Pasticci e capricci [theneverendingcontest]

in #ita5 years ago (edited)


Immagine CC0 creative commons


“Pasticci e capricci”, ottobre 1982

Alla pasticceria “Pasticci e capricci” Federica e Luca stavano discutendo animatamente. Federica lo stava ancora criticando per il suo solito ritardo e lui cercava di spiegarle che non aveva potuto uscire prima dall'ufficio a causa di un imprevisto. Ma erano solo scuse, il vero problema in ballo era la loro separazione: erano ai ferri corti ormai, ogni parola un'accusa feroce. La piccola Elisa, intanto, con mani e boccuccia appoggiate alla vetrina dei dolci, continuava a singhiozzare:
-Voglio quella, voglio quellaa, voglio quellaaa!!-
Messo da parte il pensiero delle ditate da pulire, la commessa la guardava dolcemente.
-Porta via tua figlia da quella vetrina per favore- disse perentoria Federica.
-Tua figlia, certo, quando vuoi ...-pensò Luca. -Vieni qui amore, vieni da papà-.
-Voglio quella, voglio quellaa, voglio quellaaa!!- strillò più forte Elisa.
-Quale?- sospirò Luca.
-No, Luca, no – lo riprese Federica -ha già fatto merenda mentre ti aspettavamo-.
-Senti, non vorrei uscire pazzo da questo pomeriggio – rispose malamente Luca e rivolto alla commessa – Una frolla per la bambina, per cortesia-.
-Bravo, fammi sempre fare la parte della cattiva, eh!-.
Nella piccola pasticceria Luca e Federica continuarono a litigare per un'ora buona, mentre Elisa nel tavolino accanto, con gli occhi ancora lucidi, divideva la sua frolla con le sue due bambole fino a che la frolla cadde a terra.
Luca e Federica guardarono furiosi sia la frolla che Elisa che si rimise a piangere a intermittenza. Per fortuna intervenne la commessa con un biscottino e una finta teiera per far giocare la piccola. -Non è niente, non preoccupatevi, capita sempre con i bambini- disse rivolta alla coppia ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
Luca e Federica si separarono ufficialmente l'anno seguente.

“Pasticci e capricci”, marzo 1990

Faceva freddo. Luca aspettava Elisa alla pasticceria ormai da un pezzo. Finalmente la vide entrare, spettinata, col cappoto aperto, gli anfibi ai piedi e le cuffiette nelle orecchie. Cercò di abbracciarla ma lei evitò il gesto e si sedette.
-Come stai? Come va a scuola?- chiese Luca alla figlia che stava frequentando la prima liceo.
-Bene, me la cavo – rispose lei laconica.
-Vuoi una cioccolata calda con panna?-.
-Come con i bambini piccoli?-.
-Come chiunque voglia scaldarsi un pò-.
-Se mi lasci andare a casa mi scaldo meglio lì-.
-Cosa vuol dire se mi lasci andare? Non sei mica prigioniera. Non ti fa piacere vedermi?-.
-Ci vediamo già un weekend si e uno no-.
-Un giorno in più per salutarti non mi sembra una tragedia-.
-Te ne sei andato tu di casa, potevi vedermi tutti i giorni-.
-Ho divorziato da mamma, non da te-.
-Te ne sei andato, punto. Bevitela con la tua nuova figlia la cioccolata calda-.
-Almeno lei fa i capricci perchè è piccola-.
-Si, siamo grandi o piccole secondo i vostri comodi-.
Luca non sapeva più come relazionarsi con la sua prima figlia, la stava perdendo. La rabbia di Elisa era immensa e i rapporti fra lei e suo padre, nel tempo, andarono solo peggiorando.

“Pasticci e capricci”, maggio 2012

La signorina non fece in tempo a tirare su la saracinesca della pasticceria che Elisa si fiondò dentro come un razzo.
-Cestino di frutta, no, bignè al cioccolato, no no, cestino di frutta....- Elisa non sapeva cosa prendere.
Suo marito Giulio sospirò mentre la commessa ridacchiava.
-Bhe, tutte e due allora- decise Elisa.
-Non ti sembra di esagerare?-.
-Non ho dormito di notte pensando a queste due pastine, adesso scusa ma devo mangiare-.
Da quando era incinta Elisa mangiava sempre, in continuazione, dolci dolci e ancora dolci.
-Ti senti meglio ora? Per quanto pensi di poter resistere?-
-Cosa vuoi insinuare, che mangio troppo?-
-Un po' si, l'ha detto anche il medico-
-Non ha mica un alieno che lo mangia dentro, lui!-
-Non dire stupidaggini, lo diciamo per il tuo bene-
-Perchè mi vedi grassa?-
-No Elisa ...-
-Brutta? Con le smagliature?- Elisa stava per piangere con il labbro inferiore della bocca che tremava appena.
-Elisa, non fare i capricci, non è cosi, lo sai-. Giulio le prese la mano teneramente, ma era troppo tardi.
Elisa scoppiò in singhiozzi – Non sono io, è l'alieno … -.
-Amore, sono le voglie della gravidanza, non ti preoccupare...- e Giulio comprò altre due pastine da portare a casa, per dopo, in caso di emergenza.

