Habemus Papam, habemus Contem

Dopo 80 giorni di agonia istituzionale habemus papam...mmm...habemus contem...habemus presidente del consiglio.

80 giorni sono stati tanti o forse pochi per arrivare a questa soluzione che in molti pronosticavano dall'inizio e tanti altri hanno visto con sorpresa.

Che sia la soluzione migliore o meno solo il tempo potrà dirlo.

Per adesso, da osservatori, possiamo constatare che dopo la caccia alle streghe che ha afflitto il professore Giuseppe Conte in questi giorni egli è potuto salire al colle per incontrare il presidente Mattarella ed accettare l'incarico con riserva, come da prassi istituzionale.

All'uscita dal colloquio, di 2 ore con il presidente della repubblica, Conte è apparso visibilmente emozionato ma molto sicuro e a suo agio nei panni di premier incaricato.

Si era parlato tanto di lui ma ai più egli era visto come un oggetto misterioso. 

Vi era quindi una certa curiosità nel vederlo per la prima volta, ascoltarlo per la prima volta e dunque sondarlo in base alle prime impressioni.

Il suo breve discorso è apparso molto incisivo ed equilibrato. Un Conte "uno e trino" che ha saputo raccogliere all'interno delle sue parole le 3 anime che hanno partorito questo strano governo del cambiamento.

Nelle sue parole iniziali ha infatti teso una mano alle preoccupazioni del presidente Mattarella, rassicurando l'Europa e la comunità internazionale sul ruolo che l'Italia andrà a svolgere nei prossimi 5 anni. Un cenno doveroso per tenere calme le acque dei mercati. Non è un caso che stamattina la borsa sia in rialzo e lo spread sia in ribasso. Strano notare come le varie testate giornalistiche che hanno titolato per giorni su spread in forte rialzo e borse in forte ribasso a causa della paura per il nuovo governo oggi non facciano cenno dell'andamento positivo dei mercati.

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Non sarà che lo spread e la borsa servano solo ad indirizzare le menti del popolo e incutere paura?

A voi l'ardua sentenza.

La parte centrale del suo discorso è stata molto più indirizzata all'anima grillina con un forte accento sull'aspetto programmatico e sul famoso contratto di governo. Un doveroso tributo alla parte politica che fin da prima delle elezioni aveva individuato in Conte uno degli uomini chiave di un eventuale governo.

La fase conclusiva del primo discorso da premier in pectore è stata rassicurante verso la frangia leghista del terzetto istituzionale con una rassicurazione sulla messa in prima linea dell'identità nazionale e del popolo italiano.

Il professore di diritto si è infine definito e proposto come Avvocato difensore degli Italiani.

Ne avremo bisogno.

Tra speranze e mal di pancia il governo del cambiamento, cosi come viene definito, si appresta a nascere con buona pace di LORO e di tutti i nostalgici del Renzismo o del finto Antiberlusconesimo che ha devastato la nostra Italia rendendola la barzelletta d'Europa nel giro di 2 decenni.

E' tutto molto inedito, tutto molto nuovo.

Se la novità sarà positiva o distruttiva lo scopriremo solo vivendo.

Adesso è il momento di osservare, criticare, attendere.

Il giudizio sulla bontà di questo governo lasciamolo da parte per un paio di anni almeno.

Dopo 24 anni di nulla credo che come cittadini possiamo permetterci 2-3 anni di analisi critica ma non distruttiva per poi tirare somme.

Morto un Papa se ne fa un altro, silurato un Conte ne faremo un altro eventualmente.