API E PESTICIDI – LA DIRETTIVA EUROPEA DA SOLA NON BASTA

in #ita6 years ago (edited)

API E PESTICIDI – LA DIRETTIVA EUROPEA DA SOLA NON BASTA - vanno attuate politiche di salvaguardia, sviluppo e sostegno del mondo apistico e del mondo agricolo.

Con questa immagine, di un' Ape costretta ad indossare una maschera anti pesticidi, vorrei nuovamente richiamare l'attenzione sul tema a noi tutti caro, della difesa dell'ambiente dalla scellerata aggressione di pesticidi ed inquinatori ambientali che stanno minando l'ecosistema in cui viviamo. Ancora stenta ad essere consapevolezza comune che della nostra amata terra, l’Apis mellifere, sono le principali sentinelle contro l’inquinamento ambientale, perché se non respireranno più loro non respireremo più noi.

Con la direttiva europea del 27 aprile 2018, l'Europa dopo anni di battaglie contro le resistenze di multinazionali agrochimiche e i gruppi più conservatori dei rappresentanti al Parlamento Europeo di alcuni Paesi aderenti, ha stilato una risoluzione che mette al bando tre pesticidi impiegati per l'agricoltura industriale che sono particolarmente nocivi per le Api ed altri insetti secondo l'Efsa (European Food Safety Authority) . I pesticidi in questione, appartengono alla famiglia dei neonicotinoidi e sono: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Da quando sono stati impiegati, circa venti anni fa, i neonicotinoidi, per la loro tossicità hanno provocato la moria di milioni di alveari in tutta l'Europa. Purtroppo il divieto riguarda l'utilizzo di questi prodotti solo sui terreni europei ma non nelleserre. Come al solito, si continuano ad emanare direttive a metà per non scontentare le principali lobby del settore! La Direttiva europea è comunque un grande passo in avanti per salvaguardare nostri amati insetti impollinatori: gli imenotteri (api e vespe), i lepidotteri (le farfalle), i coleotteri e i ditteri sirfidi (a volte scambiati per vespe); per il mondo dell'agricoltura responsabile e consapevole, per noi consumatori e per il nostro pianeta. Per la prima volta,anche in modo parziale e non risolutivo, è stato lanciato un segnale alle multinazionali del settore dell’agrochimica, in testa il colosso Bayer-Monsanto, prima di tutto, prima degli interessi finanziari delle lobby, vi è la salute dei cittadini e della natura tutta. Altro tema importante, riguarda l’agricoltura in generale ed è strettamente collegato alla sopravvivenza delle Api e degli insetti impollinatori. Mi riferisco alla pratica che sta prendendo piede da qualche decennio, specialmente in territori più poveri, quella delle monocolture agricole. Dove vengono adibite grandi quantità di territorio alla coltura di un’unica specie vegetale, in Italia il fenomeno sta riguardando l’estensione della coltura della vite anche là dove non vi è tale vocazione. La monocoltura permette, attraverso processi di produzione intensiva e standardizzata, che utilizza massicciamente fertilizzanti e pesticidi, di ottenere profitti più economicamente vantaggiosi. Questa pratica, a vantaggio esclusivo delle multinazionali agricole, è una delle principali cause della moria di insetti impollinatori e della scomparsa della biodiversità.

Ricordiamoci che l’enorme lavoro di impollinazione di Api ed insetti pronubi contribuisce alla realizzazione del 90% della produzione mondiale di cibo. Su 100 colture 70 dipendono dal loro lavoro. Abbiamo quindi una responsabilità enorme ed un debito immenso verso questi insetti che ci aiutano a vivere.
Al bando quindi tutti i pesticidi chimici che vengono utilizzati per l' agricoltura di tipo industriale perché gli insetti, contaminati da fiori trattati con sostanze nocive o dalle polveri rilasciate durante la semina, subiscono danni al loro sistema nervoso centrale compromettendone la loro capacità: di raccogliere il polline, di saper ritornare verso l'arnia, diminuiscono la memoria olfattiva, aumentano la mortalità delle larve, rendono sterili le Api regine che, in cattiva salute, depongono poche uova e quindi mettono a rischio l’esistenza stessa della colonia.

