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in #ita5 years ago (edited)

Questo racconto è stato scritto per partecipare a Theneverendingcontest n° 32 S2-P7-I1 di @spi-storychain sulla base delle indicazioni del vincitore precedente @road2horizon

Tema: Tatuaggi
Ambientazione: Villaggio vacanze per nudisti

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Foto di @piumadoro

Legami naturali

Lenta e sicura di sé, anche l’ultima aurora di quella vacanza stava tingendo di arancio e rosa il cielo terso ed il mare calmo della Corsica. Sergio, Ivano e Riccardo, dopo l’ennesima notte trascorsa a ballare nell’arena all’aperto del villaggio vacanze in cui si trovavano, avevano deciso di aspettare l’alba insieme, rinunciando, almeno per quella volta, alla ricerca di nuovi partner coi quali concludere la giornata.

<<Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!>> Recitò solenne Riccardo, seduto sulla sabbia abbracciando le ginocchia in mezzo agli altri due fratelli: uno con le gambe incrociate e la testa su una mano e l’altro con le gambe allungate sulla rena fresca, puntellato sulle braccia forti poggiate dietro di lui. Sergio ed Ivano, assorti nei loro pensieri mentre con lo sguardo seguivano il rollìo delle onde, girarono la testa verso il poetico fratello che aveva rotto il silenzio. <<Ma va’ là, cretino!>> gli rispose Ivano tirandogli una spallata che lo fece rotolare sulla sabbia. <<Non puoi fregare anche noi con i versi da finocchio con cui accalappi tutti quei bellocci con cui ti abbiamo visto in questi giorni!>> Lo apostrofò Emilio ridacchiando mentre gli tirava un pugno di sabbia fra petto e gambe. <<Fanculo, siete i soliti coglioni.>> rispose sarcastico Riccardo scrollandosi la sabbia di dosso. <<Ed io che pensavo aveste dei sentimenti!>> continuò rialzandosi e tirando due belle “scoppole” ai colli dei fratelli. <<Che c’è, vuoi combattere? Vieni qui che ti facciamo vedere noi!>> reagirono Sergio ed Ivano, tirando di nuovo giù il fratellino ed iniziando a lottare fra loro come dei cuccioli. Fin quando, come sempre, Riccardo ed Ivano sottomisero Sergio a suon di solletico, finendo per ridere a crepapelle tutti e tre come fossero ancora bambini.

<< Basta! Tregua! Colazione?>> propose infine Sergio, mentre col fiatone si riprendeva dalla fatica. <<L’hai detto, fratello. Ho una fame che mangerei anche te, che non sei un granché, magro come ti sei ridotto!>> approvò Ivano dandogli il cinque ed alzandosi in piedi con un balzo. Era il più atletico dei tre, alto e dal corpo scolpito: porse le mani ai fratelli, ancora distesi sulla sabbia, che si aggrapparono ai suoi avambracci muscolosi per essere tirati su. <<Andiamo, dai! Ci aspetta una lunga giornata.>> Concluse Sergio lasciandosi il mare ed il sole alle spalle ed incamminandosi verso il loro bungalow. Per un attimo ancora, Riccardo si voltò a guardare il cielo e le onde: <<e il canto passa ed oltre noi dilegua.>> gli affiorò alle labbra in un sussurro. <<Ohu, Ricky One! Ma ti muovi?!>> Lo apostrofarono i fratelli da lontano, sapendo quanto lo infastidisse quel nomignolo. <<E sì, sto arrivando! Stupidi idioti!>> li apostrofò con stizza e con affetto lui, sapendo quanto magico e raro era stato e sarebbe stato d’allora in poi il momento che avevano vissuto insieme.

Riccardo era il fratello letterato. Occhiali in celluloide nero, capelli di media lunghezza, modi cortesi ed eleganti: tutto in lui sembrava dire “sono un intellettuale”. Era sempre stato così, fin da quando, ancora ragazzino, trascorreva le sue estati più a leggere tomi che a divertirsi con gli amici. Era il più piccolo dei tre e come spesso accade fra fratelli era allo stesso tempo il più coccolato ed il più vessato dai due maggiori: aveva dovuto imparare rapidamente ad andare al loro stesso passo, pur avendo alcuni anni di svantaggio. Quando i suoi modi garbati, durante la pubertà, erano diventati un palese orientamento verso l’omosessualità, i fratelli avevano fatto fronte comune per difenderlo dai bulli a scuola, ma non avevano potuto evitare quel nomignolo che lo aveva accompagnato fino agli esami di maturità: "Ricky One". Ciò che feriva di più Riccardo era che nella sua ingenuità, all’inizio, credeva che fosse un affettuoso riferimento alla sua bravura nelle lingue straniere. Aveva capito la cattiveria nascosta in questo nomignolo solo quando l’anziana professoressa di latino e greco, assolutamente ignara della pronuncia di “One”, aveva trovato scritto alla lavagna “Epico Ricky One” ed aveva fatto una nota a tutta la classe per “Uso di coprolalia omofobica”.

