Orientamento, competenze, expertise, lifelong learning, skills, problem solving, e chi più ne ha più ne metta: è una fortuna che anche il mondo del sapere si sia evoluto e che le ricerche in merito siano andate un po' oltre ai semplici dati analitici. Ma spesso, in questa società definita liquida e caratterizzata dal soggettivismo, la persona comune fa fatica a tenere il passo con i cambiamenti che si susseguono rapidamente e le rivoluzioni tecnologiche sempre più avanzate, e questi paroloni altisonanti e per di più in lingua inglese, non vengono compresi e considerati pura fuffa per riempirsi la bocca. In ogni caso, qualsiasi sia la nostra opinione, non dobbiamo farci sorprendere ma imparare a conoscere bene gli strumenti che ci sono richiesti e saperli usare in modo adeguato.

Anche il settore lavoro (ricerca e selezione) è stato travolto da questa trasformazione tanto che chi cerca un impiego non sa più che tipo di curriculum deve scrivere o che tipo di colloquio andrà a sostenere.
Non è semplice destreggiarsi nel mare magnum delle informazioni in questo ambito, ma in quanto ex operatrice dell’orientamento, cercherò per quanto possibile di districare la matassa.
Come molti lo amano definire il cv è il nostro biglietto da visita, quello che si mette nel portafoglio e che si tira fuori nel momento del bisogno. Se l’azienda non sta cercando non c’è nulla da fare: il nostro cv può essere il più bello del mondo ma nel migliore dei casi sarà archiviato in qualche cartella del computer. Ma se l’azienda cerca personale allora si la nostra presentazione sarà importante.

Innanzi tutto bisogna dire che non c’è un unico modello di cv, ma ce sono diversi a seconda della professione del candidato e del destinatario a cui desideriamo inviarlo, ma ci sono delle caratteristiche formali e di contenuto che devono sempre essere presenti.

Dal punto di vista formale è necessario scrivere tutti i nostri dati in modo chiaro, ordinato e di facile lettura. Il selezionatore deve poter capire subito cosa stiamo comunicando, magari sottolineando quello che riteniamo importante usando il grassetto. Viene particolarmente apprezzato il principio della sintesi, scrivendo un cv breve e allo stesso tempo completo. Tutti i dettagli omessi saranno raccontati in sede di colloquio se siamo riusciti ad attirare l’attenzione del selezionatore.
E’ importante inoltre accompagnare il cv con una breve lettera di presentazione, che definisca meglio la nostra personalità soprattutto in merito alle richieste dell’azienda, permettendoci di uscire dall’anonimato, esprimendo le motivazioni della candidatura e mettendo in luce le caratteristiche del nostro profilo.

Per quanto riguarda i contenuti fare il cv è come fare le pulizie di primavera:

Immagine CC0 creative commons

sembrerà una sciocchezza, o una fastidiosa invenzione di qualche psicologo, ma se non conosciamo bene noi stessi sarà difficile scrivere qualcosa che ci rappresenti in modo efficace. Il candidato deve riconoscere e valorizzare le proprie competenze, mettendole in ordine e costruendo il repertorio delle proprie risorse personali.
Fino a qualche anno fa si faceva una bella distinzione tra le competenze di base e le competenze tecnico/professionali. Le prime si riferiscono in generale a ciò che abbiamo studiato, rappresentano il nostro zaino di conoscenze in senso lato. Fanno riferimento al dominio del “sapere” e vanno inserite, nel cv, nella sezione “formazione/istruzione”. Le competenze tecniche, invece, comprendono le abilità e le risorse personali specifiche di una mansione lavorativa: rappresentano la trasformazione pratica del nostro sapere teorico, fanno riferimento al dominio del “saper fare” e vanno inserite, nel cv, nella sezione “esperienze professionali”.

Fin qui, penso, tutto regolare. La vera innovazione del cv è stata quella di voler inserire al suo interno l’aspetto più umano del candidato. Inizialmente si parlava di competenze trasversali, utili in ogni settore lavorativo, come la conoscenza delle lingue e dell’informatica, ma in seguito si sono evolute nella sfera del “saper essere” descrivendo la nostra personalità, i nostri comportamenti, come agiamo e come ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri.
Si fa strada il concetto di “intelligenza emotiva”, introdotto da Daniel Goleman già nel lontano 1995, che rappresenta la capacità di riconoscere e regolare le nostre emozioni per poter affrontare in modo efficace le diverse situazioni che dobbiamo gestire nella vita. Nel settore lavorativo si parla di competenze come la consapevolezza di sé, la conoscenza dei propri limiti, la capacità critica e di problem solving, la creatività, la capacità di gestire le relazioni, di facilitare la comunicazione, di saper prendere decisioni, di lavorare in gruppo e assumere ruoli di leader, ecc.

Immagine CC0 creative commons


Per questo il curriculum europeo, pur nel suo format precompilato, nella parte finale concede ampio spazio alle competenze personali che si possono suddividere, a seconda delle proprie esperienze, in competenze organizzative, competenze comunicative, artistiche, sociali, ecc. Questo tipo di cv va preso per quello che è: il tentativo di scrivere in modo preciso tutti i dati del candidato da qualsiasi paese egli arrivi, per avere un quadro chiaro alla lettura senza perdersi nei meandri di cv logorroici e disordinati.
Come è palese che se la candidatura è per un lavoro creativo il selezionatore apprezzerà senza dubbio curriculum artistici e personalizzati, ma senza esagerare!
Facciamo attenzione a scrivere con precisione i nostri dati anagrafici, data di nascita, l’indirizzo e i recapiti telefonici a cui rispondiamo. La foto è discrezionale se non esplicitamente richiesta. Utile invece comunicare il possesso di patenti e il fatto di essere auto muniti.
Non dimentichiamoci mai, infine, di scrivere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (legge 196/2003 sulla tutela della privacy) accompagnata dalla data e dalla nostra firma.

Vi lascio qualche stralcio del mio cv europeo, giusto per mettere in rilievo ordine e pulizia, e come hanno detto altri di voi "anonimato".











D'altra parte ho avuto la mia bella difficoltà a "creare" un cv ad hoc per road2horizon, andando alla cieca sui gusti dei potenziali clienti. Però in qualcosa ho osato. Voi che dite?

road2horizon CV

Non viaggio per sfuggire alla vita, viaggio perché la vita non mi sfugga.