La ruota panoramica
Ero quasi arrivata, vidi la ruota panoramica farsi sempre più vicina.
Mi venne da pensare alla vacanza fatta due anni prima, e sentii la voce di Matteo come se fosse stato in macchina con me proprio in quel momento.
"Mamma! Mamma! Guarda! C'è una ruota! È gigantesca!"
Mi venne da sorridere. Aveva 5 anni ma era vispo e sveglio come uno di dieci.
Giovanni, invece, era stato silenzioso tutto il viaggio. Lui avrebbe voluto essere li con gli amici ovviamente! Ed invece c'eravamo noi, i suoi genitori e il fratellino pestifero. Ma alla fine, dentro il parco, si era sciolto anche lui ed era stato un bellissimo viaggio di famiglia...
Arrivai all'ingresso di Mirabilandia nel primo pomeriggio, nonostante l'estate non fosse ancora iniziata c'era già tantissima gente.
Feci la fila, presi il biglietto ed entrai.
Sospirai. Guardai la gente in torno a me. Ho sempre adorato quel posto, l'allegria si respira dappertutto.
Passo l'ora successiva tra montagne russe e barchette che girano in acqua. All'inizio mi sono sentita strana, con gli occhi di tutti addosso. Ero una quarantenne da sola in giro per un parco divertimenti. Invece poi mi sono accorta che nessuno prestava attenzione a me, tutti concentrati sulle loro attività, e mi rilassai.
Feci più o meno quasi tutte le attrazioni, addirittura due volte il Katun, il mio preferito. Mi accorsi dello scorrere del tempo solo quando guardai l'orologio molto più tardi e vidi che erano già le cinque del pomeriggio.
In lontananza si stagliava su tutto il parco la ruota panoramica. Proprio come il mio Matteo, amavo quell'attrazione.
Fin dalle prime volte che l'avevo vista me ne sono sentita attratta.
Mi piace la tranquillità, la calma, il silenzio che c'è, contrastando tutto il resto delle attrazioni e l'essenza stessa del parco stesso.
Decisi di fare qualche giro sulla ruota, fino alla chiusura del parco. Era la chiusura perfetta della mia giornata...della mia fuga per essere onesti.
Quella mattina avevo chiamato il capo inventandogli che stavo male e che avrei preso qualche giorno di malattia, scusandomi per il poco preavviso. Ma ero sempre stata una lavoratrice modello, lavoravo tanto, mi davo da fare e non creavo mai problemi, perciò il capo fu tranquillo, dei giorni mi sarebbero stati concessi senza troppi problemi.
Accompagnai i ragazzi a scuola, cosa strana visto di solito prendevano l'autobus, ma nessuno fece domande.
Tornai a casa, presi qualche contante, infilai in un borsone dei ricambi e lasciai un biglietto accanto al telefono di casa:
"Starò via per un po."
Le quattro ore di viaggio erano state le più difficili. Non avevo mai fatto una cosa del genere, neanche da ragazzina.
Ero stata sempre diligente e crescendo avevo fatto tutto secondo i canoni, lavoro, famiglia, casa. Tutto molto tranquillo, tutto nella norma.
Ma negli ultimi giorni, prima di quella fuga qualcosa non andava, un malessere mi cresceva dentro, dentro lo stomaco, dentro la testa.
Salii sulla ruota panoramica e feci il primo giro. Era sempre un'emozione indescrivibile.
Stare così in alto, vedere le persone sotto come formiche, l'orizzonte senza fine...
Decisi di fare anche un altro giro, avevo ancora del tempo. Anzi, avevo proprio tutto il tempo che desideravo!
Le porte stavano per chiudersi quando entra una signora anziana tutta trafelata.
"Posso salire con lei? I miei nipoti sono lì, in quella avanti, ma vogliono stare da soli!"
Le dissi che poteva accomodarsi tranquillamente. Non ero molto contenta della cosa, avrei voluto dirle di no, che volevo stare sola, ma non lo feci.
Nei dieci minuti successivi non si fermò neanche un attimo di parlare, raccontandomi la storia della sua vita, dei suoi figli, dei nipoti, della vecchiaia. Finché decise che era il momento di concentrare l'attenzione su di me.
"E lei? Dove sono i suoi figli? Dietro?" mi disse voltandosi verso l'altra cabina.
"Sono in giro a divertirsi.." le risposi prontamente guardando verso il paesaggio sotto.
Ma non avevo voglia di mentire.
"Sa che c'è? Sono qui da sola, i miei figli sono a casa con mio marito."
"Mmmm e come mai?" mi chiese sorpresa.
"Sono scappata! Una fuga dalla vita quotidiana"
"Non sta bene a casa?" mi chiese squadrandomi "qualcosa non va?"
Decisi che era il momento per liberarsi. Forse parlarne con una sconosciuta avrebbe aiutato.
"Fondamentale no. Va tutto bene, sono io che non vado. Sono io che non mi sento bene. Mi sono persa. Non so chi sono, non so cosa voglio. Mi sento un burattino in mano di qualcuno. Mi sveglio, vado a lavoro, torno a casa, sistema casa, prepara la cena per i figli, sistema casa, crollo sul divano vai a letto e domani è un altro giorno. Sempre le stesse cose. A lavoro mi faccio il culo da anni senza nessuna prospettiva di futuro migliore. a casa mi faccio il culo e i miei figli, sempre più grandi mi danno per scontata su tutto. Mio marito lo sto perdendo, buona anima, per quanto sia comprensivo.
