Ricordate ancora il ristorante in montagna dove avete mangiato una bistecca favolosa? Tutto normale. Gli scienziati hanno notato che il nostro cervello funziona come un GPS: riesce a memorizzare i posti in cui il cibo ci è piaciuto, per poterci ritornare. Provate a pensare dove avete fatto la cena di pesce più gustosa, la sacher torte migliore o la pizza più buona. Probabilmente sarà ancora stampato nella vostra mente il posto, l'arredamento e forse anche il tavolo dove eravate seduti.

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MA PERCHÈ ACCADE?

Il cibo, per il nostro amico cervello, funziona un po' come i satelliti per il Gps, ovvero gli consente di memorizzare la posizione esatta in cui mangiamo. A sostegno di questa tesi c’è uno studio condotto su animali pubblicato su Nature Communications, dove ci spiegano che le informazioni vanno dallo stomaco al cervello tramite il nervo vago che, guarda caso, comunica anche con l’ippocampo, area deputata alla memoria, che appunto ci fa ricordare dove il cibo è migliore. Questo meccanismo potrebbe risalire all'epoca preistorica in cui vivevamo di caccia. Era necessario che il nostro intestino lavorasse a stretto contatto con il cervello, memorizzando i luoghi in cui si era fatta "caccia grossa".

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I ricercatori hanno verificato che se i topi trovano e mangiano del buon formaggio, il loro nervo vago si attiva, che comunicando con l’ippocampo, memorizzano le informazioni utili a riportarli nello stesso posto.
Inoltre hanno notato che i topi con problematiche comunicative tra stomaco e nervo vago non riuscivano a ricordare le informazioni per tornare al banchetto.

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Insomma il nostro cervello alle volte non è nostro alleato e, in maniera molto egoista, pensa soltanto al piacere che può trarre dal gusto del buon cibo. Adesso, scrivendo questo post, non avete idea di che voglia matta mi è venuta di stinco di maiale con le patate, il mio piatto preferito. SO DOVE ANDARE!!

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