Promettere soldi oppure assicurare stabilità?

Spesso le due realtà non coincidono, anzi potrebbero contrastarsi.

Con ieri si è concluso il termine per consegnare al Viminale i contrassegni politici in vista delle elezioni fissate per il 4 marzo. Sono circa 100 i simboli depositati, numero veramente elevato.
Ma al momento mi interessa affrontare un altro tema, quello delle consuete promesse economiche in vista delle votazioni. Fenomeno sempre presente, che probabilmente non fa altro che allontanare ulteriormente gli elettori dalla politica considerando la limitata realizzabilità della maggioranza delle proposte.
Il desiderio, almeno sventolato in campagna elettorale, di risollevare drasticamente la situazione della penisola italiana potrebbe condannare l'Italia ad una fine poco decorosa. Quest'esito, salvo circostanze estreme adottate dal futuro legislatore, sarà scongiurato da probabili attenuazioni dei programmi proposti in questi giorni.

La situazione attuale non è delle più rosee per usare un eufemismo ma offrire indistintamente a tutti i cittadini agevolazioni, riduzioni della tassazione, sgravi fiscali non può rappresentare una soluzioni concreta che proietti il paese verso il futuro. La classe dirigente sembra che faccia leva su distribuire denaro ai cittadini senza avere un piano consistente, ma facendo leva esclusivamente sull'attuale indigenza economica in cui versa parte della popolazione, in un numero realmente preoccupante.
I soldi rappresentano una panacea verso la situazione critica del bel paese?
No, probabilmente hanno più un ruolo di anestetizzante. Calmano momentaneamente la situazione di bisogno senza però strutturare un futuro in grado di garantire adeguate condizioni ai suoi cittadini.
È importante che chi andrà a legiferare si impegni a creare le condizioni necessarie affinché l'Italia possa crescere economicamente con piani di sviluppo completi ed adeguati per un paese che vanta un debito pubblico di circa 2275 miliardi. La strada è più complicata di come viene presentata ora, è necessario un cambio di rotta verso nuove direzioni.

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Cosa dovrebbe offrire un politico durante la campagna elettorale? Come già detto non è sufficiente che prometta soldi, può avere un effetto immediato sull'elettore, ma a lungo andare oltre che a perdere credibilità si ritroverà da punto e a capo. Ciò che può offrire è un progetto articolato che nell'immediato non migliora le condizioni dei cittadini, ma nel lungo periodo se accompagno da un'adeguata attività legislativa consegna il paese ad un futuro prosperoso.

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LAVORO

Il lavoro può rappresentare un punto di partenza verso il risanamento di questo Paese.
Organizzare la propria campagna elettorale su soluzioni che si concentrino a risolvere problematiche riguardanti la disoccupazione, in particolare quella giovanile, rappresenta un buon presupposto al fine di assicurare stabilità.
Certo, questo nell'immediato non impressiona l'elettore, ma è più importante razionalizzare le proprie proposte e rivelarsi un politico serio che pensa al bene del proprio Paese.

Questo non vuole dire che il Voto è uno strumento inutile, anzi il voto rappresenta uno strumento ancora più importante in questi casi. Ciò che dovrà fare il cittadino è ponderare in maniera ragionevole le proposte offerte a lui e scegliere in maniera razionale quelle che lui ritiene più fattibili.