A Venezia: la Scuola Grande di San Marco

in #ita6 years ago (edited)

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Immagine CC0 creative commons – Foto G. dall’Orto


Qualsiasi turista che al giorno d’oggi si trova davanti questa meravigliosa facciata della Scuola Grande di S. Marco nel campo di S.S. Giovanni e Paolo, a fianco dell’omonima chiesa, fa fatica a pensare che dentro ci sia un ospedale civile in pieno funzionamento. Si resta a bocca aperta di fronte a questa opera d’arte rinascimentale eseguita dagli scultori Lombardo e Codussi che si occuparono del restauro dell’edificio dopo il grave incendio del 1485.

Stavo proprio andando a prenotarmi una visita medica quando ho visto che, nella parte della Scuola aperta al pubblico, hanno appena inaugurato una mostra dal titolo “Arte, fede, medicina, nella Venezia del Tintoretto” che racconta la storia della Scuola tra attività devozionali, pratiche mediche, studi anatomici e rappresentazioni del corpo umano attraverso una miriade di opere d’arte antiche tra cui dipinti, disegni, codici miniati, libri, incisioni e strumenti preziosi. Decido di andare a vedere di cosa si tratta e con gioia scopro che per i veneziani la mostra è gratuita.





Le Scuole di Venezia erano luoghi di incontro fra i cittadini, sia di estrazione nobile che popolare, e si distinguevano in Scuole dei Battuti (che praticavano l’autoflagellazione pubblica come atto di penitenza e che vennero poi chiamate Scuole Grandi), Scuole di Arti e Mestieri e Scuole di Comunità Straniere. Molte scuole non avevano una sede autonoma e sceglievano come punto di incontro la chiesa del santo a cui erano devoti, mentre nei casi più fortunati di benessere economico le scuole venivano costruite da architetti e artisti di prestigio seguendo rigide regole di spazi: dovevano sempre essere pesenti una sala grande al piano terra per le funzioni religiose, e al secondo piano una seconda sala grande per le riunioni dei confratelli (Sala Capitolare) e una stanza più piccola, chiamata stanza dell’Albergo, in cui veniva custodita la Mariegola, ovvero la Regola Madre della confraternita (una sorta di statuto).

Le Scuole Grandi erano scuole di maggior levatura ed erano sostanzialmente ricche sia per le donazioni che ricevevano dai patrizi sia per le quote versate dai confratelli e avevano lo scopo caritatevole di aiutare le persone povere, i malati, gli indigenti, le vedove e gli orfani.

Le origini della Scuola Grande di S. Marco risalgono al 1260 nel sestiere di Santa Croce fino a diventare, nel corso degli anni, così grande e importante da assumere il nome del patrono della città e da poter costruire la sua sede nel terreno a lato del convento domenicano dei S.S. Giovanni e Paolo.
Nel tempo, in seguito a consistenti e generose donazioni, nella sala Capitolare e nella sala dell’Albergo, fu costituita la Biblioteca Medica della Scuola che crebbe negli anni fino a contare oltre 8000 volumi di medicina, tra cui si conservano antiche copie manoscritte dei padri della medicina antica come Ippocrate e Galeno, il Canone di Avicenna, il Dictionarum Medicum di Estienne, gli scritti di chirurgia di Iacopo Berengario, e tanti altri. Nella Sala Capitolare si possono ammirare anche strumenti chirurgici antichi e le evoluzioni della scienza sulla conoscenza del corpo umano.






Alcuni dei medici e dei chirurghi più famosi del tempo, come Nicolò Massa e Tommaso Giannotti Rangoni, erano iscritti alla Scuola dove esercitavano la medicina gratuitamente: infatti la confraternita, nata per la cura dell’anima, si trasformò ben presto in luogo di assistenza sanitaria per i più bisognosi. Già nel XIV secolo la Scuola venne dotata di un ospedale gestito da un priore e le cure mediche ai confratelli erano garantite da medici e chirurghi che in cambio della ammissione alla Scuola, offrivano visite gratuite e medicinali.

Nel Medioevo si sviluppò un rinnovato interesse per l’anatomia, esercitando dissezioni e autopsie sui corpi dei criminali per capire le cause del decesso e il funzionamento degli organi interni per poi sfruttare le informazioni ottenute durante gli interventi chirurgici. Ebbe inizio una continua verifica verso gli studi antichi fondata su una ricerca scientifica sistematica. Anche gli artisti si interessarono all’anatomia e alla rappresentazione del corpo umano, spesso enfatizzandone la bellezza e la purezza delle forme.








Tra il 1400 e il 1500 Venezia fu colpita dalla peste ben nove volte e venne costituita una Commissione Straordinaria per il controllo e la cura delle epidemie. Si diffusero nuove teorie sulla diffusione del morbo e gli specialisti proponevano nuovi rimedi che venivano pubblicati sulle riviste e sui manuali dell’epoca. Per esempio il succo estratto dalle radici della Pimpinella Saxifragia, comunemente usato contro il morso di animali velenosi, veniva anche impiegato per preparare medicamenti contro la peste.





Nonostante lo sviluppo della scienza e della medicina, il fedele popolo veneziano considerava la peste come la manifestazione dell’ira divina nei confronti dell’umanità peccatrice e di conseguenza si affidava alle preghiere. Alla Scuola Grande di San Marco per esempio, si praticava la flagellazione pubblica in segno di penitenza, e venivano organizzate delle processioni in Piazza per chiedere la Grazia. Ne è testimonianza il dipinto di Domenico Tintoretto “Venezia supplica la Vergine di intercedere con Cristo per fermare la peste”.





Nella cappella della Scuola si possono ammirare quattro tele di Domenico Tintoretto che rappresentano scene della vita di San Marco, realizzate e disposte come le avevano progettate i confratelli nel 1500 : “L'arrivo a Venezia della nave con San Marco”, “Il trasporto del Corpo di San Marco alla nave veneziana”, “Sogno di san Marco”, “San Marco benedice le isole veneziane”. Si stacca, nella pala centrale, il dipinto "Cristo in gloria con San Marco, Pietro e Paolo" di Palma il Giovane. Nella parte opposta della sala si può contemplare “Il miracolo dell’anello di San Marco” di Domenico Tintoretto.





Per un'ora ho rivissuto la storia di Venezia con i suoi anedotti e le sue antiche tradizioni. Se passate di qui non fatevi scappare l'occasione di fare un tuffo nel passato!


Fonti:
Opuscolo della mostra
http://www.scuolagrandesanmarco.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_
Scuole a Venezia: storia e attualità, a cura di Gianfranco Levorato, 2008.


Le foto sono dell'autore.

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Venezia è una città che ho visitato da piccolo ed ovviamente i ricordi che ho sono pochi e vaghi. Mi piacerebbe tornarci per riviverla in modo piú profondo. Post come il vostro non può far altro che invogliarmi moltissimo!!!
BRAVI!!

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