Viaggi difettosi [theneverendingcontest]

road2horizon, Praga, 30 gennaio 2149
175 anni portati bene, qualche ruga e qualche protesi robotica, ma le rivoluzioni mediche sono arrivate giuste in tempo per allungarci la vita di qualche secolo, mantenendo eccellenti capacità mentali con un semplice cambio di chip ogni dieci anni.

-Cosa fai?- mi chiede Brian raggiungendomi in terrazza.
-Guardo il mare- rispondo malinconica.
-Il mare?- esclama sorpreso.
-Si. E' l'ultima moda: Giulia mi ha regalato queste super lenti a contatto con cui puoi vedere fino a 5000 km di distanza. Vedo i razzo-surfisti dell'oceano Atlantico!!-
-Fantastico! Come stai? - mi chiede.
-Sono annoiata!- sospiro, pensando a quanti viaggi avevamo fatto in passato per vedere l'azzurro del mare.
-Prendi una pillola per far sparire la noia- suggerisce lui.
-Ne prendo già troppe, dopo divento dipendente-.
-E allora prenderai una pillola per far passare la dipendenza-
-E diventerò dipendente delle pillole per far passare la dipendenza, ok, lasciamo perdere. Com'è andata la tua giornata?-

road2horizon, Praga, 8 febbraio 2149
Brian torna a casa con un sorriso a 32 denti.
Lo guardo con sospetto: -Cos'hai da ridere sotto i baffi?-.
-Una sorpresa per te!- mi dice orgoglioso. -Visto che ti annoi, sono andato al Centro Ricerche Sperimentali “Te la do io l'America” e mi sono candidato come cavia per provare i prototipi delle nuove invenzioni che sono ancora in via di sperimentazione. Così ci divertiamo un pò!-
-Interessante. E cosa hai portato?- chiedo curiosa.
-Il prototipo del teletrasporto. Dicono che funziona al 98%. Figo no? Pensa a quanto risparmieremo in viaggi! Da quando c'è la supervelocità si fa presto, si, ma è ancora troppo cara-.
-E allora, dai, come funziona?- incalzo.
-E' come tenere il joystick di una vecchia PlayStation. Inserisci la destinazione e premi il tasto verde. Niente di più facile. Dicono che senti come un risucchio e in cinque secondi sei dove hai scelto di andare. Ti persuade?-
-Fantastico! Dove andiamo?- finalmente qualcosa di nuovo, penso.
-Che ne dici di Sydney? E' un pò che non vediamo il nostro vecchio amico Mark!-
Predisponiamo il marchingegno e al tre premiamo verde: uno, due, tre!

Immagine CC0 creative commons



Alex
Ahhhhhhhhhhh, altro che risucchio, questo è un milkshake dentro una lavatrice in centrifuga! Bhe, non succede niente? E' tutto bianco … Brian? Brian ci sei? C'è qualcuno? Non vedo pavimenti, né pareti, niente, solo bianco. Non so neanche sopra cosa sto camminando.
-Chi si lamenta qui?- sento una voce.
-Chi... chi sei?- chiedo piano.
-Chi sei tu, semmai. Comunque io sono vK24sT08h- la sua risposta non mi tranquillizza per niente.
-Non ti vedo- dico alla “cosa”.
-Certo, voi umani non avete ancora questo tipo di vista-
-Noi umani? Dove sono? Come fai a capirmi?- lo tampino di domande.
-Frena, una cosa alla volta. Ti capisco perchè ho inserito un traduttore linguistico speciale, io non sono un essere del tuo pianeta e tu ti trovi, come dire … nel mio salotto temporale-.
Ho lo sguardo inebetito: -Io stavo usando un teletrasporto, dovrei essere in Australia adesso-.
-Ahhhh, gran bella invenzione! Ma il teletrasporto ha una dimensione spaziale e una temporale. Tu sei caduta in quella temporale. E' raro ma succede. Ora che ci siamo capiti, ti dispiace uscire da casa mia?- replica con una certa insofferenza.
-Uscire, come? Potresti darmi qualche indicazione??- inizio a spazientirmi.
-Lo sai che c'è una pillola per non arrabbiarsi? E poi: perchè utilizzate questi strumenti se non sapete usarli, mi chiedo?-
-E basta con 'ste pillole! Era un prototipo, stiamo sperimentando … - dico, cercando di assumere un atteggiamento zen.
-Passare nella dimensione temporale è una questione di energia, di calore – mi spiega la “cosa”. -Forse quando sei partita hai fatto una flautolenza per l'emozione?-
-Cosa?!!-
-Ipotizzo. O forsi stavi sudando per la paura. Prova a fare un po' di movimento così ti scaldi. Vedrai che puoi farcela-
Così, anche se scettica, inizio a fare un po' di saltelli e muovo freneticamente le braccia, perchè devo uscire di qui e … funziona!! Sento il risucchio e la voce della “cosa” che mi urla dietro: -Ci sono anche delle pillole per lo scetticismo, saaaiiiiiii??!!!-


Intanto Brian ...
-Ahhhhhhhhhhh, altro che risucchio! Questo è un ascensore ultrasonico!!- e Brian atterra nella bella spiaggia di un'isola lussureggiante, piena di alte palme. Un'isola australiana, pensa lui.




