La tarma della cera

Analizziamo altri due nemici principali delle api, ovvero la Achroia grisella e la Galleria mellonella appartenenti alla famiglia dei Lepidotteri che sono le principali tarme delle cera diffuse in italia. Parleremo oggi, in particolare, della Achroia grisella della quale posso portarvi anche testimonianze visive. Per differenziare le due razze partiamo da una breve descrizione della Galleria mellonella , parliamo della, comunemente nota, “camola del miele”, che cambia, rispetto alla “Grisella” nel colore (bianco, tendente al colore cera), nella forma e dimensione (più grande e affusolata a livello di larva), oltre che post metamorfosi (di dimensioni più grandi rispetto alla sorella minore). Nello specifico:la Galleria mellonella è lunga circa 18 mm, la sua apertura d'ali raggiunge i 25 mm, appare “cenerina” grigio scuro per quanto riguarda il maschio, nella femmina troviamo dimensioni leggermente maggiori ed arriva ad una lunghezza di circa 30 mm, il suo colore più scuro tendente a sfumature marroni e rossastre. L'Achroia grisella appare invece più piccola con dimensioni di circa 10 mm per la lunghezza ed un'apertura alare anch'essa di 10 mm circa, anche in questo caso nella femmina troviamo dimensioni leggermente maggiori ma non degne di nota, resterà il colore la prima fonte di distinzione apparente tra i due sessi, infatti la femmina di Achroia grisella ha un colore marroncino che la differisce dal caratteristico grigio chiaro del maschio. Il ciclo biologico di entrambe le tarme è di circa cinquanta giorni, le uova vengono deposte direttamente nella cera, le larve si nutrono in prevalenza di essa, ma anche di polline e legno.Per questo motivo i danni agli alveari avvengono durante lo stadio larvale. Una volta divenuta adulta e quindi farfalla, la tarma non potrà più nutrirsi e sarà costretta a cercare subito l'accoppiamento per continuare il suo ciclo vitale. Negli alveari la tarma scava galleria nella cera dei telai, prediligendo telaini con molte esuvie, e/o non presidiati da api. E’ dimostrato come le famiglie più deboli siano soggette alla sopraffazione da parte delle tarme. Notiamo anche come, nei telaini in presenza di covata, la tarma riesca a scavare tra la testa della pupa e l'opercolo. Inoltre, caratteristica comune sia nel mondo vegetale che animale, le tarme della cera Achroia grisella e Galleria mellonella possono avvalersi della loro partogenesi per deporre uova non feconde e quindi ovviare al problema dell'accoppiamento. In questo modo una sola farfalla femmina riesce a deporre più di 600 uova l'anno che porteranno alla schiusa di altrettante larve.

Possiamo osservare come in questo caso post SSA le tarme abbiamo consumato quasi tutta la cera in prevalenza contenente le esuvie, lasciando intatta la parte in assenza di esse. Si può dedurre quindi che, in tali casi, la tarma della cera va ad estinguere veri e propri focolai patogeni, anche in casi in cui le api non riuscissero a presidiare alcuni telai, la tarma farebbe collassare la famiglia divorando cera,miele e polline, prima dell'eventuale sfocio di una patologia. In questo modo la tarma elimina ogni possibilità di ulteriore contagio.

Interessante è scoprire come, all'interno dell'alveare, vive un vero e proprio ecosistema, nel caso del Dibrachys boarmiae un parassita della tarma della cera, che abita l'alveare non recando danni alle api, ma aiutandole a monitorare e combattere la tarma.
Parliamo di un imenottero, lungo circa 2/3 centimetri da adulto che parassita gran parte delle pupe nel mondo degli insetti. In questo caso però, risulta come il Dibrachys boarmiae collabori con le api nel ridurre la presenza di Achroia grisella e Galleria mellonella.
La parassitosi di questo insetto avviene durante la fase larvale della tarma, esso depone a sua volta le proprie uova, adiacenti alle tarme, in tal modo una volta in fase larvale potranno nutrirsi a discapito della tarma che si tramuta nel pasto proteico del nascituro Dibrachys boarmiae.

Le secrezione emesse dalla tarma rendono facile determinare l'importanza dell'infestazione.
La fitta rete di gallerie è subito individuabile anche da occhi meno esperti.

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Stadi del telaio:

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Telaino lasciato appositamente per maturare la tarma, non fa parte della serie precedente.

Come notiamo dalla sequenza fotografica la tarma inizia lo sviluppo quando il telaino è ormai colmo di esuvie nelle sue celle, e il colore appare tendente al marrone.

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Vediamo più da vicino il lavoro della Achroia grisella.

Sulla sinistra foto di celle sane, sulla destra celle con inizio sviluppo della tarma

Sviluppo della tarma

Achroia grisella

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I danni che può causare all'alveare e all'arnia stessa (in questo caso l'arnia risultava vuota dopo la SSA)

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Lo studio delle api e la loro salvaguardia, spinge scienziati ed apicoltori di tutto il mondo nell'approfondire studi e ricerche, su quelli che sono gli altri organismi di questo ecosistema.

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Fonti:
1Apicoltura Giovanni Bosca
2Patologia e avversità dell'alveare
3.ACROIA GRISELLA
4.Galleria mellonella

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Tutte le foto sono di mia proprietà

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