Affacciati alla finestra sull'universo

in #ita6 years ago

Oltre alla pace spirituale e al pisco, la valle di Elqui offre le migliori condizioni per l'osservazione astronomica grazie ad oltre 300 notti all'anno di cieli limpidissimi. Già nel viaggio verso Pisco, risalendo la valle, avevamo notato diversi cartelli segnaletici che indicavano osservatori astronomici ed avendone uno proprio sotto casa non possiamo farci mancare questa esperienza.

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Pleadi, immagine di pubblico dominio

Appena dopo cena scendiamo al paese di Cochiguaz a piedi e mentre il sole tramonta percepiamo l'asfalto che rilascia il calore incamerato durante il giorno. Anche se sono circa 3 km, la passeggiata è piacevole ed il fiume ci accompagna sul lato sinistro mentre il cielo, che gradualmente perde luminosità per tingersi di un blu color cobalto, fa da sfondo ad una perfetta notte stellata.

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Arriviamo un po' in anticipo, il tour astronomico inizia alle 21.30 presso l'osservatorio Cancana, ovviamente l'intero manto notturno deve essere dispiegato su tutta la volta celeste, così nell'attesa il gruppo degli astro curiosi raggiunge quota 25. Appare puntuale il nostro cicerone, dall'aspetto del classico studioso con occhiali ed una corta e bianca barba incolta che trasuda conoscenza ed autorevolezza. Il professore ci comunica un repentino cambio di programma, la scaletta abituale viene rovesciata, quindi iniziamo subito con l'osservazione al telescopio per ammirare la luna prima che scompaia dietro l'orizzonte.

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Come scolaretti alla prima gita scolastica seguiamo le direttive dell'astro-maestro: uno alla volta raggiungiamo al buio il telescopio per osservare il pallido disco lunare che appare così vicino da poter osservare in dettaglio ogni cratere ed increspatura sulla sua superficie. Poi di nuovo a posto aspettando che il giro si completi. Quindi il professore punta il telescopio sul più conosciuto ammasso stellare aperto (di formazione più recente e di forma più eterogenea) quello delle Pleadi, e poi ci mostra un ammasso stellare chiuso o globulare (di forma sferica e formazione molto antica) dove le stelle sono così fitte da non poterle distinguere singolarmente.

Il tour prosegue nella sala multimediale, con qualche informazione sul nostro sistema solare, la ricerca della vita nell'universo e qualche raffronto tra i diversi pianeti di casa nostra. L'ultima parte è dedicata all'osservazione diretta del cielo ad occhio nudo sulla terrazza ed il professore con l'aiuto del laser ci indica e spiega le varie costellazioni del cielo australe. Tra tutte la Croce del Sud che per importanza (è pure raffigurata sulle bandiere nazionali di Brasile e Australia) e funzione corrisponde alla Stella polare nell'emisfero boreale.
Impariamo poi a riconoscere la Piccola Nube di Magellano che si distingue come una porzione di cielo stranamente più luminosa, un'alone intergalattico che riflette la luce delle sue stelle grazie alla presenza concentrata di polvere.

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Torniamo a casa soddisfatti come bambini che hanno appena scoperto un nuovo gioco meraviglioso e per la via, al nostro passaggio, qualche cane ulula alla volta stellata come volesse anche lui svelarci i misteri del tempo e dello spazio o forse solo per lamentarsi perché la nostra attenzione è tutta rivolta all'immenso ed imponente cielo che ci sovrasta.


Le immagini sono dell'autore, se non diversamente indicato

Fonti: le informazioni del post sono state apprese durante il tour descritto

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Wow che bello argomento che mi ha sempre molto affiscinato, ma non ho mai visitato un osservatorio!

una cosa da fare, anche i bambini apprezzerebbero

Una di quelle cose che ci fa sentire il collegamento col Tutto.

già, per quanto piccoli anche noi ne facciamo parte

ne facciamo parte e ne siamo anche composti

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