Al bando la cultura delle monoculture. Perché la monocoltura della terra, ne impoverisce la biodiversità, causa l’estinzione degli insetti impollinatori che non trovano più nutrimento dalle specie vegetali proprie; determina, attraverso l’utilizzo intensivo di sostanze chimiche, l’antropizzazione delle acque e quindi la loro contaminazione causando la moria degli organismi viventi.

Spostando la lente di ingrandimento, inquadrando l’ambito italiano, i principali contesti apistici ci informano che il 2017 è stato un anno disastroso, il peggiore degli ultimi 35 anni per il mondo dell’apicoltura. Complici sono state le condizioni meteorologiche: aumento di giornate di pioggia e temperature basse, hanno ridotto il lavoro degli alveari inoltre, va aggiunto l’uso indiscriminato di sostanze nocive che ha fortemente condizionato la normale attività delle Api. Questi fattori hanno determinato la perdita della metà della produzione del miele, solo 10 milioni di chili a fronte di un'importazione di 23 milioni di kg. La metà del miele importato viene da paesi extra europei che aggirano le norme di sicurezza alimentare, in prima linea ci sono Ungheria e Cina.

Ma, parliamo anche di potenzialità e sviluppo. Attualmente in Italia esistono oltre 50 qualità di miele dovute alla diversità di colture che vi sono nelle nostre regioni. Mieli noti come quello millefiori o di castagno o di melata ma anche di timo, rosmarino o lavanda per non parlare del miele di cardo, di carrubo, di aneto ecc., ci sarebbe da parlarne in pagine intere della varietà e ricchezza del miele italiano, dalle grandi proprietà benefiche per la nostra salute.

Si stima, fonte Coldiretti, che lungo la nostra Bell'Italia sono sparsi, ad ogni altitudine e latitudine, circa 1,2 milioni di alveari condotti da circa 45.000 apicoltori tra professionisti e hobbisti. L'attività di queste sinergie produce più di 2 miliardi di euro alle coltivazioni per effetto dell'impollinazione. E’ un settore quindi quello apistico, che offre enormi potenzialità dal punto di vista economico-produttivo ed è una grande risorsa per favorire la salvaguardia ambientale e delle colture. Ma occorre un grande sforzo di operatori del settore, Enti locali, amministratori pubblici e privati, cittadini tutti, per far sì che vengano attuate politiche di salvaguardia, sviluppo e sostegno del mondo apistico e del mondo agricolo.

Alla prossima!


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Immagine di mia proprietà, realizzata da @pab.ink un ringraziamento speciale al team di @DaVinci.art

Fonti:

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[Disegno1] Di mia proprietà
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Sort:  

È un tema molto importante questo secondo me.. ricordo che per la tesina della maturità una mia amica era partita dal TTIP e aveva fatto una riflessione e analisi su alcuni pestitici.
Oltre ad essere importante, è anche una questione che non dovrebbe essere sottovalutata!

Ottimo post phage e soprattutto ben scritto e molto chiaro!

Veramente un ottimo post caro!
Le informazioni che hai inserito nel tuo scritto dovrebbero tutti farci riflettere sulla vera importanza Delle Alpi e su come, noi esseri umani, non facciamo altro che rovinare tutto quello che ci sta intorno con le nostre mani!
Bravo, spero che ci riflettano in molti.

Il problema non è molto nel rifletterci, ma ricordarselo il giorno dopo!!!

Post molto interessante.
Dovremmo davvero riflettere su come l'uomo distrugge tutto ciò che di sano c'è in natura. Dovrebbe esserci molta più informazione, molte più notizie come quelle che ci porti tu, forse così la gente si sensibilizzerebbe di più!
Bravo!

Tutti nel piccolo possono contribuire!



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