Il primo pranzo

in #ita6 years ago (edited)

Sicilia, Estate 1987

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Immagine Creative Commons cc0, Fonte

Maria si era guardata allo specchio ogni volta che poteva. Aveva cotonato quel suo ciuffo un milione di volte ma ancora non ne era soddisfatta. Non si piaceva. Era agitata. Era in ansia. Ma era bellissima. Di una bellezza fresca e pura data dai suoi tredici anni.
Quello non sarebbe stato un pranzo come gli altri, quella non sarebbe stata una giornata come le altre.

Come tutte le mattine si era svegliata poco dopo l'alba per aiutare la madre con le faccende di casa, quel giorno molto più approfondite del solito.

Era andata al mercato per comprare le verdure fresche al solito bancone di don Peppino, il più affidabile e il meno caro. Poi era andata da Pino a comprare del petto di pollo e delle salsicce.

Tornata a casa era andata su in terrazza ad aiutare il padre a preparare le pizze. Maria aveva molti pensieri per la testa, ma come allora era stata zitta, lei famosa per non farlo mai. Il silenzio regnava tra di loro. Anche il padre aveva la sua bella dose di pensieri. Lavoravano e basta, in perfetta sintonia come sempre.

Quando mancava poco meno di mezz'ora a mezzogiorno Maria e sua madre si dedicarono alla tavola. Ognuno aveva il suo solito posto, ma quel giorno c'era un ospite che avrebbe stravolto le loro abitudini perciò stavano cercando di accontentare un po' tutti. Ma non era facile. Ognuno dei quattro fratelli voleva stare accanto all'ospite, che indiscutibilmente sarebbe stato alla destra del capotavola, posto del padre.

A mezzogiorno meno cinque era tutto pronto. L'odore del basilico della salsa si era sparso per tutta la sala. Maria cominciava ad essere più ansiosa che mai.
I fratelli si erano seduti al loro posto, la madre saltava da una pentola all'altra in cucina per controllare sale e speziatura, il padre era seduto sulla sua poltrona a guardare delle corse di biciclette, il suo passatempo preferito. Quando suonò il campanello, spende la tv e si alzò in piedi facendo cenno alla figlia di andare alla porta.

Maria andò ad aprire. Quel corridoio che divideva la sala dalla porta d'ingresso le sembrò infinito.
Prima di aprire si sistemò ancora una volta il ciuffo cotonato e i suoi nuovi jeans a vita alta. Un regalo inaspettato della madre.

Alessandro, dall'altra parte della porta a vetri la intravedeva, bussò alla porta.
Quando la ragazza aprì la porta, il ragazzo rimase sbalordito. L'aveva sempre vista bella, ma quella mattina lo era ancora di più. Persino un leggero ombretto azzurro abbelliva il volto della ragazza dai riccioli d'oro.
I due ragazzi non dissero nulla ma si salutarono con un fugace bacio sulla guancia.

Nel frattempo il padre si avvicinò e si presentò. A sua volta il ragazzo, un po' imbarazzato, e quasi impacciato, si presentò e porse al padre dei regali che aveva portato.
Una forma di formaggio e due conigli.

Portarono tutto alla moglie, che, felice, ripose i doni in cucina e in men che non si dica si presentò e fece accomodare tutta la famiglia.

Solitamente, i loro pranzi erano silenziosi. La tv spenta e la famiglia dedita a consumare il pranzo in rispettoso silenzio. Se qualcuno diceva una qualche frase di troppo, sarebbe stato guardato male dal padre, ma stavolta era diverso, era proprio lui a parlare. Tutti erano in silenzio, tranne lui che porgeva domande e l'ospite che rispondeva.
Di tanto in tanto, Peppa, la moglie, chiedeva all'ospite se quello che stava mangiando gli piaceva, se era buono e se ne voleva ancora. Si scusava se non c'era molto, ma loro erano in tanti e le possibilità erano poche.
Poi tornava il silenzio, interrotto solo da altre domande del padre.
Maria dal canto suo, non aveva assolutamente intenzione di interrompere quel silenzio.
Osserva intenta suo padre fare il terzo grado a quel ragazzo seduto davanti a lei, quel ragazzo che si stava ufficialmente presentando alla famiglia per ufficializzare il loro fidanzamento.

Era la prima volta che davvero quel solito silenzio durante i pranzi e le cene non le pesavano. Il solito fastidio di quella situazione era stata sostituta dall'emozione e dalla consapevole che quel ragazzo davanti a lei sarebbe entrato nelle loro vite e nei pranzi, e magari anche alle cene, a venire.

Il pranzo passò lentamente, e tra domande, risposte e occhiate tra i fratelli con la sorella, avevano mangiato e finito tutto. Avevano persino assaggiato il formaggio portato dal ragazzo, che con orgoglio aveva raccontato come lui e i suoi fratelli, insieme al padre, in fattoria, producessero formaggi, ricotte e altri prodotti.

