NULLA AVVIENE PER CASO: LASINCRONICITA' E LE COINCIDENZE

in #ita6 years ago (edited)

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photo by @borrellismo

"Nulla avviene per caso", una frase letta spesso sui saggi di Osho, che per quanto sia stato criticato, ha cambiato negli anni, parecchie delle mie visuali sulla vita.
Come da sempre affermano i Maestri, l'importanza è il messaggio, non chi lo divulga.

Fin dai primi approcci con tale filosofia, la mia vita ha cominciato a cambiare, portandomi a credere che le cosiddette "coincidenze", non siano affatto frutto del caso.

All'età di sette anni, sognai un uomo sui quarantacinque, seduto sul mio letto, che midisse: "aspettami perchè io arrivo".
Da bambina non gli detti molto peso, pensai che sarebbe stato il mio "principe azzurro", ma non ne fui per nulla entusiasta, data l'età del soggetto, da me all'epoca considerato un "vecchio".
Non pensai a quel sogno per anni, fino a quando, mi tornò in mente per caso, in una giornata come tutte le altre ed il giorno successivo a quell'evento, conobbi quell'uomo (o forse sarebbe meglio dire che lo riconobbi).
avevo venticinque anni all'epoca e quell'episodio cambiò tutta la mia vita.

La prima domanda che lui mi fece, durante la nostra prima uscita fu "che cosa leggi?" ed io che non toccavo un libro dall'epoca del liceo, mi vergognai terribilmente ed il giorno seguente, mi catapultai in libreria, per acquistare quel volume di Osho Rajanesh, intitolato "Una perfetta imperfezione, ama ciò che sei" che segnò l'inizio del più grande cambiamento della mia esistenza.

Per il secondo appuntamento con l'uomo del sogno dei miei sette anni, fui ospite per cena in casa sua e la prima cosa che notai e che mi sblordì, nonappena mi fece visitare l'appartamento, fu quella di trovare un libro del medesimo autore (per me all'epoca sconosciuto), sul suo comodino.

Grazie a questa coincidenza, iniziai a leggere il libro che avevo acquistato qualche giorno prima e nell'arco di un anno la mia libreria si compose di più di quattrocento volumi di spiritualità e saggistica.

La lettura iniziò a diventare parte integrante delle mie giornate e la vita iniziò a riempirsi di continue sincronicità e veri e propri miracoli.

Nulla avviene per caso.
Anche se un avvenimento, sembra non avere alcun significato, ogni situazione che ci ritroviamo a vivere, è il risultato di una nostra azione o decisione.

La decisione di accettare un lavoro, piuttosto che un altro, ad esempio, ci porterà a conoscere determinate persone, con le quali proveremo determinate esperienze e stati emotivi, come anche la decisione di lasciare un occupazione che ci risulta pesante e non ci offre le dovute gratificazioni.
La decisione sul tipo di persona da frequentare o da amare, scatenerà tutta una serie di dinamiche, che plasmeranno gli eventi di vita, in modo unico, irripetibile, diverso dalle dinamiche che avremo vissuto, scegliendo un'altra persona.
Anche solo il fatto di uscire di casa al mattino, di dirigerci verso un certo luogo, piuttosto che verso un altro, porterà alla manifestazione di eventi, scaturiti da tale decisione ed azione, come ad esempio, incontrare una persona cara, che ci allieterà la giornata, o al contrario, una che ci renderà nervosi o ansiosi.

L'uomo del sogno dei miei sette anni è tutt'ora il mio migliore amico, anima compagna di ricerca, collaboratore e parte fondamentale di ogni più bel periodo di vita dal giorno della nostra "riconoscenza" ad oggi.

