L'agrodolce
Come un’insalata in cui si accosti una verdura dal sapore amaro col dolce di un frutto. Ad esempio una delle mie preferite, quella di radicchio e arance:
per quattro persone bastano una pianta grande di radicchio tondo di Chioggia, due o tre arance grandi e 400 g di olive nere (del tipo preferito); una volta sbucciate le arance, vanno tagliate a pezzi grossolani in modo che il succo condisca il radicchio, cui potrete aggiungere sale, olio EVO e aceto balsamico a piacere.
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Oppure le classiche cipolline, di cui vi do la ricetta di mia nonna:
cipolline, 500 g - burro, 30 g - prosciutto tritato, 30 g - una cipolla piccola tritata - aglio, 2 spicchi - zucchero, 2 cucchiai - aceto bianco, mezzo bicchiere.
Cuocere il prosciutto col burro, la cipolla e l'aglio, finché formi un sugo denso; togliere l'aglio, unire le cipolline, lo zucchero e l'aceto e cuocere per circa 30 min. a fuoco lento.
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Le persone dell'altra categoria ti diranno che la frutta e il dolce loro li mangiano a fine pasto, o a merenda, secondo categorie ben distinte, sul palato e nella vita.
Un omone
grande e
grosso
che fa la voce
POSSENTE
ma nasconde
dolci, umane
fragilità...
minuta e vivace
come un
folletto
di cui
scopri
energie
da
GIGANTE...
Mi affascina il rovescio della medaglia, il tornante dietro l'angolo nascosto della strada, quello che mi interroga e mi mette in discussione, quello che mi rilassa e insieme mi scuote. C'è un verso che adoro in una canzone che adoro di un artista che adoro, che parla della "nostra corona di stelle e di spine":
La nostra debolezza e la nostra forza, ciò che sappiamo fare e ciò che invece non ci riesce mai, il bianco e il nero, la gioia e il dolore. Ma anche il bianco che è bianco perché esiste il nero, e la gioia che è gioia perché esiste il dolore.
Niente e nessuno che non ci sia caro al cuore è in grado di farci male davvero, e non solo perché conosce i nostri punti più fragili, ma soprattutto perché un giorno siamo stati noi a dargli la chiave di una porta nascosta, giù nell'anima. Gli abbiamo dato lo scettro dei re e degli araldi, perché da quella persona ci aspettiamo rispetto, lealtà, dedizione, stima.
Come nell'amore, estasi e baratro. "Eros che scioglie le membra mi scuote nuovamente: fiera dolceamara, invincibile”, dice la poetessa greca Saffo nel VI sec. a.C.
Come nell'amicizia, salvezza e condanna. Stavolta è Cicerone che ci dà una mano: "Chi guarda infatti un vero amico guarda come un'immagine di se stesso. Perciò gli assenti sono presenti, i poveri sono ricchi e i deboli sono forti e, cosa più difficile a dirsi, i morti vivono: tanto li accompagna l'onore, il ricordo, il rimpianto degli amici".
Ma chi di noi non ha provato lo smarrimento del dissidio con un amico? La strada che, d'improvviso, si fa buia e ripida? Ma come, noi che ridevamo delle stesse cose, noi che ci dicevamo l'essenziale con uno sguardo, senza bisogno di parole? Ora, amico mio, dove sei ora?
Quando è accaduto, ho ripensato all'agrodolce. I contrasti sono l'anima della vita quando questa si fa impegnativa, cioè quando diventa interessante e stimolante e limitarsi a piangere non porta da nessuna parte. Che cosa ho fatto io per provocare il contrasto? Che cosa posso fare ora per sanarlo? Perché perdere un amico, lasciarlo andare via, è un'idiozia che nessuno dovrebbe commettere.
"Glucopikron" è il termine che usa Saffo, ricordo bene?
Γλυκυπικρον, yessss 😘
Io non so chi è Bonhoeffer ...ma so chi è Shrek! :)
Eccerto.
Agrodolce slurp! Le amicizie vengono sottoposto a stress. Fa parte della vita. Ma per fortuna c'è sempre uno spazio per l'invocazione come diceva il grande Dietrich bonhoeffer. Uno spazio dove si chiede aiuto, perdono e solidarietà. La ricetta delle cipolline la rubo :)
Per questo l’ho scritto, perché chi sa e chi può rubi dalle mie parole quello che vuole. Un bacio a te e a Bonhoeffer.
Honey, non mi hai mai fatto le cipolline in agrodolce, che adoro. Vergogna! :-)
Honey, è vero, ma è per evitarti stress al colesterolo 😘