NBA Trip: Atlantic Division

NBA Trip

Comincia questo viaggio alla scoperta di quel mondo affascinante chiamato NBA.

Dimenticate campionati di calcio, champions league, basket europeo! In America le regole sono diverse, sono completamente diverse e tutto ciò si riflette in campo con un equilibrio e uno spettacolo enorme e senza fine che parte da ottobre e termina a giugno sul parquet per poi continuare fuori dal campo tra draft, lottery e free agency.
Dal punto di vista strutturale la NBA è divisa in 2 conference, Eastern & Conference.
Ogni conference consta di 15 squadre ripartite in 3 division da 5 denominate e strutturate secondo la provenienza geografica delle franchigie. Oggi parleremo della prima delle 6 division che compongono la NBA: Atlantic Division.

Le squadre

La cosa fantastica della National Basketball Association è che le cose possono cambiare radicalmente da un anno all'altro. Gli equilibri ed i rapporti di forza in campo oggi potrebbero essere ribaltati l'anno successivo.

Pensate alla cleveland pre-ritorno di LBJ. Da fanalino di coda si son trovati alle finals di NBA 12 mesi dopo. Restando nell'Atlantic Division guardate cosa è successo a Philadelphia.

Per anni i tifosi hanno dovuto ingoiare il rospo del cosiddetto Process. Anno di tanking selvaggio accumulando giovani e scelte al draft che hanno portato la squadra della città dell'amore fraterno ad essere fanalino di coda per varie stagioni. Scellerate scelte durante le varie lottery e tanti infortuni hanno visto vanificare gli sforzi per arrivare a gioiellini mai sbocciati come Okafor e Noel. La strategia era però corretta e alla fine al mantra Trust The Process si è approdati all'anno di grazia 2018 dove finalmente i talenti di Ben Simmons e Joel Embiid sono stati mostrati al mondo. Una deflagrazione totale che ha portato Philly da essere ultima nella stagione 2017/2018 ad approdare ai Playoff fino a rischiare il colpaccio in semifinale.
Non amare queste favole, non amare la NBA è impossibile di fronte ad una tale spettacolarizzazione ed equilibrio. Tutto può succedere, anno dopo anno.

Se la divisione atlantica è oggi forse la più temibile tra le 6 è sicuramente merito dell'esplosione di Philadelphia ma a questa novità vanno aggiunte la dinastia Celtics che continua ad essere punto di riferimento per tutta la Eastern Conference e la clamorosa continuità di risultati dei Toronto Raptors, unica squadra canadese in NBA.

I Boston Celtics dei Big Three sembravano un lontanissimo ricordo fino all'avvento di coach Brad Stevens 3 anni fa.

Il giovanissimo allenatore dei biancoverdi approdò in una squadra in rifondazione ma grazie alla sua sagacia tattica e competenza tecnica è riuscito a bruciare le tappe, valorizzando giovani sottovalutati come rozier, smart ed esaltando talenti assoluti come Jaylen Brown e soprattutto Jayson Tatum. Aver creato spazio salariale anno dopo anno ha creato le condizioni per poter firmare prima il duttilissimo All Star Al Horford e le star assolute Kyrie Irving e Gordon Hayward poi.

Se i Celtics non hanno conquistato l'Est qualche mese fa è stata colpa del tendine d'achille di quest'ultimo e dell'infortunio di Irving poi. Ciò non ha impedito a Stevens di guidare il team alle finali di Conference dove si sono dovuti inchinare allo strapotere tecnico e fisico di sua maestà Lebron James.

Quest'anno anche il prescelto è volato ad Ovest e nulla potrà fermare, sulla carta, l'ascesa dei Celtics al trono di migliore squadra ad Est.

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A frapporsi fra i Celtics e le Finals NBA ci saranno, oltre ai gia citati Philadelphia 76ers, i soliti Toronto Raptors che dopo il record di franchigia ed il primo posto in Regular Season dell'anno scorso proveranno a sfoderare la stagione della vita e raggiungere le finali NBA per la prima volta nella loro breve storia.

Per farlo in estate hanno allungato le mani verso uno dei 5 giocatori più devastati della lega quel Kawhi Leonard che dopo un anno di stop proverà a riscattarsi in Canada e cercare l'impresa.

In panchina non troverà lo storico coach Dwayne Casey, volato a Detroit, ma il suo vice Nick Nurse subito alle prese con una sfida intrigante e complessa.

A completare l'Atlantic Division 2 squadre che albergano nella grande mela: Brooklyn Nets e New York Knicks.

Entrambe le squadre stanno scontando scellerate scelte societarie degli ultimi anni.

Per i Nets l'era Prokhorov ha portato la franchigia sull'orlo del fallimento con luxury tax enormi e risultati pessimi.

Da 2 anni han deciso di ripartire liberando i giocatori più appetibili in cambio di giovani e scelte.

Sarà un anno di transizione per sperare di ritornare competitivi nel prossimo biennio. La nuova gestione Sean Marks sembra avere portato grande entusiasmo e prospettiva provando a ripetere il miracolo Philadelphia entro il 2022.

A New York sono abituati a soffrire sponda Knicks con la squadra cara a Spike Lee che ha partecipato ai Playoff solo una volta negli ultimi 25 anni!

Quest'anno sarà l'anno zero ancora una volta...speriamo sia quella buona! I tifosi lo meriterebbero dopo decine di anni di sofferenze e sberleffi.

Porzingis, nuovo uomo franchigia dovrà recuperare da un lungo infortunio. C'è grande curiosità intorno al rookye Knox e grande fiducia nel futuro con qualche big già nel mirino per la prossima free agency.

Quest'anno lo spettacolo nell'Atlantic Division sarà assicurato con la forte probabilità che le prime 3 di questa divisione possano coincidere con le prime 3 di tutta la Conference.

Un bel risultato per una Division che storicamente ha potuto contare sempre sui Celtics e poco più.

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_{Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.}

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