Volerò da te.

Mikael era disteso su un fianco, il caldo sole gli accarezzava la schiena e le spalle, il suo corpo nudo era piacevole alla vista, neppure un filo di grasso sulla pancia, addominali scolpiti, il tutto coronato da una lieve abbronzatura che gli dorava la pelle.
Il suo corpo nudo sotto il sole era magnifico e lei non poteva evitare di fissarlo, a costo di passare per una maniaca.

Suzie lo puntava da giorni, si era iscritta a quella vacanza senza sperare in nulla di particolare, la sua vita si era ridotta ad una sua vita si è ridotta ad una serie di incontri casuali volti a trovare trovare l'anima gemella, impresa che le risultava particolarmente difficile dato il suo stile di vita particolare.
Aveva accettato di partecipare a quella vacanza da single in un momento di particolare disperazione, era appena uscita dall' ultimo appuntamento con l'ennesimo caso umano ed era talmente distrutta e triste da accettare la folle proposta della sua amica Mary, cioè una vacanza per soli single in un villaggio di nudisti.
Inizialmente le era parsa una idea assurda ma quando si era trovata sul posto aveva cambiato mentalità.
Il villaggio era un luogo molto delizioso che offriva varie opportunità per svagarsi o rilassarsi.
Suzie non aveva particolari problemi con la sua nudità, ne era quasi sprovvista avendo il corpo ricoperto da tatuataggi dal collo in giù e anche una piccola stellina al lato dell'occhio.
Non si sentiva mai nuda neppure da svestita. Ma avrebbe voluto essere davvero nuda di fronte a qualcuno, nuda di anima, grezza, reale.
Era una tatuatrice e talvolta scherzando diceva "Sono io la mia vetrina".
Aveva cominciato con pochi clienti ma poi il suo giro si era allargato e da anni vantava una vasta clientela e un ottimo business.
Era realizzata nel suo lavoro ma le mancava un uomo accanto, erano trascorsi anni dalla sua ultima relazione e adesso, alla soglia dei quaranta sentiva l'esigenza di condividere la sua vita con qualcuno.

All'inizio la solitudine non le pesava ma con il tempo era diventata un macigno sul cuore.
E il suo corpo da vetrina era diventato una corazza.
Una corazza variopinta per proteggerla dal male, un labirinto di ricordi, una mappa per pochi eletti.

Mikael gli piaceva, erano giorni che cenavano assieme e si trovavano in spiaggia, lui era molto più giovane di lei ma la differenza di età pareva non infastidirlo affatto.
Aveva flirtato con lei fin dalla prima sera, ma ancora nonostante si vedessero spesso non avevano consumato la loro attrazione e una parte di Suzie cedeva all'insicurezza, non era abbastanza attraente? Era anche lui schifato da tutti i suoi tatuaggi?

Quella mattina le aveva chiesto la storia di ognuno di loro e lei gliela aveva raccontata, senza pudori o timori.
Alla sua età era stufa di nascondersi o nascondere il suo passato.
Lui ne era rimasto ammaliato.
Con lui era tutto così semplice.

Mikael apri gli occhi e la fissò, la sua pelle era immacolata, i suoi occhi limpidi e azzurri.

"Me ne fai uno?" le chiese.

Suzie annuì, aveva sempre con sé il materiale da lavoro.

Lui si alzo e entrarono in stanza, quando uscirono Mikael aveva un aquila sul braccio.

"Perché volevi quello!?" gli chiese Suzie.

Lui non aveva fiatato durante tutta l'operazione, le aveva passato una foto, in silenzio e lei zitta si era limitata ad eseguire, cullata dall'estasi dei loro respiri.
Si era creato un clima calmo, intimo, dolce.
Come se tra loro ci fosse un segreto, come se svolgessero un rituale.

"Per ricordarmi di volare da te" aveva risposto lui serio.
Suzie si avvicinò a lui e lo bacio.

"Beh gli abiti ce li siamo già tolti, ci siamo inchiostrati la pelle, mi sei entrata dentro Suzie è l'ora di ricambiare il favore".

La porta si chiuse alle loro spalle e nella luce pallida del primo pomeriggio si amarono e Suzie penso che forse lui poteva vederla nuda per davvero, che forse lui poteva scoprirla oltre gli strati di inchiostro.

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