Enciclopsicologia Cap. 1 Daniel Goleman Parte 1 // Encyclopsychology Chap. 1 Daniel Goleman Part 1 [ITA - ENG]

in #ita7 years ago (edited)

sunset-485016_1280 (1).png
CCO Creative Commons - Origine foto

Ciao Caro amico di Steemit!
Stasera voglio far partire un progetto molto ambizioso, voglio realizzare una specie di enciclopedia di psicologia qui nel mio spazio personale; desidero parlare dei maggiori psicologi, delle loro vite, dei contesti storici e del loro pensiero....ho deciso di chiamarlo Enciclopsicologia!
Ovviamente sarà suddiviso in tantissimi capitoli, ogni autore dovrà esser raccontato in vari articoli e, potrà capitare, che tra un capitolo e l'altro ci metta un post più personale anche per spezzare un pò.
In ogni caso spero che questa idea possa piacere; inizieremo col parlare del mio preferito Daniel Goleman!
Proverò in questa prima parte a parlarti, sintetizzando il più possibile, della sua vita.

Fin dalla nascita, il 7 marzo 1946 nella città di Stockton in California, Daniel Goleman è circondato da un ambiente molto fertile sia da un punto di vista culturale che delle relazioni sociali; il merito è dei genitori, due personalità di rilievo: il padre Irving Goleman, noto filologo, nacque nel 1989 a Kansas City; la madre Fay invece, nasce nel 1910 a Chicago.
Daniel Goleman dichiara di sentire una profonda riconoscenza verso entrambi i suoi genitori che hanno cresciuto sia lui che le sue sorelle in un contesto di: "amore, coscienza sociale, spirito di servizio e infinita curiosità intellettuale", e queste sono sue parole .

Terminate le superiori Goleman ottiene una borsa di studi presso L'Amherst College e si trasferisce in Massachussets.
Lo choc culturale dovuto al grande cambiamento, come ammette egli stesso, non gli permette di ambientarsi bene pertanto, sfruttando un programma dello stesso College torna in California; qui frequenta la Berkeley university di San Francisco per poi tornare ad Amherst e laurearsi con lode.
Grazie ad una borsa di studi assegnatagli dalla Ford Foundation, dopo la laurea, Goleman studia psicologia clinica, attratto dall'idea di approfondire la conoscenza della mente umana in una prospettiva interdisciplinare che include anche antropologia e sociologia.
Durante questo periodo si reca in India dove si applica allo studio della antiche psicologie e delle pratiche di meditazione ad esse correlate; essendo praticante della meditazione sin dai tempi di Berkeley è molto attratto dalle teorie sullo sviluppo mentale ancora vive in quei luoghi da più di 2000 anni.
Tornato ad Harvard scrive la tesi di dottorato incentrandola sulle pratiche di meditazione come rimedio per l'insorgere dello stress; riceve in seguito una borsa di studio post-dottorato per approfondire lo studio delle antiche psicologie asiatiche e, durante i suoi viaggi in India e Sri Lanka, trae il materiale per il suo primo libro uscito in prima edizione nel 1977 ed intitolato: The Varieties of the Meditative Experience.

