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Pino Daniele

Top 10

SerialMusic

Il 4 Gennaio 2015, in una delle giornata che separavano gli Italiani dal ritorno alla routine quotidiana post vacanze natalizie i telegiornali riportarono una di quelle notizie che intristisce, angoscia e amareggia, che ti fa sentire quasi come se fossi stato colpito personalmente da un lutto, una tragedia. Nel tragitto tra casa ed ospedale il cantautore napoletano Pino Daniele aveva perso la vita all'età di 59 anni.
Per i fan, e non solo, di Pino fu un fulmine a ciel sereno che fece piombare l'animo di ognuno nello sconforto.Le sue canzoni hanno fatto la storia della musica italiana, e la portata di quello che lui è stato per il panorama culturale del nostro paese trascende i confini musicali. Il suo stile contaminato e nuovo fece breccia nel cuore dei napoletani prima, e di tutta Italia poi per essere poi apprezzato a poco a poco in tutto il mondo, fino a generare una collaborazione con artisti internazionali di fama indiscussa come ad Esempio B.B.King ed Eric Clapton. La fusione fra una melodia tutta napoletana, echi di mediterraneo e il blues hanno fatto di Pino Daniele una leggenda. Non è un caso che forse i suoi pezzi immortali siano stati tutti, o quasi, cantati in dialetto napoletano. Proverò a rivivere questa leggenda attraverso quelle che reputo le sue migliori 10 canzoni, o almeno le più importanti. Appucundria, Alleria, Anna Verrà e altri capolavori purtroppo non troveranno spazio nella top 10 ma una citazione prima di addentrarci nella top 10 mi sembrava doverosa.

#10 - Na tazzulella e cafè - (Terra Mia - 1977)

Siamo agli esordi e si vede. Si vede arrivare il vento della rivoluzione con una canzone popolare ma che lascia intravedere uno stile nuovo, un ritmo nuovo e un'interpretazione della classica melodia napoletana in salsa blues.

Il caffè come simbolo di Napoli ma anche come simbolo dell'indifferenza che in quegli anni regnava sui problemi della città da parte di chi quella città voleva ammirarla solo in cartolina per poi depredarla in cambio appunto di una buona tazza di caffè.

#09 - Io per lei - (Non calpestare i fiori nel deserto - 1995)

Una delle migliori canzoni, non cantate in dialetto napoletano, di Pino Daniele. Una canzone d'amore che non sembra essere una canzone d'amore ma che tutti prima o poi avremo dedicato a qualcuno. In quegli anni la migrazione dal canto popolare alternativo ad una musica più nazionale ed internazionale aveva generato 2 album ottimi, il primo che include questa canzone era Non Calpestare i fiori nel deserto, il secondo includerà la canzone alla numero 8.

#08 - Che Male c'è - (Dimmi Cosa Succede Sulla Terra - 1997)

Altro esperimento riuscito questa canzone, altra canzone che potremmo definire d'amore. Ma un po tutta la poetica di Pino è basata sull'amore, amore per la sua terra, amore per il mondo per un uomo che nella sua vita ha sperimentato suoni nuovi sempre guidato dalla curiosità per la scoperta di nuovi universi musicali.

#07 - O' Scarrafone - (Un Uomo In Blues - 1991)

Con questa canzone iniziamo ad addentrarci in quelle che sono le canzoni iconiche che Pino Daniele ci ha lasciato. Il sound ed il ritmo di O'Scarrafone sono identitari del cantante Napoletano e le parole di questo testo hanno saputo entrare sotto pelle anche a coloro i quali non masticano esattamente la lingua partenopea, rendendo la canzone una canzone universale.

#06 - Yes I know My Way (Vai Mò -1981)

Come spesso è capitato nella lunga carriera di zio Pino il mashup linguistico più utilizzato era quello inglese-napoletano, un modo per adattare sapientemente il blues ed il soul americano a lui tanto caro con le sue radici. Siamo nel 1981 e questo artista era già riuscito a diventare un idolo.

#05 - A me me piace o Blues - (Nero A metà - 1980)

Entriamo nella top 5 con questo inno d'amore che Pino Daniele fa implicitamente alla sua terra ed esplicitamente al genere musicale che più lo ha influenzato. Una canzone che fa ballare e cantare come come poche chi ascolta e riesce a trasmettere le passioni dell'autore come poche altre.

#04 - Quann Chiove - (Nero A metà -1980)

Se c'è una cosa che le canzoni del cantante partenopeo sanno trasmettere è una visione di quello che egli sta provando a raccontare. Con questa canzone ci sembra di essere li con lui mentre sta ideando parola per parola il testo e la musica è conseguente, atta a trascinarci nella pioggia che tutto purifica e tutto accetta lasciandoci un velo di malinconia addosso ma anche una sensazione di purezza e allegria.

#03 - Quando - (E sona mò - 1993)

A volte sono le grandi amicizie a fare la differenza e proprio da una grande amicizia nasce questa canzone eterna. Il testo di Quando è stato scritto a 4 mani con uno dei più grandi artisti della storia Napoletana, quel Massimo Troisi anch'egli vittima di un destino crudele. 2 autori accomunati dalla voglia di raccontare Napoli e di raccontarsi attraverso di essa, non rinnegando le proprie radici bensi utilizzandole come veicolo per trasmettere qualcosa. Entrambi accomunati da un cuore tanto grande quanto fragile che li ha portati via da questo mondo ancor troppo giovani. 

Il testo della canzone è da brividi e la versione in cui Pino e Massimo canticchiano insieme è commovente, da pelle d'oca.

Un connubbio da favola che ha emozionato allora e continuerà ad emozionare per decenni.

#02 - Je So Pazz - (Pino Daniele - 1979)

Ogni artista ha il dono e al tempo stesso la condanna di essere tendenzialmente ricordato per una scena in particolare, una canzone in particolare che riecheggiano nella mente di chi ascolta in maniera istintiva, primordiale.

Se chiedete a chi vi sta accanto di intornarvi la prima canzone di Pino Daniele che gli passa per la testa probabilmente vi dirà "Je So Pazz".

E come dargli torto!

#01 - Napule è - (Terra Mia - 1977)

Pino Daniele e Napoli, Pino Daniele è Napoli.

E viceversa.

Tutta Italia, tutto il mondo conosce questo inno amaro di amore verso la propria città.

Sarà la sua eredità più grande, un testo che ogni campano recita a memoria fin da piccolo ed ogni Non campano conosce e prova a canticchiare.

Dentro le pieghe del testo una disamina accorta, drammatica e al tempo stesso speranzosa di quello che era il capoluogo campano nel 1977.

Per chi fosse abbastanza appassionato di Pino Daniele forse varrà la pena ascoltare una canzone scritta dal rapper Clementino in onore di Pino Daniele.

Si chiama Dedicato a Pino Daniele.

Proprio come questo post.