Conoscete il cane di Pavlov?

in #ita6 years ago


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Il cane di  Pavlov

Come fabbricare uno stimolo



    Possiamo creare gli stimoli?  

Vi siete mai chiesti perchè a volte avete paura di cose di cui, razionalmente, non dovreste avere paura?
O avete mai provato a capire a fondo i meccanismi che governano il mondo della pubblicità?
Perchè ad esempio quando avete sete associate a determinate bevande la vostra voglia di dissetarvi e non a della semplice acqua?
O perchè auto e motorini nelle pubblicità sono sempre illustrate in paesaggi bellissimi e distese immense e non tra grattacieli e palazzi imbottigliati nel traffico?
O come mai per prodotti utilizzati da uomini vengono create intere campagne pubblicitarie testosteroniche o con donne piacenti ad essere protagoniste assolute mentre per prodotti utilizzate da donne avviene il contrario?
Uscendo dal discorso pubblicitario provate a pensare a quanti stimoli neutri voi rispondiate con una reazione, razionalmente, senza senso?
Quando eravate ragazzi non vi scapicollavate fuori dall'aula al suono della campanella?
Non vi precipitate forse ad aprire l'ombrello se siete in giro all'aria aperta e udite un tuono in lontananza, anche se non piove ancora?
Il vostro cervello non vi dice forse di rallentare se vedete altre auto rallentare ed accelerare se vedete altre auto accelerare?
Il nostro cervello è potentissimo si sa ma è anche molto facile da ingannare. Quello che oggi in psicologia è noto a tutti come comportamentismo o scienze comportamentali ha un padre nobile, nobilissimo, capace di vincere il premio nobel per la medicina nel 1904: Ivan Pavlov.



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    Il riflesso Pavloviano  

Al giorno d'oggi è oramai sdoganata l'associazione fra un dato comportamento ed una causa più o meno emotiva, psicologica. Lo vediamo in tv con Criminal Minds e Mindhunter ad esempio, 2 serie di successo che ci hanno mostrato come anche al più efferato dei crimini corrisponda un perchè, uno stimolo neutro che man mano è divenuto talmente potente da indurre alcuni individui a commettere cose indicibili in nome di pulsioni o emozioni sopite nella propria mente. Lo vediamo tutti i giorni nel marketing, come le aziende pubblicitarie siano in grado di veicolare le nostre abitudini attraverso abili giochi psicologici ed ogni giorno che passa siamo sempre più invasi da tecnologie o campagne mediatiche volte a "studiare" i nostri comportamenti, consapevolmente e a volte anche inconsapevolmente.
Il dottor Pavlov fu il primo a studiare e validare una tesi secondo cui a stimoli neutri siamo capaci di associare delle risposte non neutre generando appunto il cosiddetto riflesso condizionato, noto ai più anche come riflesso pavloviano.
L'esperimento effettuato da Pavlov vedeva come protagonista un cane affamato.
Al cagnolino veniva soddisfatto il bisogno di cibo (stimolo incondizionato e del tutto naturale) ma prima di presentare il "pasto" veniva fatta suonare una campanella (stimolo neutro).
Inizialmente il cane iniziava a salivare solo alla vista del cibo, restando totalmente passivo di fronte al suono della campanella.
Al ripetersi di tale situazione, identica ogni volta in tempi e modalità il cane iniziò a mutare il suo comportamento, anticipando la salivazione che compariva non più alla vista del cibo ma già al momento del suono della campanella.
Quello che Pavlov fu in grado di dimostrare è che se ad uno stimolo neutro associamo uno stimolo incondizionato riusciamo a creare uno stimolo condizionato, un comportamento consequenziale al presentarsi di un determinato evento. Come un trigger il nostro cervello si attiva al presentarsi di un evento X a cui associa un dato evento Y.
Nel caso del cane di Pavlov il suono della campanella passò dall'essere uno stimolo neutro a diventare uno stimolo condizionato.
Fu per questi studi che Pavlov fu insignito nel 1904 del Nobel per la medicina.




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    Macabra curiosità  

Oggi siamo abituati a rigorosi controlli e regolamentazioni in campo medico e sperimentale.
Non è stato sempre cosi.
In netta correlazione con gli esperimenti di Pavlov ma con toni, certamente, più macabri e poco professionali.
A condurre un esperimento, a suo modo validante della teoria pavloviana, fu il dottor John Watson nel 1920.
Il protagonista, suo malgrado, fu il piccolo Albert a cui dobbiamo noi tutti uno studio sperimentale sul ruolo del condizionamento della paura.
Watson pose accanto al piccolo Albert un piccolo topolino bianco che non suscitava nel bambino alcuna paura, fastidio o timore.
Una volta che tra il bambino ed il topo scattò "l'amicizia" il Dottor Watson scatenò la sua "professionalità" ed ogni volta che il piccolo Albert provava ad accarezzare il topolino nella stanza veniva sprigionato un rumore fortissimo e disturbante che inquietava il bambino.
Il Dottor Watson reiterò numerose volte questo esperimento fino ad indurre in Albert l'associazione topo-rumore.
Conseguenza di tale associazione fu l'insorgere nel povero Albert di una vera e propria fobia verso i topi.
Ancora una volta la scienza aveva fatto il suo corso, anche se da allora un bambino inerme dovette fare i conti con una nuova paura.
Se anche voi doveste avere una paura inspiegabile, un riflesso particolarmente strano tornate indietro con la mente e provate a scavare nei vostri ricordi, non saranno rumori fortissimi o campanelle gli stimoli neutri divenuti attivi ma da qualche parte anche voi avrete la vostra campanella ad attendervi.



Fonti:


https://www.i-formazione.com/2018/04/riflesso-condizionato-pavlov/

http://perussia.it/pavlov-il-cane-e-la-campanella/


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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.






Attenzione!
Leggere i miei post può creare dipendenza!

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...Ed il bello è che spesso, regredendo alla ricerca di tali fobie, si finisce in qualche ricordo di qualche brutta esperienza in qualche vita precedente... :)

Assolutamente vero purtroppo, nulla è casuale

Davvero un post interessante @serialfiller!conosco l'argomento e devo dire che sei riuscito a spiegare tutto molto bene, in modo semplice e scorrevole😉



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