I pirati dell' anima

in #ita6 years ago


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I Pirati  dell'anima

An Origin Story



    Rome Wasn't built in a day  

Roma non fu costruita in un giorno. E' da millenni che l'uomo utilizza questa espressione quando vuole rendere l'idea che anche le imprese più grandi nascano da un duro lavoro continuo e costante. Anche una grande esplosione nasce da una singola, piccola scintilla.
Vi starete chiedendo quale è quella scintilla che ha fatto esplodere questa bomba clonante.
Molte versioni di noi hanno innestate nella propria memoria storie e leggende di un tempo che fu. Tra queste molte erano le storie su quei banditi del mare conosciuti come pirati.
Bandiera nera issata e teschio bianco nel mezzo, il resto è leggenda appunto.
Salpavano, navigavano, attraccavano, depredavano e ripartivano.
Sembra la descrizione dell'umano essere ma è "solo" la comune disamina di quel che i pirati solevano fare.
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Non più tardi del 1600 d.C. si iniziò a parlare di loro. Pare che amassero attraccare di notte, ispezionare i villaggi costieri. adocchiare giovani donne, ubriacarsi di gusto e saccheggiare l'indomani quando la guardia era abbassata e il momento era propizio.
Si appropriavano di ciò che non era loro.
Cosa strana per uomini che non erano altro che nomadi e vagabondi in quella vita e che non avrebbero mai utilizzato quei soldi per acquistare qualcosa che avesse davvero un valore.
Zingari felici che vagavano da un luogo all'altro in cerca di vite sempre nuove e sempre uguali a se stesse allo stesso tempo.
In molti hanno filosofeggiato che i Pirati non erano altro che persone vuote in cerca di continui riempitivi alle loro esistenze grame.

Anno 2051.

Tutto nasce dal basso dicono. Non è sempre vero ma a volte lo è.
A Jacksonville un gruppo di ragazzi salpa nelle vite di centinaia di diseredati, la povertà è alle stelle, i suicidi hanno fatto registrare un + 35% nell'ultima decade in tutti gli Stati Uniti e la professione più remunerativa sapete quale era a quei tempi? Lo psicologo e affini.
La gente aveva smesso di credere in se stessa ormai da un po e aveva sempre più bisogno di qualcuno che le dicesse cosa fare, come vivere, come perdonarsi, come risollevarsi.
L'avvento delle intelligenze artificiali aveva fatto il resto, spersonificando qualsiasi cosa.
Non vi era più traccia di interazioni umane al supermercato o al benzinaio, in palestra come al cinema vi erano macchine intelligenti o robot che sfornavano biglietti, schede di allenamento o qualsiasi cosa previa compilazione di moduli digitali che tracciavano tutto e sfornavano le ricette giuste in base al profilo dell'utente.
La gente si sentiva sempre più sola ma in molti non riuscivano ad accorgersene.
Quel gruppetto di ragazzi iniziò a radunare centinaia e centinaia di avvocati che vivevano sotto i ponti, ingegneri che preferivano non lavorare piuttosto che vivere da automi, disoccupati che avevan perso casa e famiglia o semplicemente persone meno abbienti o con problemi psico-fisici che li avevano portati ai margini della società.
Offrirono loro un tetto sulla testa, un pasto caldo, un orto da curare, delle faccende da portare a termine all'interno di un complesso di 15 km quadri nei sobborghi di Jacksonville.
In cambio queste persone dovevano solo lasciarsi studiare. A loro venivano applicati dei 2 sensori sulle caviglie, 2 sui polsi e 2 sul bacino e 2 volte a settimana dovevano indossare un casco o meglio una cuffia sulla quale erano applicati dei minicircuiti che registravano le loro attività cerebrali.

Stavano offrendo ai loro invitati una vita nuova, normale e con un minimo di significato ed in cambio stavano rubando i segreti della loro esistenza, i segreti della loro mente, i micromovimenti e le microespressioni facciali in una rivisitazione contorta e distopica del Truman Show con Jim Carrey.

Si facevano chiamare "I pirati dell'anima".
Ben presto quel complesso divenne più grande, gli ospiti più numerosi.
Tra loro iniziarono ad affacciarsi nuovi volti che si comportavano e si muovevano come alcuni dei primi membri della comunità di Jacksonville.

Quella piccola comunità si era espansa, ben presto ne nacquero altre.
Avevano tutte una cosa in comune.
Al centro del villaggio vi era una statua che raffigurava una pecora che leggeva un libro e sul tetto dell'edificio principale si ergeva una bandiera blu di persia con delle ossa bianche che incrociavano un teschio, non umano stavolta ma ovino.




Con questo post propongo il terzo capitolo della sfida neverendingcontest di @spi-storychain.
Per chi fosse curioso ecco i primi 2 capitoli qui e qui.


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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.




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