Mi sento di aver perso il controllo della mia vita, di non averne le redini. Mi sembra di stare a guardare impassibile lo scorrere del tempo, di stare a guardare da fuori la mia vita. Mi sento in sospeso, non so cosa provo Sono fortuna, ho un lavoro, una famiglia, una casa. E tanto amore. Ciò che ho sempre desiderato. Ma non sono felice, ma neanche triste. È come se stessi per fare un passo verso l'ignoto, ma non so perché o di cosa possa avere paura..."
"Tesoro, ti parlo come se tu fossi mia figlia. Passerà. Succede un po' a tutti sai? È un periodo di assestamento, un periodo dove si perde un attimo se stessi per poi ritrovarsi, più forti di prima. È semplice lo scorrere del tempo che appesantisce le nostre membra e i nostri pensieri. Siamo esseri semplici ma complessi, strani direi. E il tempo che passa influisce in modi strani. Ma basta reagire, trovare la scintilla che accantona questo pensiero dal tuo cervello. E sai cosa devi fare? E più semplice di quel che pensi. Trovare del tempo per te, ritrovare le tue passioni e le cose che ti piacciono fare. In fondo lo sapevi già, hai già iniziato, con oggi, qui.
Continua la tua vita come sempre, ma cerca di scoprire quali sono le cose che ti stimolano, ti estraniano dalla realtà, cercati ogni giorno una piccola fuga dalla routine. Basta poco, a volte anche solo qualche minuto, a volte qualche ora, a volte qualche giorno, a volte un parco dei divertimenti." disse strizzando l'occhio.
Rimanemmo in silenzio per un po', godendoci il calare del sole e il silenzio del parco che si stava svuotando.
Quando la nostra cabina fu in posizionamento scendemmo.
La signora mi prese per mano stringendola.
" Vedrai che andrà tutto bene. Ti do un altro consiglio però. Parla con tuo marito, lui più di altri capirà, e se non lo farà, parlarne con lui ti aiuterà molto. Sii forte e vedrai che la felicità tornerà a bussare nel tuo cuore.
Sai che diceva il Dalai Lama?
La forza interiore è la protezione più potente che hai. Non aver paura di assumerti la responsabilità della tua felicità."
Mi mandò un bacio volante e con quella frase mi lasciò rincorrendo i nipoti che si erano già dispersi.
Sorrisi.
Buffa la vita. Ero venuta qui proprio per un momento di svago, per stare qualche giorno lontana e sola, ma non avrei creduto che mi fosse servito veramente a qualcosa.
Invece quella fuga mi aveva portata a quella nonnina sprint che con le sue parole aveva aperto uno spiraglio di luce in me.
Forse il mio burattianio non è così cattivo...
Guardai un ultima volta la ruota panoramica, ormai vuota. Era magica, io lo sapevo, l'ho sempre saputo.
Con passo lento ma deciso tornai alla macchina. Era già sera inoltrata.
Proprio in quel momento mi arrivò un messaggino. Era mio figlio, il più grande.
Mamma, quando torni a casa?
Sto tornando amore mio. Sto tornando.
Tutte le foto sono di mia proprietà
Con questo racconto partecipo al theneverendingcontest
n° 11 S1-P3-I1 di @spi-storychain.
Tema:
Fuga
Ambientazione:
Parco divertimenti
Logo realizzato da @ran.koree
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Che bello!
Grazie mille :)
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Un racconto molto dolce e positivo. Brava Paw 😍 Che ricordi Mirabilandia 😃
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Mamma mia davvero che ricordi! Mi è venuta voglia di salire sul Katun! Il mio preferito! :)
Grazie per aver letto :*, commentato e apprezzato la mia storia.
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Veramente un bel racconto...sono andato a vedere cosa è il Katun😀...mi è arrivato il sangue alla testa😵🙃🎢 Saluti Kork75 🤗
Ah io lo adoro! :)
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Non è autobiografica, vero?? :D
BelloBello!!!
Non ho 40 anni :P quindi direi no..
O almeno non tutto :P magari qualcosa di vero c'è..chissà.
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in ogni leggenda c'è un fondo di verità ;)
Bravo! capisci a me! ;)
In fondo quando scriviamo mettiamo sempre pezzi di noi.
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Bellissimo, come tuo solito, quando parti per questa tipologia di racconti, sei davvero una grandissima interprete, cara @pawpawpaw.
P.S.: l'ho fatto solo una volta, il Katun, tanti anni fa, ed ho chiuso gli occhi per più della meta del tragitto, MAI PIU'!!!!
Ahaha daiiii! Ti facevo un tipo da Katun! XD
Grazie mille per i tuoi soliti gentili complimenti.
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Sempre molto curiosi i tuoi racconti!!! :-D
Grazie mille! :)
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Sei sempre una scoperta! piacevolissima lettura prima di andare a letto! Brava 😍
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Grazie mille ❤ ❤ ❤ ❤
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Wow ♥ wonderwheel ♩♬
thanks for visiting bluengel posting ! :)
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Thanks to you for being passed from my blog :)
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Friend, beautiful, wonderful, I wish you success.
Thanks!!!!! :)
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La routine ed il benessere mediocre possono essere la più dolorosa delle gabbie dorate. Non perdere mai quel pizzico di ego un buon rimedio.
La routine uccide tutto vero!
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