You are viewing a single comment's thread from:

RE: C'era una volta la coerenza?

in #ita6 years ago (edited)

Ieri vedevo le qualifiche. Sono rimasto abbastanza colpito dalla disperazione di Hamilton, e quella dei meccanici al muretto, dopo il problema al cambio che lo ha costretto ad interrompere le qualifiche. Poi tra me e me pensavo con stizza che era un peccato non poter vedere più gratuitamente i GP, sarebbe stato avvincente con la Ferrari senza dubbio favorita.

Ma alla fine devo ricredermi e ritenere che in fondo non sia una grande sfortuna tutto sommato, quando apprendo la notizia della disfatta - non che mi sorprenda dato che Hamilton non è nuovo a queste rimonte degne di una grande impresa ma che diamine.. gettare l'ennesima opportunità in questo modo.. - e soprattutto quando mi vengono in mente le parole di Vettel, che la faccia di ragazzo antipatico ed arrogante onestamente non ce l'ha, pronunciate a Silverstone: "Li abbiamo battuti a casa loro..!"
Parole a cui seguono quelle più umili e sagge di Hamilton: "Anche la necessità di doverlo sottolineare, per me è qualcosa su cui possiamo lavorare ma non mi tocca assolutamente. Noi terremo la testa giù, sgobbando e provando a fare un lavoro migliore di quello della Ferrari. Speriamo di poter fare un buon lavoro in questo week-end, però non diremo lo abbiamo fatto a casa loro perché non è necessario."

E alla fine è finita che Vettel si è fatto battere da Hamilton a casa sua.
Doppia umiliazione per noi ferraristi.

Spendo infine due pensieri sulle riflessioni del tuo ottimo post e sulla coerenza, valore molto raro a questo mondo. Qui però bisogna intendersi: o accettiamo le regole, con tutti i suoi risvolti anche negativi, oppure che si cambino. Purtroppo un mondiale di F1 si vince con tante strategie e spesso anche con questi compromessi che hanno poco fair play e molto "It's ridicolous". Non entro nel merito della questione su quale sia più grave tra i due "team order", perchè se vogliamo puntualizzare allora sarei d'accordo con te, è più elegante un "non attaccare" che un "fermati, raccogli due fiori e poi riparti..". Cosa peraltro, non dimentichiamocelo, che accadeva anche nelle staffette Schumacher-Barrichello, in quei pochi GP che quel poveretto di Rubens stava riuscendo a conquistarsi da solo.

Credo che al posto dei vari Schumacher, Vettel e compagnia bella, un altro pilota, forse il più grande di tutti i tempi, questo non lo avrebbe mai permesso. E chiudo con le sue parole.

Essere un pilota da corsa significa rischiare in continuazione. Ma essere un pilota da corsa significa anche competere con altre persone. Se smetti di cercare quello spiraglio per sorpassare, allora non sei più un pilota da corsa. La motivazione principale di tutti noi piloti è competere per la vittoria, non per arrivare secondi o terzi.

Ayrton Senna

Sort:  

Sarebbe stato molto interessante vedere cosa avrebbe detto Senna oggi, in generale intendo. Le auto da quando c'era lui sono cambiate in modo drastico, con la storia dell'aerodinamica che danneggia la vettura che sta dietro, le regole applicate a caso (anche ieri ennesima dimostrazione, Hamilton taglia l'entrata della pitlane in un momento di casino, nessuna sanzione. Kimi nel 2016 sfiora la linea, 5 secondi e due punti della patente). Circa l'incipt iniziale sono d'accordo, tra l'altro chi sbruffoneggia poi sembra tirarsela dietro. Però credo tutto nasca proprio da Hamilton stesso, che fa guerra psicologica (per altro cosa che faceva anche Senna), in Australia se ne uscì con, "spero di toglierti quel sorrisetto dalla faccia" rivolgendosi a Vettel, che puntualmente vinse il giorno dopo. Bisogna sempre ricordarsi che questi sono dei ragazzi plurimilionari con un certo ego fuori dalla norma.

Coin Marketplace

STEEM 0.20
TRX 0.13
JST 0.029
BTC 66094.73
ETH 3446.09
USDT 1.00
SBD 2.66