RE: Do ut Des(teemit)
Concordo con te. Io che vivo molto questa esperienza come "autore" con gli enormi limiti personali del caso essendo "scrittore" per puro diletto confermo che a regime è impossibile svolgere sia la funzione di curatore che quella di autore. Dico impossibile e non difficile non a caso. Il ruolo del curatore è un ruolo serio e non mi permetterei mai di scrivere un commento tanto per, di leggere qualcosa giusto per. Fare il curatore richiede tantissimo tempo ed energie, fare l'autore seriamente altrettanto.
Stamattina ho scritto questo post di getto in 20 minuti ad esempio. Ho generato già una decina di commenti.
2 giorni fa ho postato un articolo su Daredevil ad esempio, scritto in 1 ora e passa. Non ha generato nulla. A volte dipende anche dal genere, dalla fetta di pubblico intercettata ma ho l'impressione che finchè si parli di steemit o di vita o di altri utenti si sia seguiti, altrimenti anche progetti validi come @discovery-it ad esempio vengono messi all'angolo a livello di interazione.
@spi-storychain ad esempio sta avendo un successone . Il motivo? Rende partecipi tante persone attivamente e le ricompensa con discreti premi.
Non si scappa da questa logica, che non contesto assolutamente ma voglio condividere. Se metti sul piatto reward, upvote o visibilità ottieni qualcosa altrimenti ti crei la tua piccola nicchia e amen.
Credo che molto dipenda anche dal tema trattato. Più il tema è culturale, serio, di approfondimento meno viene letto ma soprattutto commentato. Esempio di @discovery-it. Più il tema è leggero, di esperienze personali o di racconti inventati, più attira l'attenzione e quindi voti e commenti. Esempio @spi-storychain. (Non è tanto il premio ma il mettersi in gioco.)
È una mia opinione eh.
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Concordo assolutamente e @spi-storychain ha avuto il merito di mettere insieme le 2 cose. Li nasce un altro problema ovvero che a fronte di una grande idea ed un grande impegno da parte dei creatori e del padre putativo @ilnegro purtroppo faticano a corrispondere grandi ricompense.
Ovvio che l'interesse e i commenti dipendono anche da quello che scrivi, da quanta provocazione e enfasi usi. Ma sbagli, almeno a mio avviso, quando fai l'operazione commenti=cosa ha generato il post. Il valore dei post non sta nei commenti o nell'interazione che genera, ma piuttosto nel piacere che ha provato il lettore dopo averlo finito, che sia per conoscenza ottenuta, per divertimento o altro. L'interazione è importante, ma penso che molti scrittori di libri famosi non stanno la a leggere tutti i commenti, tutte le recensioni, tutte le opinioni, il loro successo è creare qualcosa che viene apprezzato, non la ricerca dell'attenzione e delle persone che ti cercano e ti osannano.
Daccordissimo ed infatti credo di averlo scritto in un altro commento qui. Il problema è che ad oggi nessuno di noi può sapere chi e quanti seguono e apprezzano quel che scriviamo. In quanti seguono charlesx o serialfiller? I follower ufficiali? Non credo. I commentatori assidui? Credo qualcuno in più. Quelli che visualizzano il post? Non possiamo saperlo dato che non abbiamo idea di quante persone abbiano "visto" il post e presumibilmente letto.