E' tempo di liquidazione per i trombati della politica
La nuova legislatura è quella con il tasso di ricambio parlamentare più alto della storia della Repubblica Italiana e la conseguenza è che si hanno molti più ex rispetto al passato ai quali spetta la buonuscita. La Camera ed il Senato dovranno sborsare circa 26 milioni di euro di liquidazioni. La liquidazione che spetta ai parlamentari uscenti è una sorta di TFR esentasse. L' assegno per il reinserimento alla vita lavorativa spetta agli ex parlamentari entro 30 giorni dalla proclamazione del nuovo governo e ammonta a circa 9 mila euro per ogni anno trascorso in Parlamento, pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità parlamentare versato in ogni anno di mandato. Quindi si tratta di denaro che è stato trattenuto ogni mese dalla busta paga di 10.400 euro lordi di ognuno, ma è pur sempre vero che si tratta di denaro pubblico. I Deputati ed i Senatori che hanno "perso" la poltrona, perchè o non si sono ricandidati o perchè non sono stati rieletti, sono circa 567. Ognuno di loro intascherà 45 mila euro solamente per gli ultimi cinque anni di legislatura, per un totale di circa 26 milioni di euro appunto. Questa stima non considera però i parlamentari con con numerose legislature alle spalle, come Angelino Alfano, dopo 17 anni da parlamentare gli spettano 180 mila euro; Rosy Bindi, parlamentare dal 1994 a cui spettano 270 mila euro; Carlo Giovanardi, parlamentare già nel 1992 a cui spettano 315 mila euro; Anna Finocchiaro alla quale spettano 108 mila euro; Denis Verdini, 135 mila euro per le sue tre legislature e 45 mila euro per l'ultima legislatura al Senato; a Vannino Chiti spettano 90 mila euro invece, mentre Beppe Fioroni ha accumulato 198 mila euro di buonuscita. Ci sarebbe poi il caso di Alessandro Di Battista che ha rinunciato ai suoi 45 mila euro di liquidazione, insieme a tutti i suoi colleghi, che hanno firmato la rinuncia categorica all'assegno di fine mandato quando furono eletti cinque anni fa.