco come si presenta una volta scartato:

Facendo qualche veloce ricerca, ho scoperto perchè nei ristoranti cinesi presenti in America sono tanto diffusi, ma soprattutto ho scoperto che questi simpatici biscotti non sono di origine cinese, ma bensì giapponese. Infatti questi biscotti sono già presenti nella letteratura e nell'arte nipponica già da quasi due secoli e furono proprio loro ad importare questi biscotti in America, ma durante la seconda guerra mondiale, quasi la totalità della popolazione giapponese presente negli USA fu internata nei campi di isolamento, così ovviamente anche la maggior parte di produttori di biscotti, così a quel punto la produzione e il business dei questi dolcetti lo presero in mano la popolazione cinese, che però restò solo un affare americano dato che i biscotti della fortuna, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non sono affatto diffusi in Cina!

Questa è stata la mia profezia, banale ma sicuramente di buon auspicio. Speriamo...

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