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All'improvviso sente una voce: -Aiuto! Aiutatemi, presto!!- si guarda intorno finchè non vede qualcosa che brilla per terra vicino a un sasso. Si avvicina e …. non è possibile … vede la fatina Trilli intrappolata in una ragnatela … alza lo sguardo e lì, in mezzo al mare, c'è una nave pirata, la nave di Capitan Uncino!
-Ma dove sono finito? In un cartone animato?-.
-Tu non sei un bambino … Comunque, pensi di aiutarmi si o no? O vuoi che Peter Pan venga catturato dai pirati?- Trilli ha proprio un caratterino come si sente dire in giro, pensa Brian mentre la libera cercando di non farle male. Appena disciolta da quella gabbia vischiosa, Trilli frulla le ali e si prepara a partire a razzo, ma è ancora tutta appiccicosa e non ce la fa.
Allora Brian la tiene su un dito e l'accompagna a grandi passi, approfittando di farle qualche domanda: -Dove siamo Trilli? Come ho fatto ad arrivare qui?-
-Me lo chiedo anch'io. Questa è l'isola che non c'è. Per cui sei in un posto che non esiste. Forse sei un mago!-
-Macche mago, stavo usando il teletrasporto e sono caduto sulla spiaggia!-
-Tele-che?? Non so di cosa stai parlando!-
-Tu sei una fata: non puoi fare un piccolo sforzo?-
Raggiunto Peter Pan le cose trovano una qualche spiegazione: -Quindi non sono stati i pirati! Wendy si stava asciugando i capelli con il phon quando si è creato come un vortice, è apparso un fulmine e lei puufff, è sparita … e tu sei comparso alla spiaggia. Che ne hai fatto di lei??- Peter non era affatto amichevole.
-Stai calmo, anche lui si è perso … ragioniamo … un fulmine. Dobbiamo ricreare una specie di corto circuito e sperare che funzioni! - dice Trilli, che risaputa la sua gelosia per Wendy, non spera per nulla che la ragazza torni all'isola.
-Deve esserci un nesso, un corto circuito ci abbrustolirebbe e basta!- Peter è sempre più arrabbiato.
-Con il joystick del teletrasporto. Lo attacchiamo a una presa e facciamo andare la corrente al massimo- Brian ha sempre delle idee intelligenti.
Peter lo guarda perplesso, ma sembra che non ci siano alternative.
Brian è pronto: corrente al massimo....una pioggia di fulmini illumina il cielo, l'elettricità si sente addosso, sono tutti con i peli dritti, e i due ragazzi svaniscono nel nulla.

Alex
Nel frattempo ho trovato Wendy, quella di Peter Pan avete presente? e vedere una fiaba vivente non mi dice niente di buono.
Poi quella voce: -Wendy? Wendy dove sei?????- e nella centrifuga del risucchio arrivano anche Brian e Peter Pan! Non ci posso credere: nel delirio più totale ci abbracciamo felici per qualche minuto.
-E adesso che si fa?- chiedo preoccupata.
-Tranquilli- dice Peter -ho rubato un po' di polvere di stelle a Trilli per cui pensate intensamente al posto in cui volete andare, al mio tre. Se non funziona la magia, non funzionerà niente. Pronti? Uno, due, tre!!

E funziona! Atterriamo direttamente al Centro Ricerche Sperimentali “Te la do io l'America” sotto lo sguardo stupito degli scienziati.
-Siete tornati!! Non ci speravamo più!- esclamano in coro.
-Perchè?- chiediamo in coro.
-Bhe, sono passati cinque anni, molti non ritornano....sapete, per questo era un prototipo. Ma adesso il teletrasporto funziona benissimo, potete arrivare anche sulla luna. Volete provare?-
-Magari domani- rispondo -adesso vorrei solo andare nella mia terrazza di casa …. ad annoiarmi un po'!!- e prima che qualcuno possa aprire bocca: -E senza pillole, solo un buon bicchiere di vino rosso, vecchio stile!!- aggiungo.

Immagine CC0 creative commons

In partecipazione a:
theneverendingcontest n° 20 S5-P4-I1 – Contest di @spi-storychain