Nonostante prevedesse di dedicarsi all'insegnamento come i genitori, subito dopo la fine degli studi Daniel Goleman, viene tentato dalla proposta di lavoro del periodico Psychology Today e frequenta un corso di giornalismo che, come egli stesso riconosce, getterà le basi di tutta la sua carriera successiva.
Nel 1984 inzierà una collaborazione che durerà dodici anni con il New york Times, per il quale scriverà su argomenti inerenti la psicologia; Daniel dichiarerà di aver imparato molto in quel periodo, riguardo il giornalismo scientifico, questo grazie soprattutto agli esperti colleghi che lo hanno circondato e di aver apprezzato anche i molti vantaggi, tra cui l'ampia visibilità, che il grande quotidiano gli assicurava; afferma però anche di aver sentito la necessità di dedicarsi ad altri argomenti poco appetibili per il New York Times, in particolare le molte ricerche condotte in quegli anni sui rapporti tra le emozioni e le funzioni celebrali.
Giudicando che tale materiale possa essere oggetto di un libro si dedica alla scrittura di "Emotional Intelligence" dove spiega, con il supporto di una vastità di dati che spaziano dalle neuroscienze alla medicina dalla psicologia alla sociologia, su cosa si fondino le relazioni tra emozioni e cervello, come esse influiscano sull'esistenza umana e quali siano le componenti fondamentali dell'intelligenza emotiva.
Goleman riesce a dimostrare come una buona padronanza di tale intelligenza riesca a superare i rigidi limiti della valutazione del quoziente intellettivo e si schiera fervidamente affinché essa sia oggetto di insegnamento in ambito scolastico, anche per arginare i guasti crescenti che la società globalizzata in cui viviamo produce in tutto il mondo sui giovani; all'uscita del libro, nel 1995, il successo è enorme.
Le vendite arrivano a toccare cinque milioni di copie, vengono richieste traduzioni in 40 lingue; vivamente sorpreso da tanta risonanza, Goleman è continuamente richiesto per conferenze ed attività promozionali proprio per questo motivo, avendo meno tempo, lascia il New York times e si dedica interamente all'approfondimento della sua ricerca sull'intelligenza emotiva.
Nonostante una così gratificante accoglienza Emotional Intelligence riceve anche diverse critiche da alcuni esperti che lo relegano brutalmente nella categoria della "pop psychology", in compagnia di libri di self-help e di leggende urbane; altri obiettano il fatto che sotto la definizione di "intelligenza" vengano fatte rientrare senza distinzione categorie di segno diverso come tratti caratteriali e stati emotivi, capacità e risultati, atteggiamenti e valori; altri ancora contestano una certa approssimazione (che peraltro è uno dei rischi che si corre nella compilazione di un testo divulgativo).
Ai nostri tempi, quello che sembra mancare è un aggiornamento dei dati, e non solo quelli relativi all'ambito sociologico: nell'ambito delle neuroscienze, gli studi hanno fatto enormi passi avanti negli ultimi anni e le teorie illustrate non sono più attuali.
Lo stesso Goleman ha ammesso in una intervista che le nuove scoperte, come quella dei neuroni specchio, hanno reso più articolato il quadro, pur affermando che l'assunto di base della sua teoria resta valido.

Ciò che stupisce Goleman, dopo il successo planetario del suo libro è l'attrattiva sempre crescente esercitata dagli argomenti legati all'intelligenza emotiva sul mondo del lavoro e degli affari, di cui riceve numerose testimonianze.
Stimolato da tanto interesse, pubblica nel 1998 un nuovo volume, Working with Emotional Intelligence dove riprende ed amplia diversi temi già affrontati nel precedente libro e ne affronta di nuovi: la capacità o meno dell'intelligenza emotiva nel mondo del lavoro viene illustrata attraverso l'analisi di dati provenienti da cinquecento aziende ed organizzazioni professionali, governative ed umanitarie, oltre che con una serie di esempi ed aneddoti.
Elencando le competenze relative alla padronanza di se stessi e le qualità fondamentali nel rapporto con gli altri, Goleman presenta l'intelligenza emotiva come chiave del successo professionale; in seguito pubblica numerosi volumi che declinano l'argomento in vari modi ed ambiti: per citare solo quelli in italiano (tutti pubblicati dalla Rizzoli) Social Intelligence nel 2006, Ecological Intelligence nel 2009, Leadership nel 2011 e Focus nel 2013.
Attraverso il Mind and Life Institute, che promuove incontri tra il Dalai Lama e scienziati di diverse specializzazioni, organizza due dibatti i cui contenuti sono stati riassunti in Healing Emotions nel 1997 e Destructive Emotion nel 2003.
Attivo non soltanto come scrittore nel 1993 Daniel Goleman è stato tra i fondatori del Collaborative for Academic,Social and Emotional Learning (gruppo cooperativo per l'apprendimento accademico, sociale ed emozionale), operante presso lo Yale Child Studies Center e poi presso la University of Illinois; nel 1996 è stato tra i fondatori del Consortium for Research on emotiona Intelligence in Organizations (Consorzio per la ricerca sull'intelligenza emotiva nelle organizzazioni), di cui è tuttora uno dei direttori, presso la Rutgers University.
Padre di due figli e nonno, Goleman vive nel Massachussetts con la seconda moglie Tara Bennet-Goleman*, psicoterapeuta e scrittrice operante in ambiti affini ai suoi, dallo studio delle emozioni alle teorie psicologiche buddhiste.

Bene amica caro, per stasera siamo giunti alla fine....ovviamente è solo la prima parte del primo capitolo!
spero questo post ti sia piaciuto e possa esserti utile in qualche maniera, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.
Come sempre grazie mille per essere passato di qua, ci si legge presto!

bulb-40701_1280.png
CCO Creative Commons - Origine foto

Hi dear Steemit friend!
Tonight I want to start a very ambitious project, I want to create a kind of psychology encyclopedia here in my personal space; I would like to talk about the major psychologists, their lives, their historical contexts and their thinking .... I decided to call it Encyclopsychology!
Obviously it will be divided into many chapters, each author must be told in various articles and, it may happen, that between a chapter and the other puts a more personal post also to break a bit.
In any case I hope this idea can please; we'll start by talking about my favorite Daniel Goleman!
In this first part I will try to talk to you, summarizing as much as possible, of your life.

