IL MONDO DELLE API – Api Melipone, Api senza pungiglione

in #ita6 years ago (edited)

IL MONDO DELLE API – Api Melipone, Api senza pungiglione

Qualche giorno fa, spostando dei libri che ho in casa, è caduto, dalle pagine del libro delle scienze, un ritaglio di giornale, piegato ed ingiallito che con grande stupore parlava di Api ma, con una particolarità, non avevano il pungiglione o meglio, diciamo che nel tempo si era atrofizzato e quindi inservibile. L'articolo era firmato da Eva Crane: “L' Ape nostra amica“. Curioso, sono subito andato a cercare chi fosse. Inglese, nata a Londra nel 1912, devo dire è stata, perché deceduta nel 2007, una docente di fisica e matematica quantistica. I suoi interessi in campo scientifico cambiarono dal giorno in cui un amico, era il luglio del 1942, regalò a lei ed al marito, per le loro nozze, un alveare, pensando bene che li avrebbe aiutati, stavano in tempo di guerra, a risolvere la penuria di zucchero. Da quel momento, cominciò ad interessarsi alle Api e all' apicoltura. Pensate che la sua maggiore produzione scientifica, tra libri ed articoli si sviluppò tra i 70 e gli 80 anni, facendo ricerca sul campo in decine e decine di nazioni. Eva Crane mi ha aperto un mondo che non conoscevo, e oggi vi propongo di andarlo a vedere da vicino. Faremo un lungo viaggio verso il “mondo nuovo”. Ci sposteremo, oltrepassando l'Oceano atlantico per approdare in un grande territorio dove esiste l'apicoltura con le Api Melipone. Stiamo parlando della Mesoamerica, una vasta area del continente americano comprendente la metà meridionale del Messico, i territori di Guatemala, El Salvador e Belize, la parte occidentale dell'Honduras, Nicaragua e Costa Rica. In questa area si svilupparono diverse civiltà precolombiane e tra le più importanti quelle Maya e Azteca.

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In questo territorio, vivono oltre 500 specie di Api senza pungiglione, ancora non tutte studiate e catalogate. Costruiscono i loro nidi nelle cavità degli alberi, delle canne o nella terra e l'uomo è riuscito ad allevarne alcune specie. Il loro habitat naturale sono i paesi tropicali, dal forte tasso di umidità e dalle temperature più alte della terra.
Queste condizioni climatiche hanno fatto si che le diverse specie di l'Ape Melipone si stabilissero oltre che nell'America centrale e nell'America del sud, anche in Australia ed in Africa. In sostanza la diffusione dell'Ape Melipone si è andata localizzando tra il Tropico del Cancro ed il Tropico del Capricorno. Abbiamo detto che le differenti specie di Api Melipone amano costruire i loro nidi all'interno delle cavità degli alberi o delle canne, ma anche in altri ambiti come i tumuli di termiti o in gallerie scavate nella terra. Gran parte dei nidi sono realizzati con cerume, un miscuglio di cera e propoli, oltre che da fango e materiale vegetale.
All'interno, il nido presenta fori di ventilazione. Vi si accede dall'esterno attraverso un lungo tubo in cerume, sporgente, che la sera viene sigillato.

Di una certa curiosità sono le celle a forma di vaso che custodiscono il miele che ricordano, per la forma, le anfore di argilla trovate negli scavi della Roma antica. L 'Api Melipone immettono nelle celle di covata polline e miele, prima che venga depositato l'uovo, necessari per nutrire la larva che nascerà. Queste api, a differenza dell'Apis mellifera, producono miele tutto l'anno.
Le api bottinatrici hanno un raggio di volo di circa 1 km e, raccolgono polline e nettare, solo da piante e fiori tropicali quali l'Euphorbiaceae, Compositae, Myrtaceae etc. I contadini locali contano molto sul lavoro delle Api Melipone nell'impollinare le specie coltivate come il banano, il pomodoro, il camu-camu: un arbusto alto poco più di tre metri, che produce piccoli frutti di color rosso, dal sapore leggermente acido, ricchissimi di vitamina C.

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Parlando di come si riproduce la colonia di Api Melipone, diciamo che non differisce di molto dalle Api europee. Nel nido, le api operaie allevano nuove regine, diciamo sopportate dalla regina del nido. Contemporaneamente all'allevamento delle regine, le api operaie individuano un nuovo nido dove guideranno il nuovo sciame, portandovi cerume riposto nelle borse melarie. Una volta uscito lo sciame con api operaie e una giovane regina vergine, in
prossimità del nuovo nido, attendono la regina un gruppo di fuchi con i quali si accoppierà in volo. Nel nuovo nido, comincerà a deporre le uova nelle cellette per la covata appositamente predisposte dalle api operaie.

