Avatar e Social Network, riflessioni sparse...

in #ita6 years ago

Avatar e Social Network, riflessioni sparse...


CC0 Creative Commons

La tecnologia e il mondo dei social ha fatto passi da gigante, il modo di raccontarci e rappresentarci sul web è cambiato, una volta, neanche tanto tempo fa c'erano chat e social come fa Pow Wow, ICQ, e mIRC, ambienti digitali che ormai sembrano tanto antiquati quanto distanti, spesso senza immagini e con testi essenziali. Anche se nascosti sotto falso nome o utilizzando nickname non eravamo stressati da foto del profilo, nessuno ancora si cimentava con inutili reportage delle vacanze, non si condividevano immagini, gif animate, bufale montate ad arte come adesso, certamente si chattava, alcuni flirtavano o semplicemente si scambiavano informazioni.
Nonostante l’essenzialità già iniziavano a verificarsi i primi conflitti interiori, magari si utilizzavano Nickname femminili e dietro la tastiera c’era un uomo cinquantenne barbuto, le due identità, quella reale e quella “digitale” iniziavano ad andare in conflitto, in lotta.
Siamo andati avanti così per parecchi anni fino all'avvento di Second Life, in Second Life ogni tua idea poteva prendere forma, le peggiori profezie di alcuni scrittori di fantascienza sembravano concretizzarsi, si poteva avere una seconda vita completamente svincolata dalla prima sia dal punto di vista etico che dal punto di vista estetico. Si poteva essere chiunque, alti, bassi, muscolosi, despoti o tiranni, solo la nostra fantasia sembrava limitarci.
L'idea di trasformarsi, diventare più adatti alle situazioni e al proprio gusto, più efficaci in un certo contesto sociale e vecchia come il mondo. L'idea del travestimento è stata raccontata per secoli, forse per millenni, utilizzando mezzi più classici e molto più antichi come il cinema e prima ancora il teatro, certo si utilizzavano vestiti di scena e l’abilità nella recitazione, non certo i mezzi digitali di adesso.
Nel mondo digitale si può decidere di essere quello o chi che si vuole, cambiare radicalmente, per poi frequentare in questa nuova veste i contesti sociali virtuali che più ci aggradano.
E’ così che nascono gli Avatar, Avatar deriva dal sanscrito “avatara” che descrive la divinità induista nel momento in cui scende sulla terra per ristabilire l'ordine cosmico, anche nella cultura europea c'è qualcosa di simile, il “Deus ex machina” dei greci e dei latini, in sostanza quando la divinità alla fine della tragedia arriva e rimette a posto le cose.
L'avatar si è diffuso molto nei giochi di ruolo in contesto fantasy, in cui chiunque può diventare un grande eroe, un super cattivo, un orco o un gigante.
Il gioco non è solo l'ambiente virtuale dove l'avatar è nato ma anche quello in cui resiste, il resto di internet non è più il luogo magico dell'anonimato dove inseguire i propri desideri senza intaccare troppo la vita privata, ora il vero spettacolo è diventato proprio la nostra stessa vita, magari un attimo aggiustata, migliorata, ma sempre la nostra vita.
Di solito non pubblichiamo tutto online, scegliamo, nessuno metterebbe un immagine di profilo dove si taglia le unghie dei piedi oppure un hashtag #oggipuzzo, perché alla fine vogliamo essere tutti divertenti, sagaci, interessanti e sexy, c'è del narcisismo in tutto questo, certamente, ma c'è anche un sentimento molto umano, liberatorio, cioè quello di potersi mostrare agli altri al proprio meglio.
I social sono diventati come il nostro l'abbigliamento, sembrano dettagli ma dicono moltissimo di noi stessi.
Per cui utilizzate la stessa attenzione che mettete nel vestirvi quando usate i social network, con la consapevolezza che quello che scrivete spesso è per sempre!

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