Nedelya

Su Avalon tantissime leggende canterò
alcune dimenticate
alcune romanzate
alcune persino infondate
ma stasera con una speciale vi sorprenderò.
Un antico popolo, si narra, esisteva
che con forza e orgoglio alle guerre resisteva.
Si narra di una Regina forte e impetuosa
e della sua lama luminosa
e di un Re giusto e coraggioso
e del suo arco dal potere clamoroso.
Canterò del loro enorme dimenticato segreto
e di farne parola con qualcuno io vi vieto.
Di generazione in generazione
un potente artefatto
di impossibile bellezza e descrizione
qualsiasi parola mi renderebbe insoddisfatto
ma rendo qui pubblica la sua banalizzazione.
Una corona di corna intrecciate di cervo
qualsiasi drago ne faceva servo.
Avete ben capito!
Questo è lo stupore con cui la mia canzone aveva esordito!
Il popolo dei dominatori di draghi
regnava in pace sulla terra dei laghi
ma gli anni passavano
e sempre più guerre in quelle lande arrivavano.
Si dice che l'ultimo dominatore dei draghi in tempo di guerra
avesse nascosto la sua prole e la corona nell'entroterra.
Non si sa con certezza se questo popolo sia veramente esistito
o quale destino per la corona sia stato concepito
ma se questa canzone vi è piaciuta
di una piccola moneta sarei compiaciuta.

_{un mio schizzo - la corona}

Nedelya era fuori dal castello, stava sistemando il piccolo gruzzoletto appena preso. Quella canzone l'aveva scritta lei, una sera dopo un brutto sogno. Quando non combatteva al fianco dei suoi compagni, Nedelya si dilettava a scrivere e cantare canzoni nelle corti dei paesi e delle città in cui si fermavano.
Quella canzone, in particolare, aveva qualcosa di speciale. Quando l'aveva cantata e suonata la prima volta, era sembrata una magia. Il violino sembrava aver preso vita e suonare da solo, la sua voce sembrava sovrannaturale.
Non capiva perché, ma la sentiva proprio sua.
Si diresse verso la locanda dove alloggiavano e si chiuse in camera, senza neanche salutare i compagni. Da sotto il letto tirò fuori la borsa e ne guardò il contenuto, una corona di corna di cervo.
"Perché io?"

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Diversi anni prima...

Nedelya era una bambina bellissima, bellezza presa dalla madre, Cassandra, una nobile Halfling. Il padre, Arcadius, era un re, anzi il re, il re del popolo dei dominatori di draghi. Il loro popolo, da generazioni, dai tempi dei tempi, possedeva un potente artefatto, una corona di cervo intrecciate. Non erano noti a tutti i poteri di questa corona, ma quello che era il potere più grande, tutti lo conoscevano. Chi la indossava, o il re o la regina a seconda del momento e delle scelte familiari, acquisiva il potere di controllare i draghi. C'erano stati tempi terribili in cui essa veniva usata solo come arma di distruzione, ma c'erano stati anche tempi, più recenti, in cui il suo potere, per scelta, non era stato utilizzato, regnando invece in pace. Il padre di Nedelya apparteneva a quella dinastia. Il trisavolo del padre di Arcadius, diventato re giovanissimo, neanche maggiorenne, aveva deciso di non usare la corona e i suoi poteri in cambio solo di un'isola dove poter vivere in pace e libertà con il suo popolo, lontano da guerre e distruzione. Si erano rifugiati in questa isola e per anni avevano vissuto in prosperità e tranquillità, con il re che portava la corona ma senza farne uso. Il mondo si stava scordando di quella corona e del suo potere, il ricordo di tempi passati si stava affievolendo.
Ma i tempi stavano cambiando, le guerre si stavano facendo sempre più brutali e vicine.
Pochi mesi dopo la nascita della figlia, Arcadius divenne re, dopo che il padre era stato ucciso in un'imboscata. Arcadius la sera stessa aveva convocato il suo popolo e insieme con i consiglieri aveva deciso che la mattina dopo , mentre un piccolo battaglione sarebbe rimasto a difendere il territorio, il resto del popolo sarebbe partito verso le montagne, in direzione poi di Mahtog, la capitale degli Halfling.
Ma i nemici ricevetterò rinforzi e li attaccarono la sera stessa. Arcadius prese moglie e figlia e fuggì verso le montagne, seguito solo dalla balia e da pochi fedeli servi. Doveva salvare la corona e la sua famiglia, Nedelya era il loro futuro, la loro speranza.
Nella notte raggiunsero le montagne, Mathog e le sue luci si vedevano già. Felici, si addormentarono.
Ma al loro risveglio Arcadius si accorse che erano stati circondati, i servitori uccisi. Allora, senza pensarci, prese una decisione. Usò una potente magia che permise alla sua famiglia di vivere, ma che lo uccise. Aveva teletrasportato la moglie e la figlia fino alla città, dando nel frattempo fuoco alla radura in cui si trovava. I nemici, credendoli morti, si ritirarono tornando al campo base.
Cassandra e Nedelya si ritrovarono fuori dalle mura di Mahtog. La halfling stringeva tra le braccia la figlia, piangendo, ai suoi piedi la corona del marito. Aveva capito cosa aveva fatto per lei e la loro figlia.
Con un sospiro prese la corona e la nascose tra le pieghe della gonna ed entrò in città.
Nedalya crebbe felice e spensierata, la guerra non era arrivata fino a li. Cassandra aveva trovato qualche anno dopo da quella notte, un uomo da amare e costruì una nuova famiglia. Nedelya e i suoi cinque fratelli vennero iniziati all'arte della musica e crescendo accompagnarono il padre, il Bardo della città, nelle varie feste dei paesi limitrofi. A lei, la madre aveva costruito uno splendido violino e lei con orgoglio lo portava sempre con sè.
Né il bardo né gli altri Halfling né nessuno in città, né la figlia stessa, sapevano chi fosse in realtà Cassandra, si era presentata come una viandante e tale rimase fino alla sua morte.

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"Perché io?"
Nedelya si faceva spesso quella domanda. Sua madre, in punto di morte, le aveva dato quella corona, dicendole che lei avrebbe avuto un destino grandioso e quella sarebbe stato il suo mezzo, al momento giusto avrebbe capito.
"Perché io? A cosa serve questa corona? e che cavolo di futuro grandioso mi aspetta?"
Ma non aveva risposte, solo tante altre domande. Rimise la borsa sotto al letto e si addormentò.

_{un mio schizzo - Nedelya}

Ho partecipato molto volentieri al contest di @deusjudo, anche se non conosco affatto il mondo di D&D, mi piace moltissimo dare libero sfogo alla mia fantasia.