Le ERE del primo bacio [contest]

Normalmente, si sa, il primo bacio può scandire una differenza sostanziale nella vita di una persona tra un prima e un dopo di questo fatidico evento, così tanto atteso soprattutto nell'età adolescenziale.
Non ne avrà a male @fulviaperillo se, per puro divertimento, non mi fermerò a parlare solo di ere, ma tirerò in ballo l'“Eone Fanerozoico”, dove per eone si intende, come definito in wikipedia, “un'unità geocronologica utilizzata in geologia. È la categoria di rango superiore tra le suddivisioni della scala dei tempi geologici; la categoria di rango immediatamente inferiore è l'era”.

Avrete già capito che per me si trattò di un avvenimento di enormi proporzioni, a cui l'era Mesozoica fece un baffo.
Alberto era un mio compagno di classe alla scuola superiore. Era un ragazzo timido e introverso ma molto dolce e a poco a poco diventammo amici. Avevo 14 anni. Tra compagni ci si prendeva in giro e poiché io e Alberto stavamo spesso insieme, si mormorava che tra me e lui ci fosse qualcosa. Negare divenne la nostra principale missione, tra scherzi e risate, come solo a scuola non mancavano mai.




Immagine CC0 creative commons



31 dicembre 1988. Capodanno, festa a casa di Roberta.
Inizio dell'Era Paleozoica

Niente di più bello di una festa a casa di amici con buon cibo, tanta musica e candele in terrazza.
Dopo aver brindato all'anno nuovo, si scatenarono le danze. Come molti ragazzi, anche Alberto non ballava, al massimo batteva il ritmo con un piede. Quand'era proprio preso scuoteva anche la testa su e giù facendo sobbalzare i suoi riccioli scuri. Cosi mi misi davanti a lui a fargli il verso e quando nella compilation arrivò un lento, lo presi per mano e lo portai a ballare. Mi stupì il fatto che non si fece pregare e vidi i mille occhi maliziosi dei nostri compagni su di noi, ma non m'importava: era stranamente meraviglioso. Ma la cosa più sorprendente fu che, terminata la canzone, restammo abbracciati a ballare un lento che solo noi sentivamo. Qualcuno ridendo ci coprì tirandoci una giacca addosso, ma nessuno dei due si scompose e continuammo a ballare da fermi, mentre il cuore, per conto suo, senza chiedere nessun parere, andava a mille. Non successe assolutamente nulla, solo la mia guancia appoggiata alla sua.

Dopo un po' di canzoni Alberto mi sussurrò: torniamo alla festa? E una volta uscita dal nascondino della giacca dovetti correre in terrazza a respirare profondamente: negare l'evidenza, da allora in poi, sarebbe diventato difficile, come la vita dell'uomo prima della scoperta del fuoco!
Da quel momento in poi ogni volta che si usciva lui mi accompagnava un pezzo verso casa mia, che ovviamente era in direzione opposta alla sua, e stavamo lunghe mezz'ore a salutarci ascoltando musica con un unico paio di cuffiette che rendeva necessaria una certa vicinanza, che divenne sempre più stretta perchè era inverno e faceva freddo. Ma come con il ballo, anche quel saluto guancia a guancia, naso naso, non si ruppe neanche con l'arrivo della primavera.




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20 aprile 1988. Ponte dei saluti. Inizio dell'Era Mesozoica

Non so cosa fu. Ma quel giorno doveva esserci qualcosa di speciale nell'aria. Quella sera, proprio quella, finita la musica mi tolsi le cuffiette e guardai Aberto negli occhi. Non so cosa fu, se all'interno del globo qualche terremoto stava sconquassando gli equilibri terrestri, ma lo guardai e lo baciai. Pochi secondi, appoggiai le mie labbra sulle sue e sentii uno tsunami investirmi in pieno. Lui era in piena paralisi, invece che essere toccato da un qualche livello di magnitudo sismica, sembrò che fosse cominciata per lui una personalissima era glaciale. Non sapevo cosa fare, rimasi malissimo per questa sua catalessi. Ciao, a domani – gli dissi, mi girai e andai di corsa verso casa.

Pensavo che non avendo risposto al mio bacio non provasse nulla per me, che forse avevo rovinato tutto, che magari anche la nostra amicizia sarebbe stata stravolta. Invece il giorno dopo a scuola, nonostante tutte le mie paranoie, sembrava tutto normale: mi sorrise come sempre, copiò i miei compiti come sempre e mi chiese di uscire come sempre. I pensieri nella mia testa centrifugavano come una lavatrice, ma quando cercavo di stirarli facevo peggio. Dovevo aspettare la sera per sapere di che morte dovevo morire, non c'era nulla da fare. Ero sicura che mi avrebbe detto che era meglio restare buoni amici e di non farmi ulteriori illusioni. Cos'è successo? Nulla: non una parola uscì dalla sua bocca, mi offrì la mia solita cuffietta destra e io mi appoggiai alla sua spalla. La centrifuga non aveva fine: aiuto, qualcuno cambi il programma di questa lavatrice!

Dovetti aspettare ben 4 giorni per l'inizio della rivoluzione: il 24 aprile, sempre sul nostro ponte dei saluti, Alberto non si nascose più. Mi intrappolò con le sue braccia contro la ringhiera del ponte, mi guardò per un tempo che mi parse eterno, mi prese il viso tra le mani e mi baciò.




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Ma la rivoluzione, si sa, non si fa in un giorno. L'era Mesozoica fu costellata di avenimenti più o meno rilevanti, come smettere di negare davanti agli altri che ci fosse qualcosa tra di noi e iniziare a passeggiare mano nella mano. Ma un'altra questione rimase in sospeso a lungo: conquistare la meta del bacio con la lingua fu di tale portata pari solo alla collisione della Terra con quell'asteroide che determinò l'estinzione dei dinosauri dal nostro pianeta alla fine del Periodo Cretacico!

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Fanerozoico


Con questo post partecipiamo al contest “Ere personali” di @fulviaperillo. La scelta dell'argomento è stata ardua, ma si sa: il primo bacio non si scorda mai!