Quando era arrivato il momento del dolce, si era alzata lei, quello era sempre stato il suo compito.
Aveva portato la cassata in tavola e aveva diviso le varie porzioni, facendo attenzione a porre il pezzo più grosso, come suo solito, al padre.
Per ultima servì se stessa, come tutte le volte.
Solo una volta, poco prima del dolce, incontrò gli occhi del ragazzo, che con fare deciso, le fece un cenno quasi impercettibile per rassicurarla.

Finito il dolce, madre e figlia si dedicarono alle faccende, mentre gli uomini rimasero a tavola a scambiare chiacchere.
Era il momento dei fratelli do fare domande e conoscere il nuovo arrivato.
Maria sbirciava dalla finestrina della cucina.
Di solito il padre avrebbe riacceso la tv mentre i fratelli si sarebbero dispersi alla ricerca delle proprie donne. La casa sarebbe rimasta in silenzio, interrotta solo dal telecronista e i suoi racconti di ciclismo. Stavolta era diverso. La tv era ancora spenta, i ragazzi erano ancora tutti li, e un'aria più leggera si era sparsa per tutta casa.

Incrociò lo sguardo di Alessandro. I due non abbassarono lo sguardo, anzi, una conversazione muta attraversò i loro occhi.

Quello sarebbe stato solo l'inizio.
L'inizio della loro vita insieme.
L'inizio una serie di pranzi insieme alla nuova famiglia.

Ma quello era stato in assoluto un pranzo speciale. Semplice e quasi assurdo, ma era stato il loro primo pranzo insieme. E lo avrebbero ricordato per sempre.

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Tratto da una storia vera...

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Con questo racconto partecipo al theneverendingcontest n° 5 S5-P1-I1 di @spi-storychain.

Tema: Pranzo in famiglia_
Ambientazione: _Dal 1970 in poi

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Logo realizzato da @ran.koree

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Un pranzo indimenticabile!

Decisamente! :D

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Bello, con un lieto fine che non guasta mai, almeno a livello personale, gradevolissimo racconto, cara @pawpawpaw, complimenti

Eh si, finalmente un lieto fine. I due giovani ragazzi hanno fatto 25 anni di matrimonio l'anno scorso :)

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... e ancora giovanissimi!!! bello!

Eh si :)
Grazie mille!

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Chissà che emozione anche per i genitori! Non deve essere facile incontrare qualcuno che potrebbe diventare tuo genero...

Beh all'epoca non era facile affatto, con un suocero come quello anche peggio :P non era diciamo il massimo della tenerezza..

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Direi che comunque è andata bene :)

Direi proprio di sì :D

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Che bella storia! Ma davvero nel 1987, c'era che si fidanzava ufficialmente a soli 13 anni?! Questo dettaglio mi ha lasciato un po' basita...

Eh si! Almeno, in Sicilia era la prassi :)

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Bo, insomma... dipende! Io avevo un anno all'epoca, ma già un minimo di modernità c'era. I miei e tutti i loro coetanei avevano almeno venti, venticinque anni quando si fidanzarono e sposarono. Per le storie fra tredicenni devo chiedere di solito a mia nonna, ma probabilmente gli anni '80 sono stati un'epoca di transizione in cui vecchio e nuovo modo di fare si fondevano ed erano accettabili e criticabili entrambi.

Eh si devi considerare che i genitori erano comunque degli anni 40 :) e sicuramente erano di vecchio (e duro!) stampo!

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Molto duro! Ma a parte una sincera difficoltà a mandar giù la congruenza fra storia e data (mamma mia, quanto sono vecchia!!! Così mi ci sento di più!!!) il racconto è delizioso ed emana quel fresco odore di amore vero che oggi è così raro da crederlo impossibile.

Mia madre è del 73 e mio padre del 68 :)..così ti faccio sentire più vecchia? 😱
Comunque si, il loro è uno di quei amori e legami da film! Sicuramente un esempio e una speranza per me.
..c'è da dire che quella durezza e quella mentalità mio padre, con me, figlia femmina, se la porta dietro ancora oggi, e siamo nel 2018!

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No, vabbè! Ma sono giovanissimi! WOW!

Si :) e il vantaggio di fare una figlia a 18 anni è che spesso ci scambiavano, soprattutto quando eravamo più giovani, per sorelle :D

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Io arrivo tardi purtroppo in questi ultimi giorni sono molto assente da steemet è il tempo che mi manca. Vengo però sempre poi a cercare i tuoi post perché leggere le tue storie x me è sempre emozionante. Poi ancora più bello in questo caso che sua frutto di una storia vera. Che bello!

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Ti ringrazio per la tua fiducia e costanza. Mi fa davvero molto piacere!

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