Ero qui Gia da un po

in #ita6 years ago

Parigi.

La Senna.

Monmartre.

I bistrot dai quali uscivano profumi di ogni tipo.

Le case di moda e la moda di casa.

Erano passati ormai 3 anni da quando papà Carlo era morto.

Giada si era trasferita nella capitale della Francia con la madre e la sorella, proprio come aveva promesso loro.

Ogni Estate ritornava nella casa al mare per un paio di mesi ed era riuscita a convincere anche la sorella Adele e mamma Emma a restare qualche settimana ad Agosto.

Aveva bisogno di andare avanti ma di aggrapparsi ogni tanto a quel luogo felice in riva al mare.

La vita a Parigi fu più facile e piacevole del previsto.

Giada aveva deciso di non continuare gli studi ma di vivere e imparare sulla sua pelle cosa fosse la fatica, cosa significasse vivere alla giornata senza avere paletti predefiniti.

Non voleva restare incastrata in un percorso prestabilito.

Avrebbe trovato l'amore senza cercarlo diceva a se stessa.

Avrebbe capito quale sarebbe stata la sua strada solo mentre la stava percorrendo e non prima di imboccare quel sentiero.

Sarebbero state le scelte quotidiane a indirizzarla verso qualcosa di unico e non l'ossessione per qualcosa a farle disperdere energia.

Il suo obiettivo sarebbe stato non avere un obiettivo.

Aveva chiuso con l'italia.

A parte le Estati nella casa al mare non avrebbe mai più donato un briciolo di amore e di energie a quel paese che aveva dimenticato le persone in difficoltà e aveva ammazzato suo padre.

Subito dopo la morte di papà Carlo si era detta che avrebbe fatto lei qualcosa per tutti i Carlo d'Italia.

Bastarono pochi giorni ed un'analisi più cinica e lucida per realizzare che in quel paese non avrebbe potuto cambiare nulla.

In Francia fu tutto diverso.

Spaziava da un corso di pittura ad uno stage in banca, leggeva libri come se fossero volumi da studiare per il prossimo esame ma con la differenza che era lei a scegliere quali sarebbero stati i suoi esami.

Lavorava e studiava, alternava le cose lasciandosi guidare dallo spirito di libertà che suo padre le aveva sempre ispirata.

Ogni centesimo guadagnato veniva prontamente reinvestito. Per lei e per la sua famiglia.

In 3 anni aveva accumulato un numero di esperienze esorbitante. 

Un giorno passeggiando verso l'Arco di Trionfo vide un uomo su una panchina avvolto da dei cartoni e una coperta sfilacciata.

Immagine priva di diritti di copyright

Restò li a fissarlo per minuti, impietrita.

Vide in lui gli ultimi anni di papà Carlo e in un colpo strinse i pugni e decise che quel percorso che aveva imboccato lasciando scorrere i mesi, gli anni l'aveva portata li in quell'esatto momento.

Si adagiò sulla panchina e restò con quello sconosciuto.

Gli offrì la sua compagnia, non potè darle molto altro.

Anche lui aveva 2 figli, anche lui li aveva dovuti abbandonare al proprio destino senza ricevere mai in cambio una visita, una chiamata, un perdono che avrebbe tanto sognato.

Tornata a casa decise che avrebbe fatto di tutto per trovare quei 2 ragazzi, poco più che ventenni e andargli a parlare.

Vi riuscì qualche giorno dopo. Vivevano a Tolosa.

Li contattò con la scusa di un nuovo colloquio di Lavoro e diede loro appuntamento all'Arco di Trionfo.

Si incontrarono e lei le spiegò tutto, davanti a un caffè.

Le racconto della sua storia, dei suoi rimpianti.

Li esortò a non commettere gli stessi errori.

I 2 si commossero.

Erano restiì a perdonare il loro padre ma furono allo stesso modo tentati dal farlo, solo che non avrebbero saputo da dove cominciare la ricerca.

Giada chiese loro di seguirli.

Vincent, era questo il nome dell'uomo, confessò giorni prima che quella panchina era da 2 mesi la sua casa. Da li poteva ammirare l'Arco, poteva sognare che attraversando quella porta ci sarebbe stato il perdono, ci sarebbe stata la sua famiglia.

Giada disse a Luc e Jacob di aspettarli oltre l'Arco, sarebbe tornata presto.

Tornò su quella panchina e trovò Vincent.

Gli chiese di lasciare la sua "casa" per un istante per mostrare lui una cosa.

Vincent era reticente ma alla fine si convinse.

Si diressero verso l'Arco.

Insieme.

Arrivati sotto di esso Giada disse a Vincent:

Attraversalo, e ricomincia a vivere.

Vincent con passo esitante e scettico attraverso uno dei simboli della Francia.

Fu allora che vide i suoi 2 bambini.

Si bloccarono tutti e 3.

Non sapevano che fare.

Luc e Jacob ruppero il ghiacchio e andarono verso il padre.

Posero le loro mani sul suo volto stanco e pieno di rughe.

Si voltarono verso Giada e con un cenno del capo la ringraziarono.

Presero il padre sotto braccio e gli dissero:

Vieni papà, ti riportiamo a casa

Giada osservò da lontano quella vita che ricominciava.

Non sarebbe finita come con suo padre.

La promessa che aveva fatto a se stessa e a suo padre 3 anni prima non morì quella notte.

L'aveva mantenuta.

Sarebbe stata solo l'inizio.

Vincent sarebbe stato solo il primo di una lunga serie di anime perdute e ritrovate.

Grazie a Giada.

Grazie a papà Carlo.

Sort:  

Brutto delinquentello di un @serialfiller, mi hai fatto venire una lacrimuccia, cattivello che non sei altro, con il rapporto che proprio frutto totale della fantasia non è assolutamente, in quanto storie come quella che hai ottimamente postato tu possono essere tranquillamente reali.
Racconto di facile lettura ma con contenuti toccanti e profondi, grande @serialfiller

Troppo, troppo gentile.
Sono onorato delle tue parole.
Grazie di cuore.

Se ti sei perso gli altri episodi ne ho scritti 3 prima di questo, è una storia lunga 4 capitoli

Azzzz, è vero, adesso che mi ci fai pensare, ricordo questa foto per averla vista in altri tuoi post, con calma vado a riprendere tutto

Direi un weekend abbastanza produttivo no? E siamo solo al sabato! Mi aspetto altri Master Piece fino a lunedì. Io per oggi ho esaurito le batterie, se ne riparla almeno domani. Complimenti per il racconto e ancora di più per la tua fantasia. Un racconto può essere bello o brutto, piacere o meno. L’importante è avere una testa capace di sfornare certi contenuti ;) Ad maiora!

Troppo gentile.
È parte di un contest di @marcuz.
Ho gia pubblicato altri 3 capitoli che precedono quello che hai appena letto.
Bello inventare, bello essere apprezzati.
Grazie

Molto bello, un degno finale per Giada. Complimenti anche a te per tutti i tuoi capitoli

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