I nuovi Warriors fan Più Paura dei vecchi
Finire in finale 4 volte di seguito, vincendo 3 volte e perdendo solo in gara 7 la sola volta in cui il titolo non è arrivato, per di più contro il giocatore più forte dai tempi di Jordan e forse non solo, è un'impresa che sa già di leggenda.
Golden State Warriors è oggi sinonimo di successo e bel gioco ma se pensate che queste vittorie siano un caso vi sbagliate di grosso.
Quando progetti un sogno tutto deve andare al suo posto è vero ma se non costruisci basi solide allora puoi scordarti qualsiasi affermazione. Riuscire a pescare al Draft nel 2009 con la numero 7 uno come Stephen Curry quando nessuno pareva voler puntare su di lui non può essere un caso, specie se nel 2011 ripeti la steal selezionando Klay Thompson alla 11 e nel 2012 fai bingo prendendo Draymond Green alla 35.
Non è un caso e da quella programmazione son nati i primi Warriors, quelli degli splash Brothers e dell'orso Balù, impostosi come uno dei migliori difensori degli ultimi anni e non solo.
E' poi arrivato il tempo dei Nuovi Warriors, quelli capaci di aggiungere a questi 3 fenomeni uno dei migliori 10 giocatori NBA degli ultimi 20 anni, quel Kevin Durant che ha avuto umiltà e lungimiranza di abbassarsi lo stipendio pur di competere per la vittoria finale.
Immagine creata da @airmatti e di sua proprietà.
Ringrazio lui e invito tutti voi a seguire le sue opere.
A questi campioni aggiungeteci Iguodala, addirittura MVP delle finali 2014, e gente arcigna come Zaza Pachulia e Shaun Livingston e il gioco sarà fatto.
Ma una vera orchestra non saprebbe cosa suonare se a dirigerla non ci fosse un'artista ancor più fenomenale. Steve Kerr ha rubato la scena a tutti portando in campo, al suo esordio da allenatore, una squadra veloce, assassina da 3 punti e aggressiva nella propria metà campo. Una squadra capace di giocare larghi tratti di partita con Durant da centro senza soccombere mai nella zona difensiva.
Kerr ha costruito con metodo un modello vincente, riuscendo tra l'altro a creare da zero un assistent coach come Luke Walton che adesso guida i Los Angeles Lakers di LBJ con dei concetti simili di gioco sul parquet di Hollywood.
La stagione si è conclusa con un sonoro 4-0 contro i Cavs. In molti pensavano che a questo gruppo di All Star (ben 6 giocatori che han disputato almeno un All Star Game a roster!) non potesse essere aggiunta qualche nuova arma, tale fosse lo strapotere ed invece il GM dei Warriors è riuscito a portare nella Baia uno dei giocatori più forti della lega, il centro ex Kings e Pelicans Demarcus Cousins.
Giocatore problematico fuori dal campo ma dal talento unico, da potenziale top 5 della lega che va ad aggiungersi a Curry, Thompson, Durant e Draymond Green.
Un quintetto da Dream Team insomma.
Adesso provate a fermarli.
fantasticbasket! Un piccolo consiglio di lettura sul basket: Il basket eravamo noi di Larry Bird e Earvin Magic Johnson** - ed. Baldini/Castoldi - 2015
Accetto il consiglio, spero di riuscire a leggerlo.
Mi fa piacere di avere trovato un altro appassionato visto che ho intenzione di intensificare i miei post sulla nba.
In effetti non seguo l'NBA da alcuni anni, ma mi hai fatto venire voglia di pagare qualche canone per seguirli 😀
Eh gia...
Ne varrebbe la pena mi sa ..