Da Guelfi e Ghibellini a Bianchi e Neri, passando per... Assassins Creed!

in #ita7 years ago (edited)

(English version coming soon)

Parliamo di cose recenti: Guelfi e Ghibellini. Anzi, di Guelfi Bianchi e Neri

Alla fine del XIII secolo le città-stato italiche si divisero, anche internamente, a seguito del conflitto tra Papato (Guelfi) e Imperatore (Ghibellini) per il dominio sul territorio italiano. I protagonisti della contesa furono Bonifacio VIII e Federico Barbarossa. In Toscana, la fazione Guelfa si divise ulteriormente, a séguito di rivalità per lo più economiche, tra Bianchi e Neri - i primi più moderati, i secondi fortemente schierati col Papa. 

Perché vi dico ciò? Per raccontare e illustrare gli episodi più assurdi che inasprirono questa rivalità.

Intanto, come curiosità, vale ricordare che i termini - "Bianchi" e "Neri" - nacquero nella mia città, Pistoia, dai nomignoli con cui si indicarono i membri di una delle più influenti famiglie - i Cancellieri - il cui patriarca si era risposato e aveva avuto eredi di secondo letto. Essendo questi ultimi più giovani dei fratellastri nati dalla prima moglie, avevano i capelli ancora neri, mentre agli altri si immagina fossero già imbiancati. Da cui la distinzione tra Cancellieri "Bianchi" e "Neri".

Il Villani e il Compagni raccontano come questa rivalità di famiglia (e di eredità) si allargò fino a dare il nome alla divisione tra i Guelfi fiorentini.

Uno degli episodi cruciali fu una lite tra Carlino di messer Gualfredi, di parte Bianca, e Dore di messer Guiglielmo di parte nera. Dore, dopo la lite, aspettò il rivale in strada nottetempo. Non riuscendo ad incontrarlo, e imbattendosi invece nel di lui fratello Vanni, aggredì quest'ultimo colla spada, sfregiandogli il volto e mozzandogli una mano ("tranne il dito pollice").

Quando il padre di Dore seppe l'accaduto, mandò il su' figliolo a chiedere perdono ai parenti offesi (e Dore non dovette esser contento di ciò). Ma quelli di messer Gualfredi, giugnendo il nipote a scusarsi, lo pigliarono e gli resero pariglia, mozzandogli la mano, sfregiandogli il viso e corcandolo per giunta di botte. Da quel momento la lite - così ci dicono le cronache - fu inimicizia dichiarata, tanto che "la città e fuora ogni castello parteggiarono chi per i Bianchi, chi per i Neri, e gli uni e gli altri si sfidarono a morte." (Villani)

Ora, essendo il capo dei Bianchi pistoiesi, Simone da Pantano, amico di Corso Donati , ed essendo il capo dei Neri,  Schiatta Amati, imparentato con i Cerchi di Firenze, ecco che la faida pistoiese trovò in queste due potenti famiglie di banchieri fiorentini - rivali - dei patroni interessati (Firenze aveva grande influenza, se non completo dominio, sul governo della città di Cino (vivente all'epoca, per altro). 

E così avvenne che, con l'aggravarsi della rivalità tra Cerchi e Donati in Firenze, le loro fazioni presero il nome da quelle pistoiesi che spalleggiavano, i Bianchi e i Neri, appunto.

Va da sé che questo aggregarsi in partiti opposti, in tutte le città italiche, non fu dovuto al fatto di sentire propria, in cuore, la posizione di papa Bonifacio ovvero quella di Federico di Svevia, bensì semplicemente agli interessi economici legati più all'uno o più all'altro. Questo per le famiglie e città principale, s'intende. Nelle restanti castella e municipalità, l'adesione ad un partito o all'altro fu solo questione di alleanze e amicizie, ovvero di quale partito tenesse l'alleato e amico più potente. Tant'è che, in questo schierarsi e fronteggiarsi, i cambi di casacca furono innumeri. Ciò è superfluo dirlo, ma tant'è. ;)

La inimicizia armata tra famiglie fiorentine, che poi fu guerra tra Bianchi e Neri per le ragioni appena dette, nacque in Firenze dalla rivalità tra i Cerchi e i Donati. Rivalità di affari, anzitutto; ma che si tramutò in guerra tra fazioni attraverso alcuni episodi quasi comici.

Prima ci fu uno scambio di diffamazioni su chi possedesse la torre più alta (le due famiglie abitavano in palazzi contigui).

Poi ci fu una eredità negata alla seconda moglie di Corso Donati, parente dei Cerchi, che la magistratura non seppe appianare.

Poi ci fu l'episodio di una multa per una rissa tra ragazzotti delle due famiglie che nessuno volea pagare: i giovanotti dei Cerchi furono trattenuti nel Palazzo del Podestà e quivi furono dati loro da mangiare migliacci avvelenati non si sa da chi (6 ne morirono).

Poi, durante il funerale di una comune conoscente, i due gruppi dei Cerchi e dei Donati essendo seduti sull'erba l'uno dirimpetto all'altro, accadde che uno si alzò in piedi d'improvviso, per racconciarsi i panni o grattarsi il deretano, e quelli del gruppo rivale si levaro tutti mettendo mano alla spada, e lo stesso fecero quegli altri, e si venne alla zuffa, fermata dai convenuti al rito.

(source)

Che c'entra Assassin's Creed? Chi ha giocato Assassin's Creed II, ha visto la ricostruzione della Firenze del XV secolo. Nella prima parte, le risse di strada tra i rampolli di due famiglie rivali di banchieri - Ezio Auditore, il protagonista del gioco, e Vieri de' Pazzi, ricordano parecchio le descrizioni degli incidenti del periodo di conflitto Guelfi Bianchi-Guelfi Neri (avvenute comunque 2 secoli prima). Per altro in quel conflitto c'è un Vieri protagonista: Vieri de' Cerchi, capo dei Bianchi per un periodo. I riferimenti sono probabilmente casuali, e semmai ispirati dalla storia fiorentina del XV secolo, all'epoca di Lorenzo de' Medici.

I Bianchi e i Neri esistono ancora, da queste parti, come toponimi. ;)

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