I tempi del liceo erano finiti, trascinando nell’oblio anche quel nomignolo, che solo Ivano e Sergio, di tanto in tanto, riesumavano per punzecchiarlo quando, ad esempio, si atteggiava troppo a professorino parigino. In realtà Riccardo era davvero bravo con le lingue, ed era diventato docente ordinario di letteratura italiana alla Sorbonne di Parigi. Anche Ivano, il maggiore, aveva fatto carriera come ingegnere, ed era stato ingaggiato a Barcellona nel cantiere di lavoro della Sagrada Familia. Sergio, invece, aveva l’animo bohémien dell’artista, e stava ancora cercando la sua strada come graphic designer a Londra, lavorando nel campo delle start-up. Sparsi per l’Europa com’erano, i tre fratelli non riuscivano a sentirsi che raramente, vedersi quasi mai. Tornavano in Italia dai genitori, di tanto in tanto, ma non riuscivano facilmente ad essere tutti insieme contemporaneamente.
Quell’anno era stato particolarmente ricco di soddisfazioni alternate a delusioni per tutti: Ivano, trasferitosi a Barcellona l’anno precedente, aveva avuto un infortunio in cantiere, prendendo peso durante i quattro mesi trascorsi fra ingessatura e fisioterapia in cui non aveva potuto fare palestra (il suo peggior incubo); Riccardo era diventato professore ordinario della Sorbonne, ed aveva appena compiuto 30 anni, affrontando la tragedia dell’età che avanza, dalla quale, come fratello minore, si sentiva fino a quel momento immune; infine Sergio aveva subìto il colpo più duro di tutti: poco dopo aver ricevuto un’ottima proposta da una start-up inglese era stato lasciato dalla fidanzata, troppo legata al proprio paese per volersi spostare all’estero. Gli era rimasto un anello in tasca. Riccardo ed Ivano sapevano quanto la rottura fosse stata traumatica per Sergio, che era stato molto male per quasi tutto l’anno precedente, aveva perso peso e non era riuscito ad andare avanti nel lavoro, rischiando il licenziamento. I due fratelli, quindi, con la scusa di festeggiare i 30 anni di Riccardo e passare insieme un po’ di tempo, avevano organizzato quella vacanza allo scopo di far voltare pagina a Sergio. Nessuno sa quanto un buon fratello qual è il modo migliore per tirarti su il morale, e questo valeva ancor di più per loro tre: se erano vicini, la complicità fluiva in maniera quasi tangibile ed aveva sempre fatto da collante ai progetti comuni, fossero essi una marachella ai danni della mamma, un tiro mancino ai compagni o ai professori, o una festa per gli amici. Ecco perché quando quel mattacchione di Ivano, incaricato dell’organizzazione della vacanza, aveva prenotato per tutti e tre in un villaggio per nudisti, allo shock iniziale erano subito subentrate curiosità e voglia di divertirsi con una nuova, esagerata esperienza.

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<<Avete notato che quasi tutti hanno qualche bel tatuaggio?>> Aveva esordito durante un pomeriggio al mare Sergio, mentre seguiva con lo sguardo i fondoschiena al vento di due ragazze che facevano jogging in spiaggia, esponendo oltre alle chiappe un tribal appena sopra le natiche ed un palloncino rosso con qualche frase al posto del filo sulla spalla. <<Credo di volerne uno anche io. Laura non ha mai voluto che me ne facessi, li trovava “volgari e di cattivo gusto”. Che stronza. Adesso che sono libero, vorrei farmi un bel tribale sul braccio>>. <<Maurice ne ha uno, è molto bello se hai il bicipite scolpito.>> Maurice era il tipo con cui Riccardo se la spassava da un paio di giorni. <<Lui è di qui, magari chiedo dove lo ha fatto e ne andiamo a fare uno tutti insieme.>> Propose Riccardo, sdraiato a pancia in giù sulla sua asciugamano a godersi gli ultimi raggi di sole. Voleva molto bene ai suoi fratelli e la romantica idea di un legame che unisse fisicamente i tre non gli dispiaceva affatto. E poi aveva fatto 30 anni, cazzo: se lo meritava. Trascorsero alcuni minuti di silenzio prima che anche Ivano, senza tanti giri di parole, dicesse “Facciamolo!”.

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Maurice aveva preso appuntamento per loro dal suo tatuatore di fiducia. La pelle non doveva essere esposta al sole dopo il tatuaggio, ecco perché avevano scelto l’ultimo giorno di vacanza, subito dopo il check-out dal villaggio naturista. Volevano godersi en plein air fino all’ultimo istante, avendo ormai preso gusto alla possibilità di guardare e farsi guardare. La vena creativa di Sergio si era attivata, ideando (e realizzando) il disegno del tatuaggio: una semplice linea che disegnava uno skyline cittadino, intervallando ai grattacieli la Tour Eiffel, il London Bridge e la Sagrada Familia.
<<Allora, ragazzi, che ne dite?!>> chiedeva Sergio fiero del suo disegno mentre mostrava l’avambraccio sinistro con lo skyline che si allungava quasi fino al polso. <<Guarda il mio!>> rispondeva Ivano vanitoso contraendo il bicipite destro palestrato: <<è il cuore pulsante della città!>>. Riccardo, abbassando civettuolo gli occhiali da sole sul naso per guardare dall’alto in basso i fratelli, portò un dito alla cintola dei pantaloncini, scoprendo la parte più bassa della schiena: <<Il mio è nel posto più bello di tutti: un vero panorama!>>.
Ridendo ancora una volta insieme, Sergio, Riccardo ed Ivano si avviarono verso l’aeroporto, con l’auto piena di bagagli e la consapevolezza che, nonostante sarebbe passato moltissimo tempo prima di rivedersi, il loro legame li avrebbe resi vicini in ogni istante, ovunque si fossero trovati.

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Bello! Mi piace l'idea del tatuaggio in comune...sarà un caso? :P io l'ho fatto con la mia migliore amica, una sorella, per festeggiare 22 anni di amicizia :) disegnato sul momento per noi ed unico !

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E' un'idea un po' romantica, forse non prettamente maschile ma mi piaceva l'idea del legame fra fratelli maschi. E' bello quando qualcosa che "altera" per sempre il nostro corpo ha un significato, come è stato per te e la tua cara amica! Un legame unico :-)

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