Come nasce un farmaco?

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Abbiamo sempre visto le aziende farmaceutiche come una sorta di braccio destro del male, ma ci siamo mai chiesti quanto lavoro, risorse, soldi, e per soldi intendo 600/800 milioni di euro, ci sono dietro quella pillola che ci risolve un problema? Penso proprio di no!
La scoperta di un nuovo farmaco ed ovviamente la relativa progettazione, sono un percorso altamente rischioso, in termini economici, che dura per anni ed anni.
Ma andiamo a conoscerlo.

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Le principali tappe della scoperta e dello sviluppo di un nuovo farmaco sono:

• Il primo punto che gli scienziati devono affrontare è la scelta della malattia da trattare
• Bisogna ora scegliere il bersaglio, ovvero dove il farmaco deve andare ad agire
• Identificare il saggio biologico opportuno
• Fatto ciò va identificato il prototipo, ovvero il lead, che sarebbe una molecola dotata di promettenti proprietà farmacologiche
• Se necessario il prototipo va isolato e purificato
• Se non è nota, vanno condotti degli studi sulla molecola prototipo per scoprirne la struttura e le relazioni struttura-attività
• A questo punto va identificato il farmacoforo, che è l’elemento più piccolo della molecola, responsabile della sua attività biologica e che va ad attaccare il recettore provocando una risposta

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• Queste interazioni con il bersaglio ora vanno ottimizzate per ottenere una buona risposta e vanno ottimizzate anche le proprietà farmacocinetiche
• Il prossimo passaggio è brevettare la molecola, in modo da averne l’esclusiva per 10 anni sulla produzione del farmaco
• Gli scienziati conducono dei test clinici per studiarne il metabolismo e la tossicità
• Si fanno dei test clinici sull’uomo, divisi in fasi (I, II, III), il cui esito positivo permette di registrare il farmaco presso le autorità sanitarie. In caso di esito negativo bisogna ritornare alla formulazione della molecola, con perdita di enormi somme di denaro e di tempo (per arrivare a questo punto ci sono voluti circa 8/10 anni)
• Ora vanno messi a punto dei processi ottimizzati per la produzione in larga scala del farmaco
• Il farmaco viene messo in commercio ma comunque monitorato per controllare di eventuali effetti collaterali non evidenziati durante i test clinici. Qualora ci fosse qualcosa di strano, il farmaco viene tolto dal mercato e si ritorna alla fase iniziale
• Se tutto è andato per il meglio ora non resta che cercare di guadagnarci il più possibile

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Come abbiamo visto ci sono voluto tanti anni e milioni di euro per la produzione di una nuova molecola e quindi di un nuovo farmaco. La casa farmaceutica non è diversa da una qualsiasi altra azienda che fa business e cerca di crescere e di fatturare ogni anno di più, solo che agisce in un settore delicato. È vero, la salute è una cosa primaria e dovrebbe essere gratis potersi curare, ma se ragionassimo con l’idea che per arrivare a quel farmaco, vitale o meno, qualcuno ha investito milioni di euro e impiegato decine di anni per ottimizzarlo, penseremmo che il costo ha una giustificazione più che valida. Lo Stato potrebbe dare una mano in più a riguardo, ma non voglio entrare proprio nel merito.

Detto questo vi ringrazio per l’attenzione e spero questo post sia stato interessante.
Un abbraccio,

Andrea