La bolla speculativa Tiscali - Contest di Gabriele-gio

in #ita7 years ago (edited)

Risposta al Contest indetto da @gabriele-gio sulla ricerca di casi storici di titoli con incremento pari o superiore alle 20 volte in un anno.

Link Contest: https://steemit.com/mercato/@gabriele-gio/qualcosa-che-mi-preoccupa-pi-del-bitcoin-1512661289-242738

Un grazie speciale al supporto di @steempostitalia per la realizzazione del contest.

Con l'avvento della Borsa, dilagava anche la consapevolezza di poter guadagnare, se non raddoppiare, i propri risparmi.
Nel mercato finanziario l'incontro tra compratore e venditore va a delimitare il prezzo di un dato titolo azionario.
Più sale il valore di un titolo azionario più gli investitori tendono a comprare, incrementando così il rialzo con nuovi acquisti. Il prezzo di conseguenza tenderà a salire e chi ha investito sarà restio a cedere le azioni nella speranza salgano ancor di più.
Tuttavia un'eccessiva domanda va ad accrescere il prezzo, ma non il valore, questo fa sì che a volte il prezzo stimato risulti totalmente diverso ed ingigantito rispetto al valore reale.

La bolla speculativa non è altro che una fase del mercato dove una crescita vertiginosa della domanda porta ad un aumento ingiustificato del prezzo.
Poniamo la nostra attenzione per un momento sul “premio aspettativa”.
Gli investitori colti dall'ansia e soprattutto dalla speranza, comprano le azioni in preda all'euforia nella convinzione di lauti guadagni.
Convinzione che si auto-alimenta con l'osservazione dei repentini rialzi.
A questo punto siamo quasi al collasso; una volta raggiunto un prezzo massimo per il quale nessun acquirente sia disposto ad investire, la crescita comincia a rallentare e la discesa diviene inarrestabile.
I primi investitori tendono a vendere in vista di cali e così via si accende un circolo vizioso.
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Il caso Tiscali evidenzia proprio questa situazione: una grande massa di investitori che, colti dall’euforia e da promesse certe di guadagno, si ritrovarono con un pugno di mosche.
Tiscali, azienda inedita nel settore della telecomunicazione, si contrapponeva al colosso Telecom.
Le aspettative per una crescita esponenziale erano davvero tante, gli investitori infatti non aspettavano altro che il suo collocamento.
Il 27 ottobre 1999 Tiscali entra a pieno titolo nel mercato azionario e le sue prime azioni ammontano ad un prezzo sui 46 €.
Come si supponeva le compravendite furono notevoli e a fine giornata, alla chiusura del mercato, si poteva riscontrare un aumento del 60%, le azioni erano quotate 73 €.
Nei giorni seguenti vi fu un rialzo così cospicuo che venne sospeso per l’eccesso di rialzo.

Ricordiamo che le sospensioni per eccesso di rialzo, in quel periodo forsennato per il mercato, erano all'ordine del giorno quindi assolutamente normali.
Il 19 novembre 1999 vediamo ogni singola azioni Tiscali salire a quota 157,5 €.
Inoltre a fine mese venne reso pubblico che il numero degli investitori raggiunse 710.000 iscritti, un indice di crescita significante.
Arrivato Dicembre, all'inizio del mese un'azione veniva quotata 185 € mentre a fine mese già raddoppiava a 200 €.
Mese dopo mese la Tiscali saliva la vetta imperterrita, l’8 febbraio 2000 le azioni arrivarono a 875 €, incredibilmente il presidente della Tiscali, Renato Soru, sostenne che le azioni, seppur altamente quotate, erano ancora sottostimate.
Il mese si chiuse con una quotazione di 951 €.

Migliaia e migliaia di investitori continuavano a comprare le azioni.
A questo punto passiamo alla massima quotazione in borsa, siamo al 6 marzo 2000, Tiscali raggiunge 1.197 €.

In pochissimi mesi, appena 5, le prime azioni quotate soli 46 € divennero azioni da 1.197 €, un aumento pari al 2.500%.
Da qui in poi cominciò la sua inesorabile discesa, vertiginosa come la sua salita.
A fine maggio 2000 le azioni erano ritornate alla loro quotazione nativa: 40 €.
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Purtroppo non ci furono mai più riprese e, per chi aveva creduto fino alla fine in Tiscali, fu un duro colpo, economico e psicologico.

Sempre negli anni 2000 Finmatica e Fineco arrivarono ad incrementare fino a 17 volte il loro valore in circa due mesi, per poi veder crollare le proprie quotazioni anche di trenta volte in meno di un mese.

Altro caso più moderno ma, altrettanto particolare, è il caso Tesla, azienda produttrice di automobili elettriche.
Nel 2013 le azioni venivano quotate circa 25 $ e in meno di un anno quest'ultime arrivarono alla quotazione di circa 300 $, con picchi di 400 $ negli anni seguenti. Attualmente esiste una forte discordanza tra il valore azionario e il valore aziendale tant'è vero che l'azienda ha un deficit di vari milioni di euro e rischia il fallimento se non verrà invertita la bilancia economica.

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Segnalo un errore nelle prime righe. Non 1000 volte ma

casi di incrementi superiori o uguali alle 20 volte in un anno

Grazie, modificato.

Tiscali come bolla speculativa....Mah!

in quel 2000 mi ritrovai a operare in borsa.
E ricordo che ci furono investitori che, con le azioni della Tiscali, si comprarono la casa al mare.

Fantastico... e buon per loro che hanno colto il momento per vendere!

Già, chi era esperto aveva capito che, giunti oltre i due milioni delle vecchie lire, sarebbe cominciata la discesa, sebbene nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stata così precipitosamente rapida. Tiscali fu il primo provider in assoluto a fornire il servizio di collegamento a internet attraverso un numero verde, quindi gratuito, rispetto a tutte le altre società che erano rimaste alla TUT (tariffa urbana a tempo). Ricordo che fu una vera e propria rivoluzione che causò l impennata delle sue azioni sul mercato

E tu non hai pensato al tempo di investire?

Avevo aperto il conto Fineco nel 1999, appena nato, che permetteva di fare trading per conto proprio..avevo cominciato bene, poi l 11 settembre cambiò le cose e fu un bagno di sangue. Le Tiscali non pensai di prenderle, fu una mia cattiva idea

Capisco... purtroppo quell'11 settembre ha portato gravi conseguenze ovunque

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