L'ultima stilla di occhi di cerbiatta

Linda sciolse il nastro che avvolgeva la scatolina e sollevò il coperchio, estrasse il bigliettino e ne lesse il contenuto ad alta voce:

"Buon compleanno mio grande amore, ora potrai specchiare la tua bellezza come faceva la famosa cantante..."

Sorrise scuotendo la testa, il suo fidanzato era un inguaribile romantico nonché un credulone senza speranza, sicuramente si sarà bevuto la storiella del negoziante che gli avrà rifilato la prima patacca senza troppa fatica.

L'oggetto nella scatolina era un portacipria con specchietto in argento cesellato. Di per sé era un manufatto di una certa grazia ed eleganza, ma lo stile datato e le dimensioni troppo ingombranti non gli valsero un posto in borsetta.

Linda uscì sbandendo la porta con troppo vigore e l'urto propagò un'onda sonora che fece tremare lo specchio alla postazione del trucco.

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"Santi numi del cielo immacolato! E' mai permesso che ogni volta che esce rischio di frantumarmi in mille pezzetti!"

"E' la forza dell'amore! Tu che la fissi negli occhi tutti i giorni dovresti ben vederlo." disse Ross, il rossetto, a Spec, lo specchio.

"Ceeertooo! L'amoreeee, ma un po' di rispetto per gli altri non guasterebbe" sibilò Spec. Poi rivolgendosi al nuovo arrivato: "Ehi tu! Nanerottolo argentato, non ti ha degnato di uno sguardo, mi sa che farai presto la conoscenza della Signora Pat."

"La Sig.ra chi?" disse preoccupato PoC, il porta cipria.

"La terribile Sig. Pat." corresse Spaz, la spazzola "Ovvero 'lasciate ogni speranza o voi che entrate', che una volta nella pattumiera la fine è certa!"

"Brrrr che brivido infernale, mi cola il naso al solo pensarci" intervenne Kle, il kleenex.

"Su, su. Vi sembra questo il modo di accogliere un nuovo ospite" sbottò Joy, la damina porta gioie.

"Eh già, eh già. Prima che scada il mese vorrei sentire la storia della famosa cantante..." disse Asso, l'assorbente.

"Si, si, sentiamo la storia" tagliò corto Raso, il depilatore elettrico.

PoC si prese un breve pausa poi cominciò a raccontare:

"Sono nato in un'epoca lontana, quando nelle strade cantavano i proiettili e nei club suadenti voci sparavano sul pubblico la loro sofferenza. La mia padrona prima di esibirsi si specchiava in me e nei suoi occhi da cerbiatta ardeva una luce di indomita fierezza..."

"Eccomi qua! Sigarette, sigari, tabacco rollato, ardete e poi spegnete. Puro cristallo di boemia per le voste cicche." irruppe tossicchiando Pos, il posacenere.

"Shhhh" lo incenerì con lo sguardo Spec.

"La sua voce ammagliava tutti ed era così vellutata che pure alle imbottiture dei divanetti veniva la pelle d'oca." proseguì Poc.

"Uaaaaa uaaaaa...." si mise a frignare rumorosamente Ino, il piumino non aveva mai superato la dipartita dell'amata nonna.

"La bramosia di averla si impossesso di molti uomini che si uccisero l'un l'altro e il rosso sangue tappezzo la città." continuò Poc.

" 'Rosso mattone, buono in ogni occasione e le tue labbra conosceranno la passione...' " interruppe Ross "Scusate e più forte di me, ho il gingle sempre a fior di labbra."

"Il dono di quella voce celestiale era troppo grande per gli umani, che non disponendo dell'altruismo per condividerlo con gli altri, gli venne tolto." sospirò PoC.

"Tolgo anche le macchie più resistenti in un trak!" sbraitò Tore, lo smacchiatore.

Alla domanda "Che cavolo è un trak?" si accese una furibonda discussione senza capo ne coda, che venne sedata da Trilly, la svelgia, con la sua assordante sirena.

"E cosa successe poi..." interloquì Joy.

"Una sera, dopo aver cantato per l'ultima volta, occhi di cerbiatta si avvelenò e prima che la sua anima lasciasse il suo corpo, una stilla di sangue scivolò sullo specchietto del suo portacipria, che da quel giorno ogni notte di luna nuova poteva intonare una struggente canzone che solo gli oggetti inanimati potevano udire".

E proprio in quella notte di luna nuova, tutti gli oggetti di Linda rimasero in silenzio ad ascoltare la nenia che PoC occhi di cerbiatta intonò.