NBA Trip: South East Division

in #ita6 years ago

NBA Trip

South East Division



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Nei giorni scorsi abbiamo analizzato la fortissima Atlantic Division e l'interessante Central Division.

Per completare l'Eastern Conference manca la SouthEast Division e purtroppo abbiamo lasciato alla fine la division meno interessante e scoppiettante.

Tutte le squadre, ad eccezione di Miami, sembrano essersi indebolite ed il tanking sembra essere la parola d'ordine di questa cinquina.

Se però c'è qualcosa di peggiore del tankare selvaggiamente quella cosa è il restare nel limbo fra tanking e playoff. Se Miami ha una solidità invidiabile che, c'è da scommettere, la porterà ai Playoff stessa cosa non si può dire per Charlotte e Wizards che hanno però sicuramente un enorme quantità di talento per poterci provare.

Le squadre

  • Miami Heat
  • Charlotte Hornets
  • Washington Wizards
  • Atlanta Hawks
  • Orlando Magic

  • Una cosa possiamo darla per certa.

    Il campione della Eastern Conference non dovrebbe uscire da questa division.

    Detto ciò ci sono spunti e giocatori interessanti che tengono viva la speranza di vedere qualche bella realtà emergere.

    Su tutte Miami che vedrà Dwyane "The Flash" Wade calcare il parquet presumibilmente per l'ultima volta quest'anno. Come sempre la squadra del GM Pat Riley si affida al gruppo ed alla solidità di quest'ultimo a dispetto di una qualità discreta ma non eccelsa. Dragic e Hassan Whiteside dovranno vivere la stagione perfetta per guidare gli ex campioni ai Playoff supportati dai tanti role player che popolano la squadra con Josh Richardson ed il giovane Adebayo che dovranno consacrarsi per garantire un'annata serena e sognante ai tifosi di Miami.

    Washington è reduce da una stagione disastrosa e quest'anno hanno salutato il veternao Gortat per abbracciare Superman, quel Dwight Howard il cui talento è secondo solo all'immensa discontinuità che lo ha reso celebre.

    Uno spogliatoio già esplosivo che dovrà aggiungere il centro ex Magic ai fumantini Wall e Morris. Impresa ardua quella di trovare la quadra ma con Beal, Wall e Superman in chimica e forma perfetta ambire alle semifinali non è proibitivo.

    Gli Hornets del proprietario Michael Jordan provano e riprovano da anni a farsi strada ad Est ma per un motivo o per un altro falliscono anno dopo anno più puntuali della notte di San Silvestro.

    Kemba Walker, la cui energia e produttività sono indiscutibili, non ha mai fatto quello scatto che ci si attendeva e quest'anno sarà affiancato dal veterano Tony Parker che ha salutato San Antonio dopo 17 anni di dominio.

    Batum dovrà guardarsi bene dai guai fisici che lo hanno caratterizzato ed i tanti giovani che completano il roster dovranno ripagare la fiducia ed i minuti che saranno loro concessi, da Monk a Bridges, passando per Michael Kidd Gilchrist e Kaminsky. I Playoff sembrano lontani ma vederli settimi o ottavi nella conference non sarebbe scandaloso.

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    Non c'è molto da dire sulle 2 restanti franchigie, squadre sconquassate che saranno protagoniste di un tanking totale.

    2 squadre accomunate dallo stesso obiettivo ma che hanno vissuto un percorso diametralmente opposto.

    Se per Atlanta la rifondazione è stata ragionata e costruita dopo anni di Playoff e discrete soddisfazioni con Millsap, Horford e Teague non si può dire lo stesso per gli Orlando Magic i quali da anni provano a costruire un'ossatura ad una squadra perennemente in crisi di risultati.

    Proveranno ad emulare Philadelphia ma qui manca palesemente la materia prima laddove nella città dell'amore fraterno possono contare su talenti cristallini come Embiid e Simmons qui si parla di Gordon e Bamba.

    Non esattamente la stessa cosa.

    Proveranno a liberarsi dei contratti di Vucevic e di qualche veterano sperando che stavolta sia la volta buona.

    Ad Atlanta possono sorridere invece vista la crescita esponenziale nello scorso campionato di John Collins, Dedmon, Prince e l'approdo dei rookye Trae Young e Kevin Huerter di cui si parla un gran bene.

    Il tanto spazio salariale a disposizione nei prossimi anni e le scelte future accumulate fanno ben sperare.

    Ai posteri l'ardua sentenza.



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    Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.



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    Sicuramente la Division dal minor tasso tecnico dell'Intera NBA: a mio avviso vedo favorita tra tutte le franchigie i Wizards, con un Howerd che potrebbe scombussolare le carte in bene ed in male e con un Wall che potrebbe e dovrebbe cambiare rotta ed essere piú uomo squadra per poter dire la propria anche nei play-off.
    Vorrei far notare inoltre che Orlando ha scelto a mio avviso il giocatore con maggior potenziale nell'ultimo draft: Mo Bamba potrebbe diventare in 2 anni il nuovo Antetokoumpo della Florida.

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