Diavolo di una donna!

Giorni fa, su Facebook, una mia amica ha pubblicato un post con la seguente frase: "Sois le genre de femme que, quand tes pieds frôlent le sol chaque matin, le diable se dise: et merde, elle est debout." Che, tradotta, significa "Sii il genere di donna che, quando i tuoi piedi toccano terra ogni mattina, il diavolo si dica: cazzo, si è alzata".
Così mi sono messa a pensare a quali donne io conosca che rientrino in un simile genre e, a parte mia nonna buonanima che era solo una grande scassaballe, non me n’è venuta in mente nessuna. Certo, io per prima ci provo a vivere in modo da rompere i cabasisi al diavolo, ma non c'è niente da fare, cattivi al punto di far paura a satanasso si nasce e io, credo, non lo nacqui.
Però qualche femme all'altezza in testa ce l’avrei.

La prima che mi viene in mente è lei.

Image source
Il suo nome per esteso era Iulia Agrippina. Nota come Agrippina Minore, per distinguerla da sua madre Agrippina Maggiore, che a sua volta era figlia di Giulia, figlia di Augusto. Lei e i suoi vari fratelli, tra cui l'imperatore Caligola, erano figli di Germanico, generale molto amato dal popolo. Nata nel 15 da una stirpe, quella giulio-claudia, che non brillava per specchiate doti etiche, fu in grado di dare il suo apporto immortale alla fama familiare. Basti pensare che, dopo aver sposato suo malgrado il nobile Domizio Enobarbo alla tenera età di 14 anni e averne avuto il futuro imperatore Nerone, rimasta vedova, si mise in lizza come consorte dell'imperatore Claudio.

Image source

Che si trattasse del fratello di suo padre, non le sembrò un ostacolo sufficiente, anzi riuscì a convincerlo ad adottare suo figlio e a designarlo erede al trono in sostituzione di Britannico, figlio di primo letto di Claudio (la mamma era Messalina, tanto per restare nell'ambientino di cui sopra). Le malelingue ipotizzano il suo zampino nella morte dell'imperatore, ma si sa gli invidiosi. Certo è che nel 54 il suo ragazzo, appena diciassettenne, salì al trono e lei divenne reggente con il titolo di Augusta. Nerone tuttavia, lo sapete, non aveva propriamente l'animo del boy scout e si mise a fare di testa sua. Un po' era in quell'età che ti devono contraddire a ogni costo, un po', porello, era pur sempre il figlio di Agrippina. Cercò quindi di farsi un tantino d'aria intorno e scelse come consiglieri il filosofo Seneca e il prefetto al pretorio Burro, cosa che non piacque affatto alla signora. Lo storico Tacito racconta infatti che lei continuava a cercare di esercitare la propria influenza, per esempio osteggiando il grande amore del figlio per la liberta Atte. Com'è, come non è, Nerone decise di mandare a sua madre un messaggino chiaro e tondo: o la pianti di starmi addosso, o fai la fine di Britannico. Allegato al messaggino c'era l'avvelenamento di Britannico, seduto a tavola con altri giovani notabili di corte. Agrippina intuì che le cose si mettevano male e - forza dell'amore materno - iniziò a tramare un contrattacco. Lui però la conosceva bene e riuscì a giocare d'anticipo, anche se dovette verificare quanto difficile fosse togliere di mezzo un'avversaria così tenace. Mise in scena un finto naufragio, in cui tutto era stato allestito perché Agrippina affogasse, ma qualcosa andò storto e la sua dama di compagnia, che gridava di soccorrere la madre dell'imperatore, scambiata per lei, fu massacrata a colpi di remi e bastoni. La signora, quindi, quatta quatta uscì dall'acqua e si fece portare di nascosto nella sua villa di Baia.
Fu lì che la raggiunsero i sicari, cui lei - racconta Svetonio - offrì da colpire il ventre che aveva partorito un simile mostro.

Image source