Settembre

Settembre. 

Settembre è il mese che arriva dopo, un mese complesso e complessato dove la vita ordinaria riprende e tutto ciò che era relax, divertimento e follia diventa solo uno sbiadito ricordo, per molti un rimpianto.

L'estate è finita.

Arriva Settembre.

Le passeggiate in riva al mare sono travestite da orde di studenti che affollano la fermata della metropolitana.

Gli amori agostani sono evaporati come il tabacco di una sigaretta spenta.

Le gioie dei bambini a costruire castelli di sabbia soppiantate da assonnati rientri a scuola.

Quel libro letto sotto l'ombrellone è stato sostituito da quel catalogo dell'ikea che ci aveva abbandonati per un po.

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E' tornato Settembre. Mese in cui la routine ci assale.

Settembre è tornato a ricordarci che per 11 mesi la vita sarà sempre uguale e sarà a noi porci la domanda, quella con la D maiuscola:

come passeremo l'autunno quest'anno, come trascorreremo l'autunno delle nostre vite? Una stagione strana dove il meglio è passato, direbbe il pessimista, o dove il bello deve ancora venire, a parlare con un'ottimista.

Estate che grande illusione.

Agognata tutto l'anno e sei subito scappata via.

Un po come l'età adulta, un po come quegli anni in cui trascorriamo le giornate a sperare di esser grandi, a confondere la possibilità di scelta con la responsabilità nelle scelte.

Ma poi l'estate arriva, che illusione. Quelle che erano speranze diventano rimpianti, quelli che erano sogni diventano alberi spogli nella nebbia.

Ed ecco che allora Settembre si presenta come la fine dell'illusione. E' forse Settembre il mese della maturità? Non quella liceale ma quella esistenziale. Ma come? 

Quindi la maturità è solo la fine delle illusioni? Non sapere o peggio ancora non volere più sognare fa di noi persone mature e responsabili?

E allora via Settembre, non fai per noi. 

Essere immaturi vuol dire essere perfetti.

O almeno cosi sosteneva Oscar Wilde.

Ma cosa vuoi che ne sappia Oscar Wilde della vita, dell'amore?!

Settembre spinge a farci delle domande tipo quelle che poneva Lucio Battisti con il suo "Nastro Rosa". Chissà che sarà di noi diceva. Eh già, chissà che sarà di noi ora che la stagione dei sogni è finita ed è arrivato l'autunno.

Lo passeremo tra castagneti a chiederci cosa ci aspetterà o a guardarci indietro rimpiangendo ciò che è stato e soprattutto ciò che non è stato?

Infinite scelte, infinite strade mai prese ma altrettanti percorsi imboccati. Quante domande, quanti dubbi. A quando qualche certezza?

Ma perchè sperare cosi tanto nelle certezze? A cosa servono realmente?

A tenerci aggrappati a qualcosa di intangibile senza pensare che chi si aggrappa a qualcosa è fermo in realtà e chi si ferma è perduto diceva un tale.

Settembre e i suoi ricordi che ci rendono malinconici, forse è a loro che ci aggrappiamo fino a creare sulla nostra pelle una collana di memorie, di ricordi vividi e altri più annebbiati.

Che mese particolare il nono mese dell'anno, Settembre arriva dopo 8 mesi di gravidanza nella nostra vita, dove siamo stati chiusi e protetti nel grembo materno della nostra gioventà, dei primi passi nel mondo adulto. Finisce settembre e finisce la nostra gioventù, siamo fuori, proiettati nel mondo dei grandi, vediamo la luce e siamo curiosi di vedere come va a finire ma in fondo vorremmo anche ritornare dentro al calduccio, al riparo, fuori da ogni responsabilità.

E invece inesorabile arriva il 21 del mese a dirci che l'estate è finita definitivamente. Essa è dietro di noi e adesso tocca a noi nascere, rinascere, rigenerarsi e reinventarsi. 

L'inverno è alle porte, Winter is coming direbbe John Snow e a noi resta una domanda:

meglio vivere come se la vita fosse una collana di ricordi come farebbe un malinconico o travestirci da ottimisti e pensare al futuro come se fosse tutto rose e fiori?

E magari mentre restiamo li a pensare, senza accorgercene arriva la primavera, coi suoi profumi e le sue promesse a ricominciare eternamente un ciclo ineluttabile che ci porterà sempre li, a Settembre, con le solite domande, le solite malinconie, i soliti dubbi ad osservare quel che è stato della scorsa Estate mentre i bambini tornano a scuola, gli uffici si riempiono e la routine torna a prenderci in ostaggio, fino alla prossima Estate.

Grazie a @fulviaperillo per l'idea lanciata nel contest di sua creazione.