Daredevil: quando il messia si traveste da diavolo

in #ita6 years ago

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Daredevil

Il Diavolo di Hell's Kitchen  non delude mai  

    Infallibile  
      

Qualche giorno fa vi avevo parlato di come la collaborazione MARVEL/NETFLIX stesse dando segni di cedimento con la cancellazione di 2 delle 4 serie stand alone sugli eroi a fumetti. Iron Fist e Luke Cage si concluderanno con la seconda stagione dunque.
Resta salva Jessica Jones ma con futuro incerto e anche Punisher vedrà almeno una seconda stagione.
A poche ore da questa duplice notizia arriva sugli schermi Daredevil con la sua terza stagione. Un motivo in più per vederla ed analizzarla, sperando potesse dare nuova linfa all'universo M/N.

Si ripartiva dagli eventi finali mostrati in Defenders, la serie che 1 anno fa aveva racchiuso tutti i 4 supereroi dentro un'unica narrazione. Un esperimento bello ed entusiasmante che però aveva ampiamente deluso gli appassionati e fatto fatica a fare breccia nei cuori degli spettatori.
Se c'era stata una cosa chiara a tutti era che anche quella serie si reggeva su Daredevil, troppo grande il carisma del protagonista, troppo più forte il suo background rispetto agli altri, troppo preponderante la figura del diavolo di Hell's Kitchen rispetto alle altre.
Ecco perchè l'attesa per Daredevil come ogni anno supera quella per le altre serie gemelle. Ecco perchè c'era curiosità per come si sarebbero evolute le cose dopo i tragici eventi del finale di Defenders. L'attesa è stata ripagata con una stagione esaltante, a livello della prima e ben migliore della seconda.



    In attesa della tua resurrezione  

C'è qualcosa di mistico, di religioso, di estremamente cristiano nella terza stagione di Daredevil. Matt Murdock, interretato da un perfetto Charlie Cox, è sempre stato molto religioso, ha sempre avuto modo di confrontarsi con la sua fede, ha sempre cercato in essa una via per migliorare se stesso, i propri metodi e sconfiggere i suoi demoni.
La sua doppia vita è riuscita quasi sempre ad essere equilibrata da quei paletti morali che una figura semipaterna come quella di Padre Lanthom era riuscita a fornirgli.
In questa stagione il diavolo di Hell's Kitchen assume una sembianza quasi divina, messianica che non fatichiamo a metaforizzare con quella di Gesu Cristo. Lo è nei fatti e lo è nelle inquadrature, nelle scelte simboliche in fase di regia e messa in scena.
Dopo gli eventi di Defenders tutti avevano dato Daredevil per morto, sepolto sotto le macerie. Un uomo morto dunque, sepolto sotto le pietre e le macerie di un grattacielo e non di una grotta. Nelle prime puntate vediamo quel corpo riprendere vigore, quell'anima riprendere vita e risorgere dalle ceneri.
Suor Maggie assumerà una figura materna e fortemente simbolica in questo, curando ferite esteriori ed interiori ed attendendo che l'uomo di cui New York ha bisogno ritorni per salvare gli abitanti della grande mela da quel diavolo che assume le fattezze di Wilson Fisk in prima istanza ma anche di quello che nei fumetti è uno dei più grandi antagonisti di Daredevil ovvero Bullseye.
Non potrebbe esistere Dio senza adepti, senza discepoli ed in questo la serie fa un gran lavoro ad evidenziare la costanza, la fiducia, la capacità di perdonare ed agire di personaggi come Karen e Foggy ma anche di Mahoney prima e Blake Tower poi, senza dimenticare la favolosa new Entry rappresentata dall'agente Nadeem e da tutta la redazione del Bulletin.
Una serie in cui Daredevil ruba la scena sempre e comunque ma che è riuscita a non annoiare mai anche grazie alla profondità di tutti i personaggi secondari e soprattutto dei suoi villain.

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   Vecchi conflitti, nuove minacce  


In soldoni la trama della terza stagione non ha brillato per innovazione ed originalità ma la messa in scena e l'approfondimento prima descritto hanno permesso alla serie di continuare a stupire e di mantenere altissimo il livello.
La serie ha come sempre offerto dei momenti di puro intrattenimento che rappresentano dei picchi in tutto il panorama televisivo. In particolare, le scene action di combattimento sono state come sempre spettacolari. Basti pensare al piano sequenza interminabile della quarta puntata o ai combattimenti fra Bullseye e Daredevil nella puntata 6 ed in quella intitolata "Karen" dove con grande sorpresa si è riusciti, con estrema efficacia, a tratteggiare ed approfondire ulteriormente un importante personaggio come appunto Karen Page.
I dissidi interiori di Daredevil sono stati come sempre la punta di diamante della serie, con Matt sprofondato in una crisi esistenziale e religiosa senza precedenti ma che man mano ha saputo ritrovare la bussola grazie a nuovi e vecchi amici.
Ma non è stato l'unico a dover fronteggiare proprie paure e i propri spettri. Basti pensare all'agente Nadeem, persona perbene e innamorata che suo malgrado si è visto invischiato negli sporchi ricatti di Wilson Fisk, sprofodnando in una spirale di violenza e scelte sbagliate che hanno causato la morte di decine di persone. Sarà lui un grande protagonista silente della stagione, saranno le vicende ad egli legate a scatenare gli eventi principali del racconto.
Wilson Fisk e Bullseye non sono stati solo degli eccellenti villain in senso narrativo ma sono stati dei personaggi il cui background e la cui storia son stati approfonditi e mostrati in tutta la loro fragilità e mostruosità. Inutile sottolineare la bravura e la fisicità di D'Onofrio nel ruolo di Kingpin, è bello però evidenziare l'eccellente scelta di casting fatta con l'agente Poindexter, tormentato e spietato quanto basta in equilibrio precario sempre tensivo e lancinante.
La terza stagione di Daredevil è stata dunque un successo, un trionfo per certi versi, non solo per la qualità assoluta che ha saputo confezionare ma anche per il compito difficile che si palesava alla vigilia ovvero quello di convincere in un contesto complicato dove le altre serie Marvel stavano faticando tantissimo.

Daredevil si è confermato una certezza, una serie che va ben oltre la storia, che va ben oltre il suo universo e che a pieno titolo può essere considerata una delle migliori serie degli ultimi anni e sicuramente la migliore serie di intrattenimento e azione di sempre sotto molti aspetti.




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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.



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Tutti mi consigliano questa serie, devo vederla!!

Ma prima finisco Jessica Jones :P

Tecnicamente e temporalmente avresti dovuto vedere prima Daredevil.
Consigliatissimo

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