Rinascita
Chissà cosa si sente mentre sei sospeso in aria. Quando il tuo corpo è impotente, quando ti affidi al destino, al vento, al buio, quando concedi la tua vita nelle mani del niente.
Me ne sto qui da ore a cercare risposte.
Non so neanche cosa cerco. O cosa voglio. O si, lo so?
Mi alzo in piedi.
Le luci della città si vedono ancora meglio da così in alto.
Il cuore mi batte all'impazzata, le gambe tremano, la mia paura del buio si oppone all'oscurità.
È un paradosso, mi sento quasi viva!
Per un attimo vedo una scintilla in fondo alle tenebre. Ma sparisce subito.
Ma l'ho vista, e deve essere un segno. Deve essere il destino.
Chiudo gli occhi e mi volto.
Faccio un passo indietro. Anche con l'altro piede.
Mi lascio andare. E volo. Volo via.
Precipito, sempre più rapidamente. Sento freddo, tanto freddo.
Apro gli occhi e vedo le stelle. Tante lucine piccole.
Come quelle di Natale, penso.
Tutto si fa buio, so che tutto sta per spegnersi, so che sto per toccare le tenebre.
Respiro ancora. Per un ultima volta.
Sento il mio corpo. Il mio cuore.
Mi sento viva.
Jackson stava guardando quella donne da ore. L'aveva vista arrivare, sedersi sul muretto del ponte e osservare le luci della città.
Non aveva capito fin da subito le sue intenzioni, era una donna giovane, non poteva essere quello che pensava. Poi l'aveva vista alzarsi in piedi e osservare sotto di lei, verso le tenebre.
Per un attimo il suo animo l'aveva spinto ad uscire da dietro l'albero, ma si ritrasse subito. Forse la luna aveva fatto riflettere il pendente che aveva al collo perché la ragazza guardò proprio verso la sua direzione. Il ponte era molto alto, non poteva averlo visto, si ripeteva.
La vide sorridere, chiudere gli occhi e gettarsi.
Rimase paralizzato e sconvolto da quel gesto, nei suoi lunghi anni di vita non aveva mai visto qualcuno togliersi la vita.
Ma l'istinto venne in suo soccorso. E in soccorso della donna. La prese delicatamente ma con decisione un attimo prima che toccasse terra.
La adagiò sul prato sotto l'albero e la osservò.
Ne sentiva il battito cardiaco, era debole, ma era viva. Era solo svenuta.
Le spostò i capelli dal collo e si avvicinò. Il profumo di vaniglia lo infastidì, ma l'odore della sua pelle accese la sua sete.
Le accarezzò il collo, morbido, freddo. La sete si fece più forte, la gola bruciava, aveva bisogno di bere.
Appoggiò le labbra sul suo collo, era pronto a dissetarsi.
Un battito del cuore della donna lo fermò, colpendo dritto alle orecchie. Aveva ripreso vigore, batteva forte. E lui si fermò.
Osservò la donna. Ancora era incosciente.
La prese tra le braccia e la portò via.
Nelle ore successive stette ad osservarla, senza muoversi o allontanarsi.
L'aveva portata a casa sua e l'aveva messa al caldo sotto le coperte.
Nonostante non gli servisse più da anni, non aveva abbandonato quella casa e aveva lasciato tutto com'era.
La donna si svegliò solo il giorno dopo.
Quando aprì gli occhi, Jackson rimase colpito dalla profondità che vi intravede.
Quella donna era bellissima, pensò.
Capelli rossi, un po' sbarazzini, occhi di un intenso marrone chiaro, delle fossette intorno alle labbra carnose.
La donna sussurrò qualcosa spaventata e scese dal letto appiattendosi al muro.
"Chi sei tu? Dove sono? Cos'è successo? Non capisco. Io dovrei essere mo-mo-morta!"
L'uomo, a debita distanza, la guardò rapito dritto negli occhi. C'era qualcosa di diverso in lei. Non aveva mai visto uno sguardo così intenso, non aveva mai sentito qualcosa di così forte. Una sensazione più forte della sete di sangue.
"Mi chiamo Jackson. Ero sotto il ponte. Ti ho vista buttarti giù. E ti ho presa.."
La donna dopo alcuni minuti di silenzio, si scostò dal muro piazzandosi davanti l'uomo.
"Con quale diritto hai fatto una cosa del genere? Con quale diritto mi hai presa? Con quale diritto hai scelto per me? Io volevo morire. Io ero lì per morire"
L'uomo restò allibito. Senza parole. Quella donna emanava una sicurezza che non aveva mai visto.
"Perché hai questa sete di morte?" le chiese improvvisamente.
La donna lo guardò dritto negli occhi.