“Pasticci e capricci”, novembre 2018

Elisa non ne poteva più. Giulio non era mai a casa, ogni scusa era buona per stare lontano dalla sua famiglia. Lo avrebbe lasciato, perchè per lei la solitudine in una famiglia era un paradosso, le due cose non potevano coesistere. Guardava la sua dolce Ilaria, ormai aveva 6 anni ed era bella come il sole, come suo padre.
-Mamma voglio quella, voglio quella!!- iniziò a frignare.
-Tesoro è tardi, tra poco si mangia-.
-Una, una solo, ti prego, mammaaaa aaaa aaaa - era iniziata la litania. Ilaria la prendeva per esaurimento, quando voleva qualcosa non si fermava finchè non la otteneva.
Infatti quando Giulio arrivò era contrariato nel vedere la piccola immersa a sezionare una frolla mangiando solo la marmellata con le dita.
-Non dire niente- lo fulminò Elisa -tu non ci sei mai, per cui non hai nessun diritto di rimproverarmi-.
-Lavoro Elisa, non vado a divertirmi. E poi Ilaria ha preso da te, cosa vuoi farci!-.
-Cosa vuoi dire?-
-Tuo padre dice che tu da piccola eri uguale...-
-Mio padre? Che ne sai tu?- Elisa era sconcertata, erano anni che non sentiva suo padre. Non l'aveva mai perdonato.
-Tuo padre, Luca, mi telefona spesso, almeno due o tre volte al mese, per sapere come state tu e Ilaria. Ti vuole bene Eli. Avevo promesso di non intromettermi, ma dovresti andare oltre. Sei troppo rigida, le cose succedono, ma l'amore ha mille volti, l'amore può abbracciare più persone, non è tutto bianco o nero come vedi tu, ci sono delle sfumature, dei riflessi. Se cerchi la perfezione resterai sola, l'amore di un padre è insostituibile, dagli un'altra possibilità. Sei sempre arrabbiata, non ti va bene niente, per questo sto in ufficio fino a tardi...-.
-Mammaaaa aaaa aaaa, mammaaaa aaaa aaaa- Ilaria aveva ripreso la sua lagnosa nenia.
-Su amore, non fare i capricci. Adesso andiamo- disse Giulio facendola sedere sulle sue ginocchia.
Elisa era rimasta basita: Giulio parlava per suo padre o per se stesso? Era stata così cieca da ripercorrere gli stessi errori anche con suo marito e sua figlia?
-Si Giulio, ti prego, portala a casa. Voglio stare un po' sola-.
Era vero, lei era esigente, non perdonava niente a nessuno. E credeva che nessuno fosse alla sua altezza, tutti prima o poi l'avrebbero delusa. Lei aveva paura di fidarsi, aveva paura di soffrire ancora. Ma doveva andare oltre, Giulio aveva ragione.
Deglutì nervosamente e chiamò suo padre. -Ciao papà- disse- ti va una cioccolata calda con panna?-.
-Come con i bambini piccoli?- mormorò emozionato Luca all'altro capo del telefono.
-Come con una bambina capricciosa …. - rispose Elisa in un soffio, e già pregustava quell'abbraccio tanto atteso che nessun dolce era mai riuscito a sostituire.



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In partecipazione a:
theneverendingcontest n° 13 S3-P3-I1 – Contest di @spi-storychain

Sort:  

Una storia nervosa, acre e gustosa, con un riscatto finale che dà speranza. Le persone possono cambiare...anche se è difficile. Bello!

sopratttutto gustosa: una voglia mentre scrivevo!! grazie dell'apprezzamenro!!

Bellissima storia! Questo filo conduttore, dolci e famiglia, questi rapporti genitori/figli/compagni..veramente interessante.
Il cammino psicologico di Elisa mi ha fatto emozionare (si sono una tenerona!). Forse perché avrò un rapporto particolare con mio padre, ma la storia mi ha toccato molto.
Complimenti. Eccezionali come sempre.

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grazie Paw! Ho scoperto che le saghe familiari mi piacciono e far crescere i personaggi in poche righe e risolvere i loro piccoli grandi drammi è una bella soddisfazione!!

Letto tutto d'un fiato...veramente bello, grazie! Saluti Kork75.

Grazie @Kork75! Lieti che ti sia piaciuto tanto!

Poche parole, ma sentite: sono d'accordo con gli altri 3 commenti, han detto tutto anche per me 😉

grazie mille, troppo gentile!

Uno spaccato di vita che attraversa il tempo e l'animo umano. In questo mondo esistono innumerevoli Elise (anche maschi) e ben pochi Giulio in grado di sopportare o, addirittura, far aprire gli occhi. Un racconto che mette d'avanti allo specchio della propria immaturità.

E' vero, troppo spesso si tace per quieto vivere e poi si litiga senza sapere perchè...il genere umano è alquanto incoerente!!

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