Ad Auschwitz c'era la neve

in #ita7 years ago (edited)


Immagine CC0 creative commons

Come tutti spero sappiamo, questa è la settimana della memoria, che culminerà con la giornata del 27, anniversario della liberazione del lager nazista di Auschwitz-Birkenau da parte delle truppe russe, nel 1945. Anche volendo dimenticarlo, ammesso che abbia senso, i media ce lo impediscono, perché per fortuna propongono e ripropongono film e documentari sulla Shoah un po' a tutte le ore del giorno e della notte. Nelle scuole, ligi al dovere, insegnanti e dirigenti si inventano modalità più o meno efficaci per mantenere vivo il ricordo dell'orrore, perché ognuno si ripeta le parole di Primo Levi: "è accaduto, quindi può accadere di nuovo".


Immagine CC0 creative commons



Ho raccontato in un post mesi addietro come nella mia scuola portammo avanti diversi anni fa un progetto per ritrovare gli ex alunni allontanati dalle leggi razziali del 1938 e di come l'esperienza sia stata per me, per i miei colleghi e gli alunni che coinvolgemmo, fonte di un'emozione fortissima.
Per motivi che non saprei spiegare, questa pagina della Storia contemporanea ha sempre esercitato su di me un'attrazione straordinaria, fin da quando, bambina, scoprii a casa di mio zio un libro sul processo di Norimberga, pieno di foto di repertorio che mi sconvolsero. Ma a differenza di altre storie, corredate anch'esse di immagini dell'orrore, questa tragedia mi ha sempre interrogato personalmente, forse perché la mia generazione è figlia di quella che la guerra l'ha vissuta sulla sua pelle. La domanda che, più o meno consapevolmente, mi sono sempre fatta è "ma io come avrei agito?" Me ne sono ricordata ieri sera, guardando su SKY un film molto bello, scelto come rappresentante della Germania ai premi Oscar del 2016. Il titolo è "Il labirinto del silenzio" che traduce esattamente il titolo originale tedesco. E' la storia delle indagini che portarono dal 1958 al processo di Francoforte nel 1963, nel quale vennero imputati 22 responsabili delle atrocità di Auschwitz. Questo processo, sebbene non sia riuscito ad assicurare alla giustizia umana criminali come Joseph Mengele e Adolf Eichmann (più tardi tuttavia processato e giustiziato in Israele)

Immagine CC0 creative commonsImmagine CC0 creative commons

costituì in ogni caso un punto di non ritorno nella società tedesca che, come ben illustrato nel film, viveva negli anni cinquanta in una sorta di oblio dei fatti della guerra, ben più preoccupata dalla divisione che poi culminerà nel Muro di Berlino e dalle dinamiche dei nuovi blocchi politici internazionali. Non dimentichiamo che quello che era accaduto nei campi di sterminio, infatti, venne alla luce molto tardi, poiché i sopravvissuti dovettero superare ostacoli personali e sociali enormi per decidersi a raccontare l'orrore.


Immagine CC0 creative commons


Il regista del film, Giulio Ricciarelli, fa ruotare la storia intorno al protagonista, un giovane procuratore che si imbatte in documenti che parlano del lager oggi più famoso della Storia, in quel periodo sconosciuto ai più. E' un giovane tedesco, molto bello, molto biondo e molto innocente, o almeno crede di esserlo, come tanti suoi coetanei, figli della generazione hitleriana. La storia degli orrori nazisti di Auschwitz diventa per lui un'ossessione, anche perché suo padre è disperso dal 1945 e lui ne conserva un ricordo immacolato, mentre man mano scopre che tutti intorno, invece, sono stati in qualche modo collusi o ipocritamente indifferenti. In questa sua furia di conoscenza e di giustizia, perde di vista amicizia e amore, incapace di trovare una mediazione tra i sensi di colpa collettivi e le comuni aspirazioni al riscatto. Ciò che lo sconvolge di più è constatare quanto le persone che lui riesce mano mano ad arrestare siano diventate nel frattempo del tutto normali, come vivano vite di un'umanità quotidiana in cui non si riesce ad immaginare la capacità di compiere crimini così orrendi: quella "banalità del male" di cui parla Hannah Arendt nel suo libro omonimo, scritto in occasione del processo ad Eichmann. Il giro di vite nel protagonista del film, Johann, avviene infatti soltanto quando trova il coraggio di porre anche a se stesso la domanda: "ma io che cosa avrei fatto?"


Non so voi, ma la certezza di avere la stoffa dell'eroe io non ce l'ho e, come insegna anche la vicenda di Giorgio Perlasca, è solo la Storia che può metterci alla prova, anche se ognuno di noi spera che ciò non debba avvenire mai.
In memoria dei miei colleghi del Liceo Tasso e dei loro alunni, che in quei giorni bui persero la strada per tornare a scuola, faccio quindi l'unica cosa che è in mio potere: ricordare.

immagine di mia proprietà



Sort:  

Post ad altissimo contenuto storico e scritto con gran profondità! la parola ECCELLENTE è d'obbligo! Complimenti Paola.

Grazie, Mark 😘

Una delle pagine più tristi della nostra storia.

Per citare sempre Guccini, nei campi di sterminio Dio è morto.

Contributo al ricordo e al rinnovo del ricordo. Molto bello.

ci sono stato nell agosto 2012 dopo quindici anni che ne rimandavo la visita. Non servono parole per descrivere il tutto, ma tutto ciò non va assolutamente dimenticato. Brava Pataxis e grazie per questo bel post

Ho sperato che il viaggio d’istruzione della classe d’esame quest’anno fosse a Cracovia, perché avrei voluto andare finalmente ad Auschwitz anch’io. Non sarà così, non sarà quest’anno.
Grazie a te.

Ricordo che anche io sin dai tempi della scuola sono stato segnato da questo tema. Ricordare è fondamentale per non esser messi alla prova in futuro, molto meglio restare nel dubbio di poter essere eroi ma non dover rivivere quegli orrori....che poi eroi lo si può essere in mille modi e maniere diverse. Grazia @pataxis per aver scritto questo bellissimo post e per aver condiviso le tue sensazioni, le emozioni ed i pensieri.

Grazie di averli condivisi con me.

Ricordare. Non servono altre parole.

E' stata una delle pagine piú brutte della storia dell'umanità.
E' un tema che sin dalle scuole mi ha lasciato il segno. Grazie per aver scritto questo post.

Grazie a te. A me fa un’enorme impressione anche girare per Roma e guardare i luoghi della storia come se il tempo vi di fosse fermato. Piazze, palazzi e vicoli sopravvivono agli esseri umani che vi brulicano dentro, inconsapevoli.

E' una riflessione che spesso ho fatto anche io, girando per l'Italia. Luoghi storici accorpati alla frenesia della vita moderna, gente che passa distratta guardando testimonianze della storia con abitudine, spesso ignorandone le origini.

Bellissimo post @pataxis, rilevante anche che hai dedicato questo post, era un atto dovuto.

Grazie di averlo letto e apprezzato.

Grazie per il contributo, quando studiavo storia a scuola mi sono appassionato molto e soprattutto a questo periodo. Mi sono venuti i brividi leggendo il tuo post...complimenti!

Grazie davvero.

Amo tanto la storia.

I believe it is a very nice post. Lovely

Good story
I really like this post

Coin Marketplace

STEEM 0.16
TRX 0.13
JST 0.027
BTC 59388.79
ETH 2578.59
USDT 1.00
SBD 2.47