Since its inception, March 7, 1946 in the city of Stockton in California, Daniel Goleman is surrounded by a very fertile environment both from a cultural point of view and from social relations; the merit is of the parents, two prominent personalities: the father Irving Goleman, well-known philologist, was born in 1989 in Kansas City; the mother Fay instead, was born in 1910 in Chicago.
** Daniel Goleman ** declares to feel a deep gratitude towards both his parents who have raised both him and his sisters in a context of: "love, social conscience, spirit of service and infinite intellectual curiosity", and these are his words.

After finishing high school, Goleman gets a scholarship at L'Amherst College and moves to Massachussets.
The cultural shock due to the great change, as he admits, does not allow him to settle down well, therefore, using a program from the same College back in California; here he attends the Berkeley university in San Francisco and then returns to Amherst and graduates with honors.
Thanks to a scholarship awarded to him by the Ford Foundation, after graduation, Goleman studied clinical psychology, attracted by the idea of ​​deepening the knowledge of the human mind in an interdisciplinary perspective that also includes anthropology and sociology.
During this period he went to India where he applied to the study of ancient psychologies and related meditation practices; being a practitioner of meditation since the days of Berkeley, he is very attracted to the theories of mental development still living in those places for more than 2000 years.
Back at Harvard he wrote his doctoral thesis focusing on meditation practices as a remedy for the onset of stress; he then received a postdoctoral scholarship to further study the ancient Asian psychology and, during his travels in India and Sri Lanka, he draws the material for his first book published in first edition in 1977 and entitled: The Varieties of the Meditative Experience.

Although he planned to dedicate himself to teaching as his parents, right after the end of his studies Daniel Goleman, he was tempted by the work proposal of the periodical Psychology Today and attended a journalism course that, as he himself recognizes, will lay the foundations of his entire next career.
In 1984 he will start a collaboration that will last twelve years with the New york Times, for which he will write on topics related to psychology; Daniel will declare to have learned a lot in that period, regarding scientific journalism, thanks above all to the expert colleagues who surrounded him and to have appreciated also the many advantages, among which the wide visibility, that the great daily assured him; he also affirms that he felt the need to devote himself to other topics not very appealing to the New York Times, in particular the many researches carried out in those years on the relationship between emotions and brain functions.
Judging that this material can be the subject of a book, he is dedicated to writing "Emotional Intelligence" where he explains, with the support of a vast amount of data ranging from neurosciences to medicine from * psychology* to sociology, on what the relationships between emotions and brain are based on, how they affect human existence and what are the fundamental components of emotional intelligence.
Goleman is able to show how a good command of this intelligence is able to overcome the strict limits of the evaluation of the IQ and fervidly aligns so that it is the subject of teaching in the school environment, also to stem the growing failures that the globalized society in which we live produces around the world on young people; at the exit of the book, in 1995, success is enormous.
Sales reach five million copies, translations are required in 40 languages; strongly surprised by so much resonance, Goleman is continually required for conferences and promotional activities for this reason, having less time, leaves the New York times and devotes himself entirely to the deepening of his research on *emotional intelligence *.
Despite such a gratifying reception Emotional Intelligence also receives several criticisms from some experts who brutally relegate him to the category of "pop psychology", in the company of self-help books and urban legends; others object to the fact that under the definition of "intelligence", different categories of sign, such as character traits and emotional states, capacities and results, attitudes and values, are indented without distinction; others still contest a certain approximation (which is also one of the risks involved in compiling a popular text).
In our time, what seems to be missing is an update of the data, and not only those related to the sociological sphere: in the field of neuroscience, the studies have made enormous progress in recent years and the theories illustrated are no longer current.
Goleman himself admitted in an interview that the new discoveries, such as the mirror neurons, have made the picture more articulated, while asserting that the basic assumption of his theory remains valid.

what amazes Goleman, after the global success of his book is the ever-growing attractiveness of the topics related to emotional intelligence on the world of work and business, of which he receives numerous testimonies.
Stimulated by a great deal of interest, he published a new volume in 1998, Working with Emotional Intelligence where he resumed and expanded several themes already dealt with in the previous book and addressed new ones: the capacity or not of emotional intelligence in the world of work is illustrated through the analysis of data from five hundred companies and professional organizations, government and humanitarian, as well as a series of examples and anecdotes.
Listing skills related to self-mastery and fundamental qualities in relationships with others, Goleman presents emotional intelligence as the key to professional success; later he published several volumes that declined the topic in various ways and areas: to mention only those in Italian (all published by Rizzoli) Social Intelligence in 2006, Ecological Intelligence in 2009, *Leadership * in 2011 and Focus in 2013.
Through the Mind and Life Institute, which promotes meetings between the Dalai Lama and scientists of different specializations, organizes two debates whose contents have been summarized in Healing Emotions in 1997 and Destructive Emotion in 2003.
Active not only as a writer in 1993 Daniel Goleman was among the founders of the Collaborative for Academic, Social and Emotional Learning, working at Yale Child Studies Center and then at the University of Illinois; in 1996 he was one of the founders of the Consortium for Research on Emotional Intelligence in Organizations, of which he is still one of the directors, at Rutgers University.
Father of two sons and grandfather, Goleman lives in Massachusetts with his second wife Tara Bennet-Goleman, psychotherapist and writer working in areas similar to his, from the study of emotions to Buddhist psychological theories.

Well dear friend, for tonight we have come to an end .... of course it is only the first part of the first chapter!
I hope you enjoyed this post and can be useful in some way, let me know what you think in the comments.
As always, thank you very much for being here, you read soon!

logo stemita manuel.gif

-Il logo di ITASTEM utilizzato è stato realizzato da @manuelcuda -
.....Del mio meglio! Pikkio82

Sort:  

Bravissimo @pikkio82, è un progetto molto interessante nonchè impegnativo. Anche perchè lo fai in doppia lingua, così che tutti su steemit ne possano usufruire per ottenere informazioni. Complimenti per questa iniziativa, ti auguro abbia successo!

Grazie mille @stea90 ! Il tuo supporto mi rende sempre molto felice ed è per me importante; il progetto è impegnativo ed ambizioso ma hai centrato nel segno, verra svolto in maniera da essere fruito anche dagli utenti di lingua inglese (resta fermo che io in inglese sono scarsissimo dehihihi) Ti ringrazio ancora per i complimenti e ti aspetto sotto i post per consigliarmi e bacchettarmi laddove ci fossero errori magari nella traduzione o di qualsiasi genere! In questi casi si dice....comunque vada sarà un successo! Io a questa cosa ci credo perché penso che ognuno sia artefice del proprio successo. A prestissimo, ti abbraccio!

Idea molto ma molto stuzzicante, naturale evoluzione di quanto cominciato negli articoli sulle paure? Bello, bello!
Casualità - o forse no, perché il caso è troppo truffaldino, io parlerei di destino - mia madre mi ha regalato un libro l'ultima volta che sono tornata a Palermo, sta sul mio comodino in attesa, è proprio una copia di "Lavorare con l'intelligenza emotiva" di Goleman...casualità?

Ciao Fra!!! Si diciamo che è un'evoluzione di quel percorso. Comunque io anche credo molto nel destino :-) Tua madre ti ha fatto uno splendido regalo, è un libro molto bello , lo divorerai! Ora devo scappare il lavoro chiama, ci sentiamo con calma! Grazie come sempre, a presto!

Grande Antonio, mi piace la tua idea, e sono certo che andrà benissimo!
Sempre un piacere leggerti. Un saluto @giornalista.

Grazie mille!!! Le tue parole di apprezzamento fanno sempre piacere, ed onestamente questo è un progetto che richiede tutto il sostegno perchè sarà davvero un'opera titanica dehihihi :-) Sei sempre gentilissimo, il saluto è di rimando! A presto!

Un obbiettivo molto ambizioso il tuo, ma dal primo post direi che ci sono tutte le premesse per realizzarlo efficacemente.

Grazie mille!!! Spero di portarlo avanti al meglio, il mio impegno sarà certamente massimo! A presto!

Bell'articolo...ma magari qualcosina in più del tuo pensiero personale sul perché Goleman ti piace tanto sarebbe più interessante ancora. Non trovi?

Grazie Mille! Amo Goleman perchè adoro le sue opere, mi sono piaciute tutte tantissimo! Ho deciso comunque che questa serie di articoli avranno un taglio più professionale ed un pò meno personale in modo da poter essere fruiti meglio anche dalla comunità straniera (considerando che il mio inglese è scarso, direi che è una soluzione buona per provare a non condire i post di troppi errori eh eh!). Ti ringrazio ancora per i complimenti e per esser passato di qua, a prestissimo!!!

Coin Marketplace

STEEM 0.17
TRX 0.15
JST 0.028
BTC 62104.41
ETH 2404.22
USDT 1.00
SBD 2.49