"Questa non è la vita che voglio. Mi sento morta dentro e non voglio più sentirmi vuota. Non voglio più camminare senza uno scopo, non voglio più guardarmi in giro e vedere grigio."
Jackson rimase colpito da quelle parole.
Da quando trecentocinquanta anni prima era diventato un vampiro, aveva provato quelle stesse sensazioni.
L'adrenalina iniziale, l'immortalità, l'onnipotenza, la foga della caccia, la bellezza dell'arrivo della sete..ben presto tutto era finito. Era piombato in una vita asettica, in una routine di caccia, sete di sangue e di uccisioni che a mano a mano l'avevano spento.
Non riusciva, da tempo, a trovare nessuna cosa bella che potesse dare un senso, uno scopo, a quella vita immortale che gli era stata data.
"Capisco queste tue parole meglio di quanto tu possa pensare..." esordì. E le racconto tutto della sua vita e del suo animo.
Immagine Creative Commons cc0, fonte
..circa 163 anni dopo
Jackson teneva Anette stretta tra le braccia.
Si trovavano in cima al Rockfeller Center.
Erano lì da qualche giorno per festeggiare il nuovo anno in arrivo.
New York in quel periodo era bellissima. Le luci di Natale rendevano quel posto quasi magico. E lei era tornata ad amare quel periodo dell'anno.
Jackson le baciò il collo. L'odore inconfondibile di vaniglia lo fece sorridere.
"Sai che ancora mi manca sentire l'odore del tuo sangue? Il profumo della tua pelle umana, l'adrenalina di dover combattere la sete e non dissanguarti?"
Anette sorrise e gli diede una pacca sul braccio muscoloso che la teneva stretta, divincolandosi.
"Come sei romantico amore mio. Hai dovuto resistere solo un anno dai! A me, comunque, non manca affatto.
Quel giorno, su quel ponte, la vecchia Anette è morta. E una nuova Anette è nata.
Tu mi hai donato la cosa più bella che potessi regalarmi: me stessa. Quel giorno avevo dato tutto per perduto e non vedevo uno scopo. Oggi grazie a te sono tornata ad assere la donna che ero e che avevo perso.
Oggi ho sete di libertà, ho sete d'amore, ho sete di scoperte, ho sete di respirare e vivere. Grazie a te e alla tua scelta di quel giorno, nonostante tutto sia diverso e talvolta complicato, ho trovato il mio posto nel mondo. Oggi sono diventata forte. E non solo fisicamente.
Oggi ho il controllo su me stessa, sulla mia sete di sangue e ho scoperto di potermi controllare e fare tutto ciò che voglio.
Grazie a quella tua scelta oggi posso girare il mondo, aiutare le persone, aiutare gli animali. Oggi grazie a te posso sognare in un mondo migliore e posso contribuire in prima persona.
Tu mi hai dato speranza. Ma soprattutto amore mio mi ho donato una cosa immensa : la sete d'amore. Non smetterò mai di sentire il bisogno delle tue mani, la necessità di guardare i tuoi occhi neri, l'arsura per la mancanza di un tuo bacio."
L'uomo la strinse di nuovo tra le braccia e persero entrambi in quell'abbraccio.
Partecipo con questa storia al theneverendingcontest n-18-s3-p4-i1 di @spi-storychain.
Tema: La sete
Ambientazione: Una grande metropoli
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Logo realizzato da @ran.koree
Come fa a controllare la sete e ad aiutare la gente e gli animali? Ogni tanto dovrà pur farne fuori qualcuno, no? Anette mi sa che è come me: 9 volte su 10 mangia vegetariano, ma alla decima volta il panetto con il salame non glielo toglie nessuno XD Nel senso che predica bene fino ad un certo punto, poi razzola male :D Hai ceduto al "fascino" (si fa per dire eh) dei vampiri che si innamorano?? Ahahahaha... ;)
Va raccontata anche la storia di quei vampiri che fingono di essere umani che fingono di essere vampiri ;)
(potrebbe nutrirsi di persone e animali nell'attimo dopo che muoiono..per esempio!)
Eh si, almeno l'amore, è universale e per tutti.
Non possono bere da creature morte, anche se appena morte. Stanno malissimo
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Vampiri alternativi! La fantasia...ahhahaha!
😝😝miii povero conte giaculaaa minchiaaa 😂😂 dai, a parte tutto è un bel racconto, molto romantico! Fa venire voglia di limonare con una bella vampiretta svedese!
Ahahah, il conte Dracula si deve mettere al passo con i tempi :P
Ma si sotto l'anima oscura un po' di romanticismo ci vuole.
Grazie per aver letto e detto la tua (e hai ragione lo sai :P e lo so haahha)
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Veramente molto bella la tua fantasia, quando la lancia libera al galoppo, gran bel racconto, cara @pawpawpaw
Grazie mille carissimo.
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