Siamo cosi persi a pensare all'oggi e a sperare nel domani che dimentichiamo spesso il passato e nel farlo ci lasciamo dietro una serie di persone brillanti che con le loro opere, le loro vite e i loro sforzi hanno contribuito a migliorare il mondo in cui viviamo ed aperto le menti e i cuori di milioni di persone.

Personaggi cult, spesso fraintesi, a volte banalizzati ma che ricopriranno sempre un posto nella storia, del cinema, della Fisica, dell'arte, della musica.

Ci ha pensato National Geographic a sopperire a questa mancanza diffusa di consapevolezza verso quelli che sono stati i grandi personaggi del '900.

Da questa idea è nata una serie tv antologica dal titolo Genius che ambisce a raccontare vita, amori e sogni di alcune tra le più grandi personalità del ventesimo secolo, con un occhio anche al secolo precedente nella stagione che verrà.

Nelle sue prime 2 stagioni la serie ha esplorato le vite di Albert Einstein e di Pablo Picasso e lo ha fatto con un tocco nuovo mettendo l'uomo davanti all'artista e allo scienziato, senza tralasciare meriti, ansie e traguardi delle 2 ingombranti figure.

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Albert Einstein - è tutto relativo

Il Fisico nato ad Ulma in Germania nel 1879 è forse stata una delle figure più controverse del ventesimo secolo.

Icona consolidata e uomo considerato unanimemente come simbolo di intelligenza e genialità ha visto però spesso accostare il suo nome alla seconda guerra mondiale e alla bomba atomica, con tutte le conseguenze drammatiche che essa ha portato.

La serie ci porta dentro la vita dello scienziato e lo fa con un abile quanto semplice stratagemma che attraverso continui flashback ci mostra l'uomo Einstein a confronto con il giovane Einstein.

Una serie di rimandi al passato che ci permettono continuamente di affiancare ai fatti le cause, ai successi l'investimento di energie e i sacrifici fatti in gioventù.

Un ritratto folgorante che riesce a conferire un'aura di grandezza ancora più forte al professore riuscendo finalmente a smentire tutte le leggende metropolitane che lo vedono ancora oggi come uno dei padri della guerra più sanguinosa della storia dell'uomo.

Nella serie, infatti, ci viene mostrato soprattutto il lato umano di Einstein, la sua filosofia di vita e la sua anima di pacifista a 360° che lo hanno portato più volte a schierarsi contro ogni guerra, contro il regime, contro la violenza senza se e senza ma anche a rischio della propria vita.

Un uomo che ha visto oscurare le sue scoperte dall'accostamento alla bomba atomica ma che oggi a distanza di 100 anni dalle sue prime imprese viene visto dalla comunità scientifica come una sorta di Dio, di Nostradamus capace di anticipare scoperte di decine e decine di anni, teorizzando cose che solo oggi possono essere analizzate con maggiore accuratezza grazie a strumenti e laboratori inesistenti all'epoca.

Einstein era un genio, era un genio dotato di un cuore grandissimo e la serie ci mostra anche quel lato del professore, un lato romantico e tenerissimo ma anche molto passionale che lo ha consegnato nelle braccia di molte donne pur restando fedele ai suoi amori più grandi.

Se la prima stagione di Genius è stata un successo è grazie al grande equilibrio fra documentario e romanzo, fra storia e amori ma soprattutto grazie alla performance da applausi di quel gigante che è ed è stato Geoffrey Rush.

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Pablo Picasso - Sregolatezza e impeto 

Se in Albert Einstein vi era nascosto un animo romantico e tenerissimo in Pablo Picasso passiamo all'emisfero opposto dell'amore, quello turbolento, dannato e passionale.

Un genio che emergeva solo grazie alle passioni amorose e alle tragedie che lo colpivano.

La parola d'ordine del pittore era quella di scioccare il mondo e sovvertire le regole prestabilite.

Da questa voglia di mostrare il mai visto, di dipingere l'astratto nasce il cubismo, nasce la leggenda Pablo Picasso.

Un passo dopo l'altro, un amore dopo l'altro, una tragedia dopo l'altra scalfiscono l'animo dell'artista spagnolo fino a portarlo ad essere anche egli, come Einstein, un convinto pacifista sempre diviso dalla voglia di aiutare con la sua arte e l'esigenza di non avere padroni o eventi pronti a dettargli cosa dipingere.

A differenza della prima stagione la seconda non riesce più a sorprendere, ripetendo fino alla noia lo stile della prima, con giochi di flashback che qui sembrano stantii e soprattutto insistendo in maniera quasi insopportabile sulle storielle amorose di Pablo Picasso.

Vediamo molto il Picasso Don Giovanni e poco il Picasso Artista.

L'arte è la menzogna che ci permette di scoprire la verità.

Frasi come questa rappresentano molto bene Pablo Picasso e sono queste le scene, le situazioni che avremmo voluto vedere maggiormente, quelle che interessano e permettono davvero di capire meglio l'uomo dietro la tela.

L'interpetazione di Antonio Banderas, nonostante sia comunque di buon livello, resta molto al di sotto rispetto a quella di Geoffrey Rush.

Se la prima stagione era stata davvero ottima e rassicurante, la seconda è stata molto al di sotto delle proprie possibilità pur riuscendo a fornire spunti interessanti ed un discreto approfondimento dell'artista.

Dopo 2 stagioni cosi altalenanti e diverse la terza stagione sarà sicuramente l'ago della bilancia per decretare se Genius possa essere o meno un prodotto di sicuro affidamento o di semplice curiosità.

Nella terza stagione andremo indietro di qualche anno e avremo una donna come protagonista, quella Marie Shelley, che sarà interpretata da Elle Fanning, a cui dobbiamo la maternità di quel libro senza tempo che fu Frankestein.

Alla prossima menzogna, verso la verità.

[Follow Me](https://steemit.com/@serialfiller) _{Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.}