Carl Gustav Jung, coniò il termine "sincronicità", per descrivere coincidenze temporali di due o più eventi, che nonostante siano collegati ed in relazione tra loro, non sono l'uno causa dell'altro.
Qualche anno fa, ormai prossima ad intraprendere il mio viaggio verso l'India, ero turbata dal fatto di comprendere la lingua inglese, solo a livello elementare.
Mi svegliai con questo pensiero in testa e dirigendomi verso il posto di lavoro, incontrai un ragazzo, dalla pelle scura, che mi fermò, dicendomi di avere fame e di essere appena arrivato dal Nepal.
Me lo disse in lingua inglese ed io lo compresi.
Felice di questa coincidenza, ed intenerita dalla situazione, gli offrii un panino ed una bibita al bar.
Il Nepal sarebbe stata la prima tappa del viaggio che avrei presto intrapreso in Asia (assiemeall'uomo delsogno) e grazie a quel ragazzo, compresi che forse, la mia paura di non comprendere la lingua inglese, era del tutto infondata.
Il giorno seguente, mi trovai a dover servire, nel negozio dove lavoravo, l'unica cliente inglese, che "di solito", serviva la titolare e che "di solito", aveva l'abitudine di parlare in italiano!
Quel giorno, invece, quasi per gioco, iniziò a parlarmi in inglese, senza che io le avessi accennato del viaggio e della paura di non comprendere la lingua.
Sorrisi e solo dopo glielo raccontai e le dissi che avevo in effetti il timore di non riuscire a comunicare con le persone, una volta arrivata in quel paese, tanto lontano da ciò che abitudinariamente, definivo: "il mio mondo".
Dopo qualche ora, la signora tornò in negozio e mi regalò un manuale per imparare l'inglese in modo veloce, dicendomi che era di sua figlia e lo aveva in casa da tempo.
Dopo aver fatto caso a moltissime esperienze come questa, nella mia vita, iniziai a collegare alcuni eventi apparentemente separati dal tempo, ma che se guardati con un'ottica differente, dipendevano l'uno dall'altro e modellavano, tramite un netto collegamento, le esperienze, le azioni e le reazioni del presente.

La morte di mia madre in tenera età, ad esempio, mi portò ad iniziare, anni dopo, la ricerca nel mondo che va oltre ai cinque sensi e nelle esperienze spirituali.
L'essere cresciuta con una madre non biologica, mi portò a comprendere le difficoltà che dovette affrontare, quando mi presi cura del figlio del mio compagno ed allo stesso tempo a curarmi del bambino, avendo vissuto un esperienza dal suo punto di vista e sciogliendo i giudizi, che formulai in passato, in base al mio allora limitato, punto di vista.

Se determinati eventi, non fossero accaduti, nel corso della mia vita, non sarei riuscita a comprenderne altri.

Come già espresso sul mio post introduttivo, è come se la vita fosse un immenso puzzle, che per essere completato, ha bisogno di trovare l'incastro perfetto di ogni sua singola parte, per rendere noto, chiaro e comprensibile, l'intero.

La sincronicità, non è altro che questo: il perfetto incastro di due eventi, apparentemente separati nel tempo e nello spazio e tutti noi viviamo immersi in essa, dobbiamo solo imparare ad accorgerci di questo.

IL PARERE MAESTRI INVISIBILI: " Se partiamo dal presupposto già accennato, che il tempo non esiste, al di fuori dell'ambito terrestre e che il pensiero, crea la realtà di cui siete coscienti ed ogni altra realtà, il concetto di "caso", svanisce in se stesso.

L'esempio del puzzle è corretto, ma occorre osservarlo da un punto di vista più ampio.
Non solo, le esperienze vissute nel presente della vostra attuale esperienza terrena, sono frutto degli insegnamenti e della reazione a fatto accaduti nel "passato", che siano essi consci o inconsci, ma l'esperienza del presente, è da voi formata (tramite pensieri ed azioni) da OGNI esperienza vissuta, su questo ed altri piani di esistenza, su questo ed altri mondi, in questo ed altri "tempi".
Ogni pensiero porta ad un'azione ed ogni azione, plasma la vita di cui siete coscienti (e le altre).

Se guardiamo "il puzzle" da una prospettiva più ampia, ed immaginiamo che ogni pezzo, apparentemente separato, altro non è che ciò che porterà ad una chiara visione dell'intero, possiamo arrivare a comprendere che ogni singolo evento della vita ed ogni singolo pensiero, nascono da un'esperienza e ne generano una "successiva".