PERU’ - APIARIO costituito da tronchi di albero svuotati

All'inizio di questo post, dicevamo della particolarità di queste Api, per non avere il pungiglione che tanto fa dannare l'apicoltore ed include timore a molte persone.

Quindi tendenzialmente sono Api facilmente allevabili ma, bisogna fare comunque attenzione, prendendo delle precauzioni. Si perché se si sente in pericolo, l'Ape Melipone, può reagire e farvi male con i morsi delle sue mascelle oppure, rilasciare sostanze caustiche ed irritanti o peggio, potrebbe entravi negli occhi o nelle vostre orecchie! Naturalmente, la possibilità di essere morsi o addirittura accecati, non impedì all'antica civiltà Maya di allevare sapientemente una particolare Ape Melipona beechei. Fu allevata nella penisola dello Yucatan a partire dal 300 A.C. fino alla conquista spagnola condotta dai conquistadores.
Alcuni resoconti sulla vita dei Maya annotati dai conquistadores spagnoli, ci fanno conoscere una apicoltura sviluppata. Vengono descritte arnie realizzate con tronchi di albero, posti orizzontalmente, svuotati e racchiusi alle due estremità con dischi di legno o pietra. Per raccogliere il miele bastava rimuovere il disco e rompere le celle a forma di vaso dopodichè, si inclinava il tronco lasciando che il miele fuoriuscisse e gocciolasse in un cesto di vimini, per essere filtrato, per poi finire in un sottostante recipiente.
In ultimo, vorrei annotare, una tecnica che si deve ai Maya, nello sfruttare la cera dell'Ape Melipona beechei. che veniva impiegata nella fusione dell'oro attraverso il processo della cera persa. La tecnica, conosciuta anche da romani, greci ed egizi, consisteva nel creare con la cera un modello per poi farne uno stampo in argilla. Si procedeva effettuando due fori uno sulla parte superiore e l'altro nella parte inferiore, a questo punto si faceva scaldare la cera che usciva dal foro praticato nella parte terminale in fine, si versava l'oro fuso, che assumeva l'aspetto identico al modello di cera. Testimonianze dell'alta oreficeria raggiunta dai Maya sono visibili nel Museo Maya de Cancún nella penisola dello Yucatàn.
Spero che questo piccolo viaggio nel “mondo nuovo” dove vive l' Ape Melipone con le sue oltre 500 specie, abbia suscitato curiosità e voglia di approfondimento entomologico ed antropologico.
Adios.

Fonti:


Tutte le immagini/foto sono di mia proprietà

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Si vede proprio che l'argomento ti appassiona e che lo hai studiato bene, oltre a "praticarlo".
Se posso consigliarti la traduzione in inglese dei tuoi post.
Secondo me per un pubblico internazionale potrebbe essere molto interessante.
Pensaci
Nel frattempo ce lo godiamo noi italici

Ci sto lavorando!!! ma non è cosi semplice, mi serve un aiuto esterno, le mie conoscenze della lingua inglese sono abbastanza penose...
Grazie tanto @ciuoto!!

eh tocca studiare.
io una mano te la posso dare ma nei tempi morti e sarebbe un pò troppo lunga l'attesa...

vediamo se si sblocca qualcosa in DA...

Veramente un bel post, bravo!
Spero che la comunità scientifica promuova il tuo contributo, perché a mio avviso è proprio ben fatto.
Continua così!!!

Ti ringrazio molto @moncia90!!

Proprio interessante e di facile lettura!
Bravissimo :)

Ohhh, queste sì che sono delle brave apette, non che le altre non lo siano, ma queste lo sono ancora di più!!
Ottimo post, caro @phage93, grande, vedo anche un bel 51 come reputazione, sinonimo che ti fai muovendo bene e con una certa costanza, bravo davvero!!

Molto interessante questo post!
Avevo finalmente capito di amare questo tipo di Ape fino a quando non ho letto che morde ecc.
Niente da fare, scrivi benissimo e le cose sono interessanti, ma la paura Delle api non passa! 😂

Grazie grazie!!! @acquarius30!!

Lunga vita alle api, lunga morte alle vespe.

Lo puoi dire forte, molto spesso le trovo cacciare nei paraggi degli alveari!!

Hi @phage93!

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