Grande schermo vs Piccolo Schermo: ultima frontiera abbattuta -Ci pensano i fratelli Coen
Ultimo Limite Abbattuto
I Fratelli Cohen sbarcano in TV..e non solo...
C'è sempre una prima volta
Li avreste presi per matti probabilmente.
Oggi, per fortuna, il vento è cambiato e se i Cohen son arrivati a prendere questa decisione è dovuto a 2 principali considerazioni.
La prima è che in questi anni sono stati tantissimi i registi acclamati a cimentarsi, con successo, in produzioni seriali. Basti pensare a David Fincher (House of Cards, Mindhunter), Martin Scorsese (Boardwalk Empire), Paolo Sorrentino (The Young Pope), Peter Morgan (The Crown), Steven Soderbergh (The Knick) e cosi via. Ad essi si sono affiancati i nomi più illustri di Hollywood nel reparto attoriale e qui la lista sarebbe infinita, da Clooney a Spacey, da Hopkins alla Stone, dalla Roberts alla Kidman e cosi via.
Oramai fare tv non è più considerato un passo indietro ma per alcuni addirittura passi in avanti e qui veniamo alla seconda considerazione.
Oggi per un autore è molto più stimolante e accattivante fare tv. E' una dichiarazione che personalmente ripeto da 7-8 anni almeno. Inizialmente sembravano le affermazioni di un fanatico impazzito. Oggi sono la realtà consolidata ed accettata dall'industria cinematograficamente, sia esplicitamente che implicitamente.
Se le produzioni oggi sono migrate in tv in maniera massiccia e le personalità più importanti anche è perchè vi è una maggiore libertà di esprimersi e soprattutto sperimentare. Pensate a Black Mirror o a Legion, a Killing Eve o Game Of Thrones, passando per Breaking Bad e Westworld.
Oggi è la tv che anticipa il cinema nei temi, negli stili e non viceversa.
Ormai questo è divenuto un fatto acclarato e mancavano davvero pochi tasselli affinchè questa accettazione divenisse totale.
Nei giorni scorsi è forse stata scritta la pagina più importante della storia della tv in tal senso.
Al prossimo Festival del Cinema di Venezia
una serie tv concorrerà, per la prima volta, al Leone D'oro!
La notizia ha destabilizzato tutti. Non era nell'aria, nessuno poteva attendersela, ma era effettivamente conseguenziale rispetto a quello a cui stiamo assistendo negli ultimi anni.
Pensare che in uno dei Festival più prestigiosi del cinema possa essere consentito presentarsi con una serie tv per ambire ai premi Veneziani era utopia anni fa, è diventato sogno recentemente, per poi essere oggi divenuto realtà nell'estate 2018.
E' un evento epocale che sancisce la fine della separazione fra cinema e tv.
Resteranno 2 mondi a parte sempre, con metodi di fruizione diversi, dignità diverse e richiami diversi ma da oggi anche il mondo cinematografico ha riconosciuto la valenza straordinaria che l'universo seriale può ricoprire nel mondo dell'entertainment e della settima arte.
C'è da dire che il Festival di Venezia si era gia dimostrato molto attento al tema seriale quando 2 anni fa presentò, fuori concorso, l'anteprima di The Young Pope, prima serie tv del nostro Paolo Sorrentino.
Ci volevano Netflix e il genio dei Fratelli Coen per abbattere l'ultima frontiera tra tv e cinema ed aprire ufficialmente una nuova era del mondo a colori delle grandi rassegne internazionali.
Scommettete che nei prossimi anni agli Oscar LosAngelini avremo una categoria dedicata alle serie tv?
La rivoluzione televisiva si arricchisce di un nuovo tassello, il puzzle è ormai pronto per essere completato.
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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.
Ouhhhh... Coen, not Cohen please... Non storpiarmi i nomi dei fratelli Coen, tra i migliori registi di sempre ;-)
Sistemato :)