I quattro pianeti “terrestri” del sistema solare

I pianeti terrestri in un'elaborazione fonte NASA/Lunar and Planetary Institute

I pianeti Mercurio, Venere, Terra e Marte talvolta vengono chiamati pianeti interni, in quanto sono i 4 con le orbite intorno al sole più vicine ad esso, ed hanno alcune caratteristiche in comune.

Pianeti terrestri

Sono pianeti terrestri, perché hanno superfici rocciose solide. Viste da vicino, le superfici dei pianeti non abitate sono simili alle zone desertiche e montuose del nostro pianeta terra.

Tipo di formazione

Gli astronomi teorizzano che il primissimo sistema solare aveva l'aspetto di un anello di materiali che circondava il sole. Elementi più pesanti come ferro e nichel si condensarono relativamente vicino al sole, mentre sostanze come idrogeno e metano si condensarono nelle regioni più fredde e distanti. I pianeti terrestri si formarono come aggregati di roccia e elementi pesanti situati nell'anello interno dei materiali orbitanti accumulati a causa dell'attrazione gravitazionale; in modo simile, la banda esterna di sostanze gassose ha prodotto i pianeti esterni.

Dimensioni

I pianeti interni hanno diametri decisamente inferiori a quelli di Giove, Saturno, Urano e Nettuno, e possiedono tutti quanti nuclei solidi in ferro.
Confrontati con questi quattro pianeti giganti gassosi che costituiscono il sistema solare esterno, i pianeti interni hanno tutti dimensioni minime. Dei quattro, la Terra è la più grande, con un diametro di 6378 chilometri all'equatore. Venere è il secondo con 6051 chilometri, Marte è decisamente più piccolo con un diametro di 3396 chilometri, e Mercurio è il più piccolo pianeta terrestre, con i suoi 2439 chilometri di diamentro.

Superficie rocciosa

I pianeti terrestri hanno tutti superfici rocciose che presentano montagne, pianure, valli e altre formazioni assimilabili a quelle visibili sulla terra (vegetazione a parte, ovviamente!). Le temperature dei pianeti interni sono abbastanza basse per permettere alla roccia superficiale di presentarsi allo stato solido. Tutti (in diversa misura) presentano anche alcuni crateri provenienti da impatto meteorico, anche se le atmosfere particolarmente dense di Venere e della Terra li proteggono dalla maggior parte delle meteore, inoltre gli agenti atmosferici e altri fattori tendono a cancellare tutte le tracce, salvo nei casi dei crateri più recenti. Marte ha una pressione atmosferica molto bassa, e Mercurio non ne ha quasi, quindi i crateri sono decisamente più comuni su questi pianeti.

Vista del suolo di Marte da Viking 1 (1978), pubblico dominio

Nucleo di ferro

Gli astronomi ritengono che tutti e quattro i pianeti terrestri posseggano un nucleo di ferro. Durante la loro formazione iniziale, i pianeti erano agglomerati incandescenti di metalli fusi e altri elementi; essendo più pesanti, la maggior parte di ferro e nichel finivano all'interno, mentre gli elementi più leggeri come il silicio e l'ossigeno andavano a formare le parti esterne. I geologi hanno concluso che il nucleo di ferro della terra è parzialmente liquido e parzialmente solido osservando il comportamento delle onde sismiche che attraversano il globo. Gli scienziati ipotizzano che anche gli altri pianeti terrestri possano avere nuclei parzialmente liquidi.

http://www.bo.astro.it/universo/percorsi/mostra/pianeti.html
http://lasp.colorado.edu/education/outerplanets/solsys_planets.php
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/factsheet/marsfact.html
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/factsheet/mercuryfact.html
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/factsheet/earthfact.html
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/factsheet/venusfact.html