L'incastro di ogni esperienza, è sempre perfetto, non esiste errore, ma finché non troverete il modo di assemblare ogni pezzo, non potrete avere che una minima e frammentaria idea, dell'insieme.
Ogni vita vissuta è un pezzo del puzzle chiamato Creazione, Vita, Universo, un tentativo dell'anima, attraverso l'esperienza e gli insegnamenti a cui essa porta, di arrivare a comprendere il Tutto, l'unità, il puzzle completo.

Questo è il motivo per il quale, l'anima sceglie di vivere l'esperienza terrena, per arrivare a trovare nuovi incastri, che vita dopo vita, pezzo dopo pezzo, insegnamento dopo insegnamento, amplieranno, man mano, la sua visuale sull'intero, che potremmo chiamare: "Dio, la Fonte, la Totalità".

Tutte le esperienze manifeste, sono generate dai pensieri e dalle azioni, di ogni essere vivente ed ogni forma di coscienza, su ogni piano vibrazionale, fisico e non.

Come potete pensare che esistano il caos ed il caso, se anche solo dall'attenta osservazione di un singolo fiore, potrete osservare il perfetto incastro di ogni suo petalo, l'innato stimolo alla crescita e l'istintiva ricerca della luce?

Nell'universo, ogni cosa possiede intelligenza, persino ciò che reputate erroneamente: "materia inerte".
Nulla è frutto del caso e la sincronicità, non è altro che la naturale interconnessione del "Tutto manifesto" ai cinque limitati sensi, col "Tutto immanifesto" ad essi.

Ogni fatto, creatura, esperienza, evento atmosferico e forma materiale, hanno uno scopo preciso, dettato dalla completezza ed assoluta perfezione del Tutto, dell'Uno, del puzzle completo, che voi avete abitudine di chiamare Dio.

Prima di essere tagliato in pezzi dall'incastro perfetto ed inscatolato, non è forse il puzzle, l'immagine intera di una foto o di un disegno?

Esattamente questo è la vita, una parte, che se incastrata con altre, porta alla ricostruzione dell'intero originario, dal quale ha avuto origine, la frammentazione.

Perché decidete di acquistare un puzzle, invece di un bel quadro, già completo?
Perché è divertente, allena la mente, vi mette alla prova e dà la soddisfazione, che comporta ogni genere di creazione.

Talvolta sarà difficile, vi farà perdere la pazienza, vi bloccherà per giorni interi, vi provocherà rabbia.
Magari passerà molto tempo, prima di riuscire a collegare due pezzi, magari in poco tempo, ne collegherete dieci, cento, mille, ma una volta completato, saprete di avercela fatta e vedrete l'intero!

La stessa cosa, accade con la vita ed arrivare al quadro completo, è l'obbiettivo di ogni forma di coscienza, esperienza e manifestazione, tangibile ai sensi e non".

Come da sempre amo ripetere, non posso dimostrare con rigore scientifico ciò che espongo nei miei scritti, i maestri invisibili, di cui parla approfonditamente Igor Sibaldi, nei suoi seminari, potrebbero essere parti della propria coscienza, non percepibili in uno stato di coscienza normale.
Chiunque può contattare queste parti profonde di sè e se deciderete di provarci, magari inizieranno ad apparire concetti interessanti che anche se non dimostrabili, arricchiranno la vita con nuovi punti di vista.

Un abbraccio

Sort:  

Penso che considerare ogni reazione come conseguenza di un'azione da noi commessa, sia il modo migliore per migliorare il nostro senso di responsabilità verso la nostra vita, e conseguentemente non attribuire a cause esterne e dare "colpe" che non esistono ad altri. Bellissimo post, inviti a una profonda riflessione.

grazie mille!! le profonde riflessioni sono esattamente ciò a cui miro con i miei scritti, se riuscissi a migliorare anche solo un minuto della giornata alle persone che leggeranno, per me sarebbe già un ottimo risultato!

Con me sei riuscita nell'intento! A presto

Senza alcuna intenzione di polemizzare mi viene da pensare (forse banalmente) ai bambini che muoiono in Siria sotto ai bombardamenti. Che scelte hanno fatto loro per finire in quel modo? Di quali incastri sono responsabili? Forse ho mal capito le